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Il Glossario contiene vocaboli comunemente utilizzati nella terminologia ambientale e scientifica. Esso fornisce per ognuno la relativa definizione.
ABITANTI EQUIVALENTI
Parametro di equivalenza del carico inquinante prodotto per abitante, pari convenzionalmente ad un BOD di 60 gr. di ossigeno al giorno. E' un concetto utile per esprimere il carico di una particolare utenza civile o industriale dell’impianto di depurazione, in termini omogenei e confrontabili con le utenze civili. L’equivalenza si può riferire o al carico idraulico, o al carico in solidi sospesi, o infine, (ed è questo il caso più frequente), al carico organico espresso come BOD5. Si assume il valore di 54 g/giorno come quantità di ossigeno necessaria per degradare la materia organica contenuta nello scarico giornaliero prodotto da un abitante civile.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
ACCREDITAMENTO DI UN ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE
Riconoscimento formale della idoneità di un organismo ad effettuare la certificazione di prodotti e/o di sistemi di qualità . In carenza di una legge di riferimento, viene oggi effettuato da SINCERT, che valuta la conformità dell'ente alle norme UNI CEI EN 45011 (prodotti) o 45012 (sistemi di qualità). In particolare il SINCERT richiede che l’organismo che intende svolgere attività di certificazione e/o ispezione, si impegni a non esercitare attività di consulenza sia direttamente che tramite società ad esso collegate.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
ACIDIFICAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALI
Processo chimico causato dall’inquinamento idrico e atmosferico, che determina una diminuzione del pH delle acque superficiali.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACIDO
Sostanza di sapore acre che, sciolta in acqua o in altri solventi, libera ioni idrogeno ed è in grado di trasferire protoni, i quali vengono accettati da una base. Gli acidi si distinguono in: acidi forti e deboli secondo la maggiore o minore capacità di dissociazione; acidi monobasici, bibasici, tribasici, secondo che la molecola, dissociandosi, liberi uno, due o tre ioni idrogeno; acidi inorganici (ad esempio, acido cloridrico, acido solforico, acido nitrico) e acidi organici (ad esempio, acido acetico, acido butirrico, acidi grassi).
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACQUA DI FALDA
Acqua sotterranea, presente in strati di roccia porosa o fessurata, generalmente sovrastante a strati di roccia impermeabile. Essa costituisce una importantissima risorsa naturale messa in pericolo sia dall’inquinamento proveniente da infiltrazione di sostanze tossiche nel sottosuolo, sia dal suo depauperamento, causato ad esempio dalla riduzione del tasso di infiltrazione per aumento dell’estensione di superfici impermeabili. In altri casi, invece, variazioni dell’entità degli emungimenti e maggiore apporto di precipitazioni idriche determinano innalzamenti del livello delle acque nel sottosuolo e conseguenti danni alla parte sotterranea delle costruzioni.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACQUA DI PRODUZIONE MINERARIA
Acqua associata, nei giacimenti, al gas naturale e al petrolio ed estratta insieme agli idrocarburi. Nella fase di produzione costituisce il tipo di refluo liquido più rilevante presso i centri di trattamento degli idrocarburi. L’acqua di produzione contiene composti inorganici (tracce di metalli) e organici (principalmente idrocarburi dispersi e in soluzione, acidi organici). Gli idrocarburi aromatici sono in genere più abbondanti nelle acque prodotte dalle piattaforme a gas che in quelle ad idrocarburi liquidi. Previa autorizzazione si ricorre spesso alla reiniezione in strati geologici profondi e confinati o, dopo trattamento di disoleazione, allo scarico in mare.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACQUATICA SOLARE O COLTURE IDROPONICHE
E' un metodo, basato sull’utilizzo dell’energia solare, per il trattamento di acque luride di industrie agro - alimentari, che sfrutta il potere purificante e riciclante di ecosistemi acquatici aerati, costituiti da batteri, alghe, piante e animali microscopici, chiocciole, pesci, piante superiori.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
ACQUE (impianto di depurazione delle)
Impianto che, attraverso uno o più processi di carattere meccanico, fisico, chimico e biologico, consente l’eliminazione di sostanze nocive dai liquidi. I trattamenti meccanici hanno la funzione di separare gran parte dei materiali in sospensione, mentre i trattamenti biologici operano la degradazione delle sostanze organiche ad opera di particolari microrganismi. Infine i trattamenti chimico-fisici consistono essenzialmente nell’insolubilizzazione e nella successiva separazione di sostanze disciolte.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACQUE BIANCHE
Acque reflue meteoriche e quelle provenienti da falde idriche sotterranee. "Acque assimilabili alle bianche" sono le acque provenienti da scambi termici indiretti o comune conformi, a monte di qualsiasi trattamento, ai limiti della tabella A della legge 10 maggio 1976, n° 319.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACQUE COSTIERE
Le acque al di fuori delle linee di bassa marea o del limite esterno di un estuario (D.Lgs. 11/05/99 n. 152)
(Fonte : ANPA)
ACQUE DI BALNEAZIONE
Sono così definite le acque che rispondono agli standard definiti dalla legge in relazione all'uso ricreativo-balneare.
(Fonte : ARPAV)
ACQUE DI TRANSIZIONE
Sono così definite le acque di laguna, di laghi salmastri, di stagni costieri, di delta e di estuario dei fiumi.
(Fonte : ARPAV)
ACQUE DOLCI
Le acque che si presentano in natura con una bassa concentrazione di sali e sono considerate appropriate per l'estrazione e il trattamento al fine di produrre acqua potabile (D.L. 11/05/99 n. 152).
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
ACQUE MISTE
Acque nere e bianche mescolate.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
ACQUE NERE
Le acque usate per le varie attività dell’uomo provenienti da insediamenti civili (bagni, W.C., cucine, lavanderie, ecc.) e da insediamenti produttivi, quando non conformi ai limiti della tabella A della legge 10 maggio 1976, n° 319.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
ACQUE POTABILI
Sono le acque distribuite dagli acquedotti pubblici, consortili e privati che possiedono le caratteristiche chimico fisiche stabilite dalla Legge per essere destinate al consumo umano.
(Fonte : ARPAV)
ACQUE REFLUE
Si indicano con questo nome tutti i rifiuti liquidi provenienti dalle attività fisiologiche dell’uomo (metabolismo), oppure da sue attività lavorative primarie (agricoltura e allevamento di bestiame) o secondarie (industria). Tali rifiuti contengono sostanze organiche ed inorganiche sovente assai nocive le quali, se immesse senza alcun trattamento di depurazione (o con un trattamento incompleto o comunque inefficace) nell’ambiente naturale, lo contaminano gravemente con esiziali conseguenze a carico degli esseri viventi nell’ambiente medesimo.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
ACQUE REFLUE DOMESTICHE
Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche. (D.Lgs. 11/05/99 n. 152)
(Fonte : ANPA)
ACQUE REFLUE INDUSTRIALI
Qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici in cui si svolgono attività commerciali o industriali, diverse dalle acque domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento(D.Lgs. 11/05/99 n. 152)
(Fonte : ANPA)
ACQUE REFLUE URBANE
Acque reflue domestiche o miscuglio di acque reflue domestiche (acque nere), acque reflue industriali (assimilabili alle acque urbane reflue urbane) e/o acque meteoriche di dilavamento (acque bianche)
(Fonte : AGENDA 21)
ACQUE SOTTERRANEE
Le acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno, nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e sottosuolo (D.Lgs. 11/05/99 n. 152)
(Fonte : ANPA)
ACQUE SUPERFICIALI
Espressione con cui si indica quella componente dell'idrosfera che è costituita dai corsi d'acqua dai laghi e dalle zone umide.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
ACQUE TERRITORIALI
Zona di mare che si estende dalla costa ad un determinato limite verso il largo. E’ sottoposta alla piena sovranità dello Stato costiero che deve, però, concedere il diritto di passaggio alle navi straniere. La Convenzione di Montego Bay, adottata a conclusione dei lavori della III Conferenza delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 30.4.1982, ha imposto uniformemente il limite di 12 miglia nautiche per la determinazione delle acque territoriali.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACQUEDOTTO
Manufatto realizzato per portare l’acqua da una località all’altra, composto da sistemi di captazione o alimentazione, sistemi di adduzione, sistemi di accumulo (serbatoi), sistemi di distribuzione. A queste componenti si aggiungono opere accessorie quali impianti di potabilizzazione e di sollevamento. E’ costituito da condotte artificiali d’acqua oppure da canali murati per condurre l’acqua da un luogo ad un altro. Può essere sotterraneo o sopra terra: in questo caso per lo più è ad archi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACQUIFERO
Strato di roccia porosa o fessurata contenente acqua di falda. Esso può essere libero o in pressione: nel caso delle falde libere (o freatiche) la superficie superiore della falda acquifera ha la possibilità di oscillare, variando la quota in relazione alle diverse condizioni di alimentazione o di sfruttamento; nel caso di quelle in pressione, la superficie della falda è confinata superiormente da livelli impermeabili. In quest’ultimo caso, se la falda è raggiunta da pozzi, l’acqua può risalire fino ad una quota detta livello piezometrico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ACTIVITY BASED COSTING
Assegna i costi alle attività dell’azienda che danno luogo ad un prodotto. Per esempio, il marketing, l’acquisto di materiali, la progettazione, la stesura di piani, sono tutte attività associate alla creazione di un prodotto. Tutte richiedono risorse e impiegano tempo. Questi input possono essere misurati e se ne può calcolare una media. La somma di queste attività rappresenta il costo per produrre il prodotto.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ADATTAMENTO
Facoltà degli organismi viventi di mutare i propri processi metabolici, fisiologici e comportamentali, consentendo loro di adattarsi alle condizioni dell’ambiente nel quale vivono.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ADDITIVI ALIMENTARI
Gli additivi alimentari sono sostanze che vengono aggiunte alle derrate per aumentarne alcune caratteristiche quali la conservabilità, l'aspetto, il gusto e la consistenza. Sono da sempre impiegati dall’uomo nella preparazione dei cibi (basti pensare alla salatura o all’affumicatura per conservare carne e pesce.) ma al giorno d’oggi, grazie all’impiego di nuovi prodotti di sintesi, trovano vasto utilizzo nell’industria alimentare che richiede il mantenimento di determinati standard di qualità (in termini di valore nutrizionale, sicurezza, aspetto organolettico ed estetico dei prodotti commerciali.)
(Fonte : ARPAV)
ADDUZIONE
Fase dell’approvvigionamento idrico che consiste nel trasporto dell’acqua dal luogo di captazione a quello di distribuzione. Può essere a pelo libero, quando si abbiano portate notevoli e sia possibile il funzionamento a gravità, cioè a pendenza costante e a pressione pari a quella atmosferica; questo sistema, molto usato in passato, è ormai del tutto abbandonato. L’adduzione oggi avviene prevalentemente sotto pressione, sia quella a gravità che a sollevamento meccanico, a seconda del dislivello disponibile, e si realizza mediante condotte ricoperte di terreno.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
AEA
Agenzia Europea per l'Ambiente. Nel giugno 1990, il Consiglio dei ministri adotta il regolamento che costituisce la base giuridica dell'Agenzia (regolamento (CEE) n. 1210/90). Nell'ottobre 1993, infine, si decide che l'AEA avrà sede nella capitale danese, Copenaghen. Ha il compito di sviluppare e coordinare la rete europea di informazione e di osservazione in materia ambientale (EIOnet), con l'obiettivo di raccogliere, elaborare e divulgare i dati ambientali di interesse europeo per aiutare la Comunità a migliorare l'ambiente ed avviarsi verso lo sviluppo sostenibile e per assisterla nello sforzo d'integrare la dimensione ambientale nelle politiche economiche.
(Fonte : ANPA)
AERAZIONE
Immissione di aria in un ambiente o in una sostanza per facilitare il processo di ossidazione. Viene utilizzata come sistema di depurazione delle acque reflue.
(Fonte : GLOSS. ENI)
AEROBICO
Viene così denominato un procedimento nel quale i microrganismi si sviluppano in presenza di aria o ossigeno. Così si avranno microrganismi aerobi. Il contrario: anaerobico.
(Fonte : GLOSS. ENI; STREAMS - TREVISIOL)
AEROBIO
Uno dei due grandi ambienti della biosfera contrapposto all’idrobio. Indica anche un organismo animale o vegetale che utilizza l’ossigeno dell’aria o dell’acqua per produrre l’energia necessaria alle funzioni vitali.
(Fonte : GLOSS. ENI)
AEROSOL
Stato di sospensione di minutissime particelle di una sostanza solida o liquida nell'aria o in un mezzo gassoso.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
AGENDA 21
E' il principale documento di natura programmatica e operativa sottoscritto alla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, e sintetizza le azioni specifiche e le strategie che i 179 paesi firmatari si impegnano ad attuare per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il documento si articola in 4 sezioni (Dimensione sociale ed economica; Conservare e gestire le risorse per lo sviluppo; Rafforzare il ruolo dei soggetti sociali; Strumenti di attivazione) e 40 capitoli tendenti a tradurre in pratica il principio dell’integrazione ambiente e sviluppo o dello sviluppo sostenibile, identificando le basi d’azione, gli obiettivi da perseguire, le attività da realizzare e gli strumenti di attuazione. Agenda 21 locale è invece un processo strategico per incoraggiare e controllare lo sviluppo sostenibile a livello locale. Fa parte delle strategie previste da Agenda 21 e ha lo scopo di definire gli obiettivi di sviluppo duraturo delle comunità locali attraverso la partecipazione e la cooperazione dei diversi soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali di un determinato territorio.
(Fonte : ARPAV)
AGENDA 21 LOCALE
E' un programma strategico per incoraggiare e controllare lo sviluppo sostenibile. Fa parte delle strategie previste da Agenda 21 e ha lo scopo di definire gli obiettivi di sviluppo duraturo delle comunità locali attraverso la partecipazione e la cooperazione dei diversi soggetti istituzionali, sociali, economiche culturali di un determinato territorio.
(Fonte : ARPAV)
AGRICOLTURA BIOLOGICA
Sistema di coltivazione in cui le tecniche di difesa dai parassiti delle piante sono costituite da sistemi alternativi all’uso di prodotti di sintesi. In agricoltura biologica si tende infatti a limitare l’impiego o non utilizzare del tutto fertilizzanti chimici, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, fitofarmaci in genere). Le colture vengono difese innanzitutto in via preventiva, selezionando specie rustiche e resistenti alle malattie e intervenendo con appropriate tecniche di coltivazione: 1)la rotazione delle colture (in questo modo si ostacola l’ambientarsi dei parassiti e vengono usate in modo più razionale e meno intensivo le sostanze nutrienti del terreno); 2)la piantumazione di siepi ed alberi (che, oltre a ricreare il paesaggio, danno ospitalità ai predatori naturali dei parassiti e fungono da barriera fisica a possibili inquinamenti esterni); 3)la consociazione (coltivando in parallelo piante che sono sgradite l'una ai parassiti dell'altra). I fertilizzanti sono naturali, come il letame opportunamente compostato; in questo modo quello che negli allevamenti convenzionali è considerato un rifiuto e costituisce un problema perché richiede grandi superfici per essere smaltito, in agricoltura biologica costituisce una fonte di sostanze nutrienti per il terreno. Si usano anche altre sostanze organiche compostate (sfalci, ecc.) e sovesci, cioé incorporazioni nel terreno di piante appositamente seminate, come trifoglio e senape. In caso di necessità, per la difesa delle colture si interviene con sostanze naturali vegetali, animali, o minerali: estratti di piante (ad esempio il piretro, che deriva da una pianta erbacea), insetti utili che predano i parassiti, farina di roccia e minerali naturali (come il rame e lo zolfo) per correggere struttura e caratteristiche chimiche del terreno o per difendere le coltivazioni dalle crittogame, ecc.
(Fonte : ARPAV)
AGRICOLTURA INDUSTRIALE O INTENSIVA
E’ l’agricoltura degli ultimi cent'anni che ha fatto sempre più ricorso ai concimi chimici, alla meccanizzazione, ai pesticidi. E’ un’agricoltura che può culminare, se spinta all’eccesso, nella compromissione dell'ambiente e anche delle sorgenti della propria produttività. Questa agricoltura mira a produrre sempre di più e ad ogni costo, puntando più sulla quantità che sulla qualità.
(Fonte : GLOSS. ECOITALY)
AGROECOSISTEMA
S'intende l'insieme delle piante e degli animali introdotte o modificate dall'attività umana.
(Fonte : ARPAV)
AICQ
Associazione Italiana per la Qualità. E' un'associazione senza fini di lucro con sede a Milano in Via Cornalia, 19 che si propone di diffondere in Italia la cultura della Qualità e i metodi per pianificare, costruire, controllare e certificare la Qualità. Costituita in Milano l'11 Maggio 1955, l'AICQ è dal 10 Gennaio 1982, una Federazione di Associazioni per la Qualità: è strutturata su una Federazione Nazionale e su 7 Associazioni Territoriali Aderenti. Vi aderiscono manager, consulenti e valutatori di sistemi qualità.
(Fonte : GLOSS. ENI)
AIEA
Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Organismo dipendente dalle Nazioni Unite, istituito nel 1957, con l'obiettivo di contribuire affinché l'energia atomica venga utilizzata a scopi pacifici, per migliorare la salute e la prosperità, e non venga invece impiegata a fini militari. A tal fine l'AIEA, cui aderiscono 127 Stati, svolge anche il ruolo di ispettorato internazionale per l'applicazione delle misure di sicurezza nel settore nucleare e di verifica delle misure e dei programmi del nucleare civile, come agenzia specializzata delle Nazioni Unite.
(Fonte : ANPA)
AIOICI
È l'associazione italiana degli organismi indipendenti di certificazione ed ispezione che fanno capo a società estere fondata fra il 1988 ed il 1989. Essa ha sede in Milano, Via G. Gozzi, 1/A e persegue i seguenti scopi: cooperazione fra gli Associati finalizzata al miglioramento del livello professionale dei servizi; rappresentatività degli interessi collettivi degli associati verso amministrazioni e/o enti pubblici e verso il mondo economico, in ambito sia nazionale che internazionale; sensibilizzazione circa l'importanza della Certificazione e delle Ispezioni come strumenti di supremazia e qualificazione commerciale, e dell'impiego di tali servizi nell'ambito di applicazione delle direttive e regolamentazione dell'UE; promozione di iniziative culturali sulle tematiche della certificazione e delle ispezioni, per collaborare con Enti italiani che svolgano attività istituzionali in questa materia; collaborazione con gli Enti preposti nazionali e/o comunitari (UE) per l'elaborazione di norme, regolamenti, procedure aventi per oggetto l'esecuzione di attività di Certificazione e di Ispezione; informazione reciproca fra i soci in modo da seguire in maniera più completa le iniziative esterne nel campo della certificazione e quindi reagire più tempestivamente e compiutamente
(Fonte : GLOSS. ENI)
AIR SPARGING
Tecnologia per la bonifica di suoli contaminati nella zona satura. Il sistema consiste nella ventilazione del sottosuolo mediante insufflazione di aria compressa, al fine di rimuoverne i contaminanti volatili.
(Fonte : GLOSS. ENI)
AIVSQ
È l'associazione italiana dei valutatori di sistemi qualità, costituita con lo scopo principale di promuovere e tutelare l'attività del Valutatore Sistemi Qualità (VSQ) come professione intellettuale inquadrata nel titolo III capo II del Codice Civile.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ALARA
Acronimo di: “As Low As Reasonably Achievable” = il più basso ragionevolmente raggiungibile. Si tratta di una politica di prevenzione che ha lo scopo di minimizzare i rischi riconosciuti, mantenendo l’esposizione ai livelli più bassi “ragionevolmente” possibili, tenendo in considerazione non solo gli aspetti tecnologici, ma anche i costi e soprattutto i benefici per la salute pubblica. Il principio ALARA viene utilizzato nelle situazioni in cui i limiti di esposizione non sono stabiliti sulla base di una valutazione che abbia individuato una soglia al di sotto della quale il rischio non è dimostrabile, ma sulla base di un rischio “non inaccettabile”. Un esempio tipico è quello delle radiazioni ionizzanti utilizzate a scopi medici. In queste e in simili circostanze va portato al livello più basso possibile (minimizzazione) un rischio che si presume possa essere ancora presente ad ogni livello di esposizione, in considerazione dei benefici attesi per la salute.
(Fonte : ARPAV)
ALBEDO
L'albedo di un pianeta è il rapporto fra l'energia solare che arriva sul pianeta e l'energia riflessa che non viene assorbita. L'albedo della superficie terrestre può essere alterata da cambiamenti del territorio quali desertificazioni, innevamento, mentre l'albedo planetaria può essere alterata da cambiamenti nell'ammontare di particelle di aerosol e dalla composizione e quantità delle nuvole.
(Fonte : ENEA)
ALGA
Organismo vegetale autotrofo che vive in ambiente acquatico, oppure su rocce costantemente bagnate, in terreni umidi e negli strati del suolo compresi tra i 30 e i 50 cm. Ne esistono diverse specie e i loro estratti possono essere utilizzati per usi farmaceutici, cosmetici e alimentari. Le alghe lasciate sulle spiagge sono anche un ottimo concime per le campagne perché contengono materiale organico ed inorganico. I cloroplasti nelle alghe, oltre alla clorofilla, possiedono alcuni pigmenti che conferiscono loro una colorazione caratteristica. In base a questa si possono distinguere tre grandi gruppi: alghe verdi, brune e rosse. I pigmenti svolgono un ruolo importante perché determinano l’ambiente in cui l’alga può vivere, dagli strati superficiali a quelli più profondi. La proliferazione algale è il fenomeno di crescita spropositata delle alghe microscopiche per una eccessiva concentrazione nell’acqua di sali minerali, specialmente di quelli contenenti azoto e fosforo. Provoca la mancanza di ossigeno nell’acqua e quindi la morte delle specie ittiche.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
ALLOCTONA (specie)
Specie animale o vegetale originaria di un territorio diverso da quello dove viene rinvenuto.
(Fonte : ARPAV)
ALLOGAMIA
Impollinazione incrociata, che può verificarsi col trasporto del polline sui fiori della stessa pianta o col trasporto su fiori di altre piante della medesima specie.
(Fonte : ANPA)
ALLOPATIA
E' la capacità di alcune sostanze, che vengono rilasciate nel terreno in seguito alla decomposizione dei residui vegetali, di esercitare effetti negativi sulla germinazione di altre specie.
(Fonte : ANPA)
ALOFITE
Piante che vivono su suoli ad elevata salinità. La loro resistenza alla salsedine si deve ad una particolare struttura plasmatica e ad una ridottissima superficie traspirante oppure ad attitudini osmotiche speciali o capacità particolare che permettono loro di eliminare il sale in eccesso per escrezione.
(Fonte : ANPA)
ALPI
Associazione Laboratori di Prova e Organismi di Certificazione Indipendenti. Con sede a Milano in via L. Battistotti Sassi 13Essa rappresenta gli Operatori di Parte Terza (Enti economici di diritto pubblico e privato) che, in autonomia tecnica, commerciale ed amministrativa, svolgono attività di ricerca applicata e sviluppo tecnologico (Laboratori e Centri di Ricerca) e/o forniscono servizi di valutazione e attestazione di conformità a Norme Tecniche (certificazione volontaria) e Regole Tecniche (certificazione obbligatoria) di sostanze, materiali, prodotti, sistemi e processi (Laboratori di Prova e Analisi, Laboratori di Taratura, Organismi di Certificazione di prodotti e sistemi di gestione aziendale, Organismi di Ispezione) ed operano in tutti i campi disciplinari e settori tecnologici (energia, elettrotecnica ed elettronica, telecomunicazioni, informatica, meccanica, metallurgica, autoveicoli, costruzioni ed edilizia, geologia e geotecnica, chimica, biologia, agroalimentare, tessile e abbigliamento, calzaturiero, ambiente e territorio, igiene e sanità, ecc.. ).
(Fonte : GLOSS. ENI)
ALTERAZIONE PEDOLOGICA
Trasformazione chimica di rocce, minerali, sedimenti e suoli che avviene in presenza dell’acqua che trasporta agenti attivi quali ossigeno, acidi organici e anidride carbonica. I minerali originari vengono parzialmente o totalmente trasformati in minerali secondari, cristallini o amorfi.
(Fonte : ARPAV)
ALTERNATIVE AMBIENTALI (analisi delle)
Fase dello studio di un progetto in cui vengono analizzate e valutate le diverse possibili alternative a disposizione. L’analisi delle alternative effettuata nell’ambito dello Studio di impatto ambientale deve enfatizzare non solo i possibili benefici economici (tempi, costi, efficienza produttiva), ma anche i potenziali benefici ambientali (minori impatti sulle singole componenti, minor consumo di risorse, ecc.). Generalmente le principali tipologie di alternative che vengono valutate possono essere suddivise in scelte tecnologiche, scelte inerenti alla localizzazione, scelte di carattere logistico e scelte di carattere puramente ambientale.
(Fonte : GLOSS. ENI)
AMIANTO (ABSESTO)
Con il termine amianto, o asbesto, si intende un gruppo di minerali naturali a struttura fibrosa separabile in fibre molto sottili e resistenti. In natura esistono diversi tipi di amianto, i più diffusi e utilizzati sono: crisotilo (quello più usato), amosite e crocidolite. La sua elevata fibrosità fa dell’amianto un materiale: resistente al calore e al fuoco; resistente all’azione degli acidi e alla trazione; molto flessibile; filabile; dotato di proprietà fono-assorbenti e termo-isolanti. Queste caratteristiche, insieme al basso costo di lavorazione, hanno favorito l’impiego di questo materiale in diversi campi (dall’edilizia all’industria ai trasporti) e in oltre 3000 prodotti diversi.
(Fonte : ARPAV)
AMMENDANTE
Mezzi atti a migliorare la qualità dei terreni semplicemente nei riguardi fisico-meccanici.
(Fonte : ARPAV)
ANAEROBICO
Processo microbiologico che avviene in assenza di ossigeno.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ANAEROBIO
Microrganismo che non necessita di ossigeno per le sue funzioni vitali e che addirittura non può vivere in presenza di ossigeno.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ANALISI AMBIENTALE
Esauriente analisi iniziale dei problemi ambientali, degli effetti e dell’efficienza ambientali, relativi alle attività previste in un sito (Reg. 1836/93)
(Fonte : ARPAC; GLOSS. ENI)
ANALISI DI RISCHIO
Strumento per la gestione dei vari problemi ambientali. Essa permette di calcolare se un particolare composto inquinante sia causa di effetti nocivi per l'uomo e per l'ambiente posti a contatto diretto e indiretto con la sostanza stessa. Nel campo degli interventi di risanamento ambientale, è possibile utilizzare l'analisi di rischio come riferimento per la progettazione di interventi di bonifica e messa in sicurezza.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ANALISI ECONOMICO-AMBIENTALE
Analisi che permette di: calcolare i costi delle misure intraprese dalle aziende per prevenire, ridurre o riparare i danni causati all'ambiente dalle proprie attività (i costi ambientali); individuare le fasi del processo in cui la riduzione degli impatti sull'ambiente coincide con la riduzione dei costi d'impresa; individuare le aree di costo che verrebbero modificate con la creazione del progetto di metabolismo eco-industriale
(Fonte : ARPAT)
ANIDRIDE CARBONICA
Composto chimico allo stato gassoso la cui molecola è formata da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È presente in atmosfera per lo 0,03% in volume. Costituisce il reagente fondamentale per la fotosintesi clorofilliana.
(Fonte : ARPAV)
ANIDRIDE SORLFOROSA
Composto chimico allo stato gassoso la cui molecola è formata da un atomo di zolfo lagato a due atomi di ossigeno – E’ uno dei più diffusi inquinanti atmosferici derivato dalle attività industriali e dalla combustione di impianti fissi.
(Fonte : ARPAV)
ANIONE
Atomi o molecole che hanno acquistato uno o più elettroni a causa della loro carica, quando sono sottoposte ad un campo elettrico, migrano verso l'anodo (polo positivo).
(Fonte : ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI)
ANODO
Polo positivo di un apparecchio elettrico o elettronico.
(Fonte : ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI)
ANPA
L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente è una struttura pubblica, istituita con la legge del 21 gennaio 1994, n. 61, che è stata emanata in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con il quale erano state sottratte alle USL le competenze in materia di controlli ambientali., Il nuovo ente deve svolgere attività di monitoraggio, informazione, promozione e proposizione sulle tematiche ambientali che avvicinano il modello italiano a quello di analoghe strutture già operanti in altri paesi (Agenzia per la Protezione Ambientale). Tra i compiti essenziali dell’ANPA rientrano: il sostegno tecnico-scientifico alle autorità amministrative; la realizzazione di una rete di informazioni sullo stato dell’ambiente; l’attuazione di controlli ispettivi; la definizione di standard di qualità ambientale; l’impulso alla ricerca di tecnologie ecocompatibili; le funzioni di segreteria tecnica del comitato competente per l’attuazione del Regolamento sull’audit ambientale (EMAS) e sull’ecolabel. La legge al tempo stesso dà mandato alle Regioni e alle Provincie autonome di istituire apposite Agenzie regionali (ARPA) e provinciali autonome (APPA), alle quali sono affidati compiti di intervento operativo sul territorio. Di recente, con il D.Lgs. 30/07/1999 n. 3000 l'ANPA è stata commissariata in attesa che venga istituita l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici dopo l'insediamento del nuovo Governo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ANTIBIOTICO
Sostanza chimica di natura complessa prodotta in genere da muffe e da funghi o per sintesi in laboratorio. Gli antibiotici hanno un’azione battericida sui principali germi portatori di malattie.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
ANTICLINALE
Piega degli strati rocciosi con la concavità rivolta verso il basso e terreni più antichi al nucleo.
(Fonte : ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA)
ANTISETTICO
Farmaco che arresta lo sviluppo dei germi e ne inibisce la moltiplicazione. Gli antisettici sono usati per la conservazione di sostanze alimentari, come conserve, carni, marmellate.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
ANTROPICO
Ambiente o paesaggio colonizzato dall’uomo e alterato dallo stesso.
(Fonte : MANUALE DELL'AGRONOMO - ED. REDA)
ANTROPIZZAZIONE
Colonizzazione da parte dell’uomo degli ambienti naturali, con conseguente modifica e alterazione degli stessi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
APPROCCIO INTEGRATO
Struttura organizzativa, responsabilità, procedure, procedimenti e risorse messe in atto per la gestione integrata nell'impresa di qualità, sicurezza e ambiente. I vantaggi di un approccio integrato possono essere riassunti in: - ottimizzazione delle attività e delle risorse - miglioramento della gestione dei sistemi tramite lo sviluppo di azioni sinergiche di prevenzione - sviluppo di piani integrati di miglioramento - sviluppo di prodotti e processi secondo criteri integrati - conduzione di audit in modo integrato.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
APPROCCIO PREVENTIVO
Modifica della produzione, della vendita e dell’uso dei prodotti e servizi nonché della conduzione delle attività, in base alle conoscenze tecnico-scientifiche esistenti, allo scopo di prevenire il degrado grave o irreversibile dell’ambiente.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ARCHEOBOTANICA
Lo studio delle piante e delle comunità di piante del passato che ha lo scopo di comprendere meglio l'evoluzione delle piante e la loro distribuzione.
(Fonte : ANPA)
ARCHITETTURA BIOECOLOGICA
Architettura basata su tecniche costruttive di edifici compatibili con l'ambiente e rispettose per la salute dei suoi abitanti.
(Fonte : ARPAV)
ARCHIVIO FINALE
Ambiente informatico in cui vengono raccolti i dati validati e quindi disponibili per le diverse applicazioni sia verso l’interno che verso l’esterno dei Centri.
(Fonte : MANUALE QUALITA' RETI; ARPAV)
AREE PROTETTE
Aree dotate di particolari caratteri ambientali, di cui lo Stato o gli altri organi che hanno poteri di gestione del territorio garantiscono la salvaguardia grazie a specifici vincoli legislativi. Tali sono i parchi nazionali e regionali, le foreste demaniali, le riserve integrali, le oasi faunistiche.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
ARENARIE
Rocce composte da frammenti litici con dimensioni comprese tra 1/16 e 2 mm.
(Fonte : ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA)
ARGILLA
Frazione minerale del suolo costituita da particelle di diametro inferiore a 0,002 mm.
(Fonte : ARPAV)
ARGILLE
Rocce composte da particelle con dimensioni inferiori a 1/256 mm (definite anche peliti).
(Fonte : )
AROMATICI
Idrocarburi dall’odore tipico e gradevole, da cui il nome, generalmente caratterizzati dalla presenza nelle loro molecole di almeno un anello benzenico. Sono presenti nel greggio e si formano in alcuni processi di raffinazione finalizzati alla produzione di componenti per benzina. La particolare attenzione rivolta negli ultimi anni agli idrocarburi aromatici deriva dalla evidenziata nocività dei loro vapori, specialmente del benzene, che ha portato alla limitazione dei contenuti massimi ammessi nelle benzine finite e all’adozione, a breve, di specifiche cautele operative nelle stazioni di servizio stradali (Benzine riformulate).
(Fonte : GLOSS. ENI)
ARPA
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ARPAV
La sigla sta per: “Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto”. Più in generale, le ARPA sono le Agenzie Regionali per l’Ambiente costituite presso ogni Regione a seguito del referendum del 1993 che ha abrogato le competenze del Servizio Sanitario Nazionale nel campo del controllo e della prevenzione ambientali. Il sistema delle ARPA regionali e delle APPA (Agenzie Provinciali per la Protezione dell’Ambiente delle Province autonome) viene coordinato a livello nazionale dall’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici). La Legge istitutiva dell’ARPAV (L.R. n. 32 del 18 ottobre 1996) prevede che l’Agenzia operi “per la tutela, il controllo, il recupero dell’ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l’obiettivo dell’utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di consentire la massima efficacia nell’individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l’uomo e per l’ambiente”. La struttura organizzativa dell’ARPAV è articolata in una Direzione Centrale e altre strutture specializzate nello studio e monitoraggio di singole matrici ambientali.
(Fonte : ARPAV)
ATMOSFERA
L’involucro gassoso che circonda la Terra costituisce l’atmosfera. Essa è composta dall’aria, una miscela di gas in cui si trovano sospese anche particelle solide e liquide di diversa natura. La composizione attuale dell'atmosfera è il risultato del ciclo del carbonio e del ciclo dell'azoto; l'atmosfera è rinnovata e mantenuta stabile da questi processi. Tra tutti i pianeti del sistema solare la Terra è l’unico a possedere un’atmosfera ricca di ossigeno e di azoto, elementi fondamentali per consentire la presenza della vita in tutte le sue forme, animali e vegetali. L’atmosfera svolge anche un ruolo essenziale per garantire la protezione della vita: essa costituisce infatti uno schermo efficace per le radiazioni ultraviolette e per il flusso di particelle provenienti dal Sole. La densità dell’atmosfera terrestre diminuisce con l’aumentare della quota e ciò permette di suddividerla in diversi strati: troposfera (fino a 15-20 chilometri), stratosfera (fino a 50-60 chilometri), la cui parte più alta è caratterizzata dalla presenza rilevante di molecole di ozono e che per questo viene chiamata ozonosfera, ionosfera (fino a 800 chilometri) ed esosfera. Si impiegano anche suddivisioni differenti, soprattutto con riferimento alla temperatura relativa alle diverse quote. L’inquinamento e altre attività o sostanze prodotte dall’uomo modificano l’atmosfera, sia nella composizione dell’aria che nei processi che in essa si verificano. Tutto ciò provoca mutate condizioni ambientali che si ripercuotono sulla salute dell’uomo, direttamente e indirettamente, a breve e a lungo termine.
(Fonte : ARPAV)
ATOMO
Unità fondamentale della materia. Dal punto di vista fisico risulta composto da diversi tipi di particelle. Il modello più semplice che se ne può dare è quello "planetario" dovuto a Bohr (1913): l’atomo è composto da un nucleo centrale, carico positivamente, attorno al quale ruotano tanti elettroni (con carica neg.) quanti sono le cariche positive del nucleo. Il nucleo risulta a sua volta formato da protoni (carichi pos.) e di neutroni (particelle di massa circa uguale a quella dei protoni ma privi di alcuna carica). Data la piccolissima massa degli periferici, il nucleo rappresenta in pratica tutta la massa dell’atomo. Il modello planetario dell’atomo si deve considerare solo come una prima approssimazione alla realtà fisica. Secondo la moderna meccanica quantistica (1925) l’orbita di un elettrone (come di ogni altra particella atomica o subatomica) non può essere concepita come quella dei pianeti attorno al sole, ma va interpretata in senso probabilistico: l’elettrone può trovarsi con una probabilità determinata in ogni punto attorno al nucleo; le zone dello spazio, dove la probabilità diventa maggiore, si possono far corrispondere alle orbite del modello di Bohr.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
AUDIT
Verifica ispettiva. È l'esame sistematico e indipendente svolto sull'organizzazione aziendale per stabilire se le attività effettuate per la qualità e i risultati ottenuti sono in accordo con quanto stabilito dalla norma e se quanto stabilito viene attuato efficacemente e risulta idoneo al conseguimento degli obiettivi. Le verifiche ispettive possono essere svolte dall'azienda al proprio interno per radiografare lo stato di salute del sistema qualità (verifica di parte prima) o da una parte terza al fine di rilasciare una certificazione o ancora da parte di un cliente sul fornitore (verifiche di parte seconda).
(Fonte : ARPAV)
AUDIT AMBIENTALE
Per audit (di sicurezza o ambientale) si intende l’insieme delle attività svolte secondo apposita procedura, che consente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione e del sistema di gestione della sicurezza e dell’ambiente, anche mediante la verifica della corretta attuazione delle politiche e delle procedure operative aziendali, la verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati e l’individuazione di eventuali azioni correttive. (UNI ISO 14050)Questo al fine di: facilitare il controllo di gestione delle prassi che possono avere un impatto sull'ambiente; valutare la conformità alle politiche ambientali aziendali (reg. 1836/93)Audit ambientali o di sicurezza possono essere svolte sia da verificatori interni all’azienda, sia da esterni, quali società di consulenza accreditate per il rilascio della certificazione ambientale o da verificatori accreditati dall’Unione europea.
(Fonte : ARPAC; GLOSS. ENI)
AUTO ELETTRICA
Automobile con apparato di trazione costituito da un sistema di accumulatori ricaricabili che alimentano un motore elettrico. Attualmente questa tecnologia presenta limiti notevoli in termini di autonomia, potenza, durata e costi; in compenso l’auto elettrica non dà luogo a emissioni di gas combusti su strada (le emissioni sono traslate agli impianti di produzione dell’energia elettrica) e risulta pertanto adatta all’impiego in ambienti urbani critici.
(Fonte : GLOSS. ENI)
AUTOCERTIFICAZIONE
Termine improprio che vorrebbe indicare la dichiarazione di un produttore sulla conformità dei propri prodotti, senza l'intervento di un Ente terzo indipendente. Viene usato impropriamente in sostituzione dell'espressione "dichiarazione di conformità". Il Termine non è corretto in quanto la parola Certificazione nell'accezione specifica indica sempre che la verifica venga svolta con l'intervento di una terza parte indipendente.
(Fonte : EN 45020:1998)
AUTOTROFO
Microrganismo in grado di produrre nutrienti organici direttamente da sostanze inorganiche semplici, quali l’anidride carbonica e l’azoto inorganico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BACINO
Concavità della crosta terrestre. Può ospitare acque marine (bacino marittimo) o laghi (bacino lacustre) o l’insieme delle valli che convogliano le acque a un fiume collettore (bacino fluviale). All’interno dei continenti si hanno grandi bacini racchiusi da catene montane, talora senza sbocco al mare (bacini endoreici).
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
BACINO IDROGEOLOGICO
Zona della crosta terrestre nella quale si raccolgono e sono convogliate le acque meteoriche e selvagge che penetrano in profondità; differisce sia dal b. idrografico sia dal b. orografico in quanto lo spartiacque è sotterraneo e il suo andamento dipende dalla morfologia del terreno, dall'orientamento stratigrafico delle rocce impermeabili e dalla dinamica dei corsi sotterranei. Il b. idrogeologico alimenta le falde acquifere.
(Fonte : ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI)
BACINO IDROGRAFICO
Il territorio dal quale le acque pluviali o di fusione delle nevi e dei ghiacciai, defluendo in superficie, si raccolgono in un determinato corso d'acqua direttamente o a mezzo di affluenti, nonché il territorio , delimitata da una cintura montuosa o collinare che funge da spartiacque, che può essere allagato dalle acque del medesimo corso d'acqua, ivi compresi i suoi rami terminali con le foci in mare ed il litorale marittimo prospiciente; qualora un territorio possa essere allagato dalle acque di più corsi d'acqua, esso si intende ricadente nel bacino idrografico il cui bacino imbrifero montano ha la superficie maggiore. Il bacino termina in un punto del fiume detto "sezione di chiusura", in cui transitano tutte le acque che defluiscono dal monte. (L.183/89)
(Fonte : ARPAC; GLOSS. ENI)
BACINO OROGRAFICO
Regione che presenta caratteri geologici uniformi e che è delimitata da un rilievo facente parte dello stesso sistema.
(Fonte : ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI)
BARRIERA ARTIFICIALE DI CONTENIMENTO
Struttura posta a salvaguardare una determinata zona dall’invasione di un prodotto inquinante o ad isolare una zona inquinante dall’ambiente esterno.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BARRIERA ARTIFICIALE MARINA
Struttura sommersa, costruita mediante accumulo di elementi di varia natura e tipologia (blocchi di roccia, elementi di calcestruzzo, relitti e rottami metallici, ecc.) per proteggere determinate aree di fondale pianeggiante dalle attività di pesca a strascico e costituire nel contempo una zona di riproduzione e protezione per gli organismi bentonici che possono trovarvi tane e rifugi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BARRIERA MICROBIOLOGICA
Sistema di bonifica delle acque sotterranee che consiste nell’iniezione di aria in pressione sotto la falda (Acqua di falda), per incrementare la concentrazione di ossigeno nell’acqua ed accelerare la degradazione biologica dei contaminanti organici, mediante microrganismi presenti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BARRIERE FONOASSORBENTI
Barriere acustiche dotate di particolari accorgimenti e materiali in grado di assorbire l’energia acustica su di essi incidente. La capacità di assorbire energia da parte dello schermo viene indicata dal coefficiente di assorbimento, definito come il rapporto fra l’energia assorbita e quella incidente su una superficie unitaria di barriera.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BATTERI
Microrganismi procarioti di tipo vegetale, come le alghe, ma privi di clorofilla. Alcuni batteri sono patogeni, ossia apportatori di malattie, e devono quindi essere accuratamente eliminati dalle acque per uso potabile. Più numerose sono le specie innocue o utili: vanno ricordati i batteri nitrificanti, che trasformano l’ammoniaca in nitrito e questo in nitrato; i batteri denitrificanti, che riducono l’ammoniaca ad azoto elementare; i batteri solforiducenti ed i solfossidanti, che possono trasformare rispettivamente i composti solforati in acido solfidrico e in acido solforico; i batteri ferrici, che trasformano i composti di ferro disciolti in idrossido ferrico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BATTERI IDROCARBURO OSSIDANTI
Batteri capaci di utilizzare gli idrocarburi come fonte di carbonio, degradandoli. L’elevata presenza di questi batteri riflette l’esposizione all’inquinamento da prodotti petroliferi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BATTERIE ESAUSTE
Per accumulatori al piombo (o batterie di accumulatori) esausti s’intendono quelli provenienti da batterie per l’avviamento di autoveicoli, per la trazione di alcuni mezzi di trasporto e/o sollevamento, per l’alimentazione di reti telefoniche e di telecomunicazione e per l’alimentazione degli impianti dei treni. L’elevata possibilità di recupero di alcuni materiali e l’elevato rischio ambientale, connesso alle fasi di smaltimento, hanno spinto il legislatore a regolamentare la gestione delle batterie esauste. La legge 9 novembre 1988, n. 475, ha istituito il Consorzio obbligatorio delle batterie al piombo e dei rifiuti piombosi (COBAT). Tale legge prevede che "chiunque detiene batterie al piombo esauste e rifiuti piombosi è obbligato al loro conferimento al Consorzio direttamente o mediante consegna a soggetti incaricati del Consorzio". Al COBAT è quindi demandata la normale attività di raccolta, nonché di riciclaggio.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BEI
Indici biologici di esposizione. Rappresentano valori di riferimento da utilizzare nella pratica dell’Igiene Industriale per la valutazione dei rischi per la salute. Gli indicatori biologici di esposizione rappresentano i valori del livello di un determinato indicatore che è possibile riscontrare in campioni biologici prelevati da lavoratori sani, esposti a livelli di concentrazione del tossico nell’aria dell’ordine di grandezza dei limiti negli ambienti di lavoro TLV-TWA.
(Fonte : ARPAV)
BENCHMARKING
Processo continuo di misurazione di prodotti, servizi e procedure aziendali mediante il confronto con i concorrenti più forti o con le imprese riconosciute leader nel settore. Le principali fasi del benchmarking sono: - conoscere le proprie attività operative; - conoscere le imprese leader o concorrenti; - imparare ed incorporare il meglio.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
BENTHOS
Complesso degli organismi vegetali (fitobenthos) e animali (zoobenthos) che vivono ancorati sul fondo marino, come i coralli e le madrepore, o liberi e dotati di capacità di spostamento autonomo, oppure infossati nei sedimenti incoerenti, dove scavano tane e gallerie dando origine alle bioturbazioni.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BENTONICO
Detto di organismo vivente in stretta prossimità e dipendenza del fondo marino.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BENZENE
Idrocarburo di formula C6H6 a struttura esagonale (atomi di carbonio e 6 atomi di idrogeno). E’ il composto-base della classe degli idrocarburi aromatici, dal caratteristico odore pungente; a temperatura ambiente volatilizza assai facilmente. E’ la sostanza aromatica con la struttura molecolare più semplice (un solo anello). E’ presente nel petrolio greggio e viene prodotto in alcuni processi di raffinazione, per cui si ritrova in piccole quantità anche nella benzina. Ad essa apporta qualità ottaniche, migliorandone le prestazioni. E’ largamente utilizzato come solvente e come materia prima chimica (resine, esplosivi, ecc.). E’ un prodotto tossico per il sistema nervoso centrale in caso di esposizioni elevate ed è classificato cancerogeno per lunghe esposizioni. studi recenti hanno portato a stime del valore medio di esposizione professionale al benzene (addetti a impianti petrolchimici e a distributori di carburanti) di un ordine di grandezza inferiore al limite di 1 p.p.m. (pari a 3,25 mg/mc) definito dalla Direttiva 97/42. I valori medi di esposizione della popolazione stimati consistono in un ordine di grandezza inferiore all’esposizione professionale: la componente principale dell’esposizione non professionale al benzene risulta il fumo.
(Fonte : GLOSS. ENI; ARPAV)
BENZINA
Qualunque distillato di petrolio corrispondente ai seguenti codici doganali: NC 27100026 - 27100027 - 27100029 - 27100032-27100034 - 27100036.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BENZINA SUPER SENZA PIOMBO o VERDE
Miscela di idrocarburi. Liquida alle condizioni ambiente di temperatura e pressione, è costituita da tagli di diverse lavorazioni di raffineria, senza l’aggiunta di additivi di piombo. Ha un numero di ottano inferiore a quello della benzina super con piombo (95 contro 97). Può essere utilizzata da tutti i motori compatibili con il suo numero di ottano. Deve necessariamente essere usata dai veicoli equipaggiati con la marmitta catalitica.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BENZINE RIFORMULATE
Benzine preparate con nuovi componenti (come l’MTBE) che contengono ossigeno e hanno un livello ottanico assai elevato. Essi permettono l’abbandono totale di additivi contenenti piombo e la riduzione di componenti aromatici. Sono state le esigenze di protezione ambientale che hanno determinato la necessità di studiare nuovi criteri di preparazione delle benzine finite, in modo che fossero ridotte le emissioni nocive in atmosfera, in particolare ossido di carbonio, aromatici e composti solforati e ne risultasse migliorata la combustione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BILANCIO AMBIENTALE
Strumento contabile in grado di fornire un insieme organico delle interrelazioni dirette tra l’impresa e l’ambiente naturale, attraverso un quadro riassuntivo di dati quantitativi relativi all’impatto ambientale di determinate attività produttive e all’impegno economico dell’impresa, nel campo della protezione ambientale. Qualora comprenda anche una parte dedicata alla descrizione degli aspetti qualitativi dell’impegno ambientale dell’impresa, viene chiamato rapporto ambientale.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BILANCIO ENERGETICO
Computo dell'energia totale impiegata nel funzionamento di un determinato sistema. Comprende sia l'energia necessaria alla produzione del prodotto che l'energia dispersa come calore.
(Fonte : ARPAT; ARPAV)
BIO
Dal greco bios = vita. Relativo alla vita, agli esseri viventi.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
BIOACCUMULAZIONE
La bioaccumulazione è il processo di concentrazione di sostanze chimiche in un organismo. Per esempio, il DDT, composto bioaccumulabile, si concentra nei pesci e poi negli uccelli che si nutrono di pesci. L'effetto concentrazione è dato dal rapporto tra la concentrazione di una sostanza chimica in un organismo (ad esempio il pesce) rispetto alla concentrazione nel mezzo circostante (ad es. l'acqua). La bioaccumulazione può essere la conseguenza dell'assorbimento dall'acqua, dal cibo o dai sedimenti. Si verifica quando la quantità eliminata è inferiore a quella assorbita.
(Fonte : ARPAV)
BIOCENOSI
E’ l’insieme delle popolazioni di specie animali e vegetali che coesistono nello spazio e nel tempo in un dato ambiente ed interagiscono fra loro, in reciproca relazione. Lo spazio, o ambiente, occupato dalla biocenosi, è chiamato biotopo. Si suddivide in fitocenosi ed in zoocenosi quando ci si riferisce rispettivamente a vegetali o animali che popolano un ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENI; BIBLIOTECA PEDAGOCICA - FIRENZE)
BIOCHIMICA
Letteralmente "chimica della vita". È la disciplina che studia i composti chimici tipici della materia vivente e le reazioni chimiche che avvengono negli organismi viventi.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
BIODEGRADABILITA'
Quando un composto o una sostanza subiscono una degradazione biologica ad opera di microrganismi, si parla di biodegradabilità. Essa è una caratteristica propria delle sostanze organiche, che in un ecosistema perfettamente naturale vengono assorbite, trasformate e utilizzate da elementi biotici e abiotici. Al contrario si parla di ‘persistenza’ quando un composto chimico tende a mantenere invariate le sue caratteristiche chimiche e fisiche nell’ambiente o nell’organismo in cui è stato immesso.
(Fonte : ARPAV)
BIODEGRADATION IN SITU
Sistema di bonifica dei terreni in situ, per cui l’attività dei microrganismi presenti nel terreno viene stimolata con varie tecnologie, come ad esempio la circolazione di soluzioni acquose per aumentare la degradazione biologica dei contaminanti organici. Allo scopo di accelerare la degradazione e l’eliminazione dei contaminanti gassosi possono essere aggiunti ossigeno e nutrienti. (L.183/89)
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIODIESEL
Carburante alternativo ai derivati dal petrolio che si ottiene utilizzando oli vegetali. Non contiene zolfo e quindi non emette anidride solforosa nella combustione ed è fortemente biodegradabile. Non è concorrenziale come costo ai combustibili tradizionali. In Italia viene prodotto il Diesel-bi ricavato dai semi di girasole e di soia.
(Fonte : ENEA; MINISTERO DELL'AMBIENTE)
BIODINAMICA
Metodo di giardinaggio, sviluppato da Rudolf Steiner, in cui la pratica organica viene eseguita seguendo le fasi lunari, planetari e stagionali. In questo modo, il coltivatore biodinamico auspica di aumentare le proprietà vantaggiose delle piante desiderabili inibendo nel contempo la sfera d’azione e l’incidenza dei predatori.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
BIODIVERSITÀ
Biodiversità è sinonimo di varietà delle forme di vita vegetali e animali nei diversi habitat del pianeta. E' un concetto molto ampio che include, la diversità genetica all'interno di una popolazione, il numero e la distribuzione delle specie in un'area, la diversità di gruppi funzionali (produttori, consumatori, decompositori) all'interno di un ecosistema, la differenziazione degli ecosistemi all'interno di un territorio. La perdita di biodiversità si riferisce alla diminuzione di questa "variabilità" dovuta a fattori naturali e, in prevalenza, al progressivo aumento di fattori di inquinamento, delle infrastrutture, degli insediamenti produttivi e dei centri urbani che riducono l'estensione e la funzionalità degli habitat.
(Fonte : ARPAV)
BIOENERGIA
Energia derivante da processi di trasformazione di bioprodotti quali biomasse cerealicole, lignocellulosiche, delezioni animali, eccedenze alimentari, rifiuti urbani cartacei, ecc.. E’ un’energia rinnovabile, non provoca aumenti di gas serra, in quanto l’anidride carbonica prodotta durante la combustione viene riassorbita dalla biomassa in fase di sviluppo e si utilizza nella forma di biofuels (carburanti come etanolo e metanolo), bioelettricità, calore, biogas.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOETICA
Bioetica è la disciplina che indica un dovere morale dell'uomo per un rispetto e una reverenza verso la natura, sostenendo che il mondo naturale ha un proprio diritto bioetico, incluso quello della esistenza, completamente indipendente da ogni considerazione circa la sua utilità per l'uomo.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
BIOFILE
Disposizione del terreno inquinato da bonificare mediante tecnica biologica in cumulo (pile, heap) all’interno del quale vengono introdotti, mediante apposite reti separate di tubazioni, aria, sostanze nutrienti (nitrati, fosfati) e acqua, in modo da ottimizzare le condizioni di sviluppo ed attività della flora batterica che attua la degradazione biologica, aerobica, degli inquinanti
(Fonte : ARPAC)
BIOFILTRO
Sistema di filtraggio di liquidi o di gas, che sfrutta l’attività di microrganismi immobilizzati su una struttura di supporto. Si tratta di un invaso (utilizzo di fossati preesistenti o creazione ex - novo) riempito con materiale inerte con diversa granulometria, per facilitare la formazione del film biologico che ottimizza il processo depurativo.
(Fonte : GLOSS. ENI; STREAMS - TREVISIOL)
BIOFITODEPURAZIONE
E' la depurazione naturale svolta, attraverso la biodegrazione iniziale della sostanza organica (scarico) ad opera di batteri aerobi o anaerobi, con successivo fitoassorbimento dei prodotti mineralizzati (azoto, fosforo, carbonio...) da parte di vegetali.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
BIOFLUSHING
Tecnica combinata per il trattamento in sito di suoli permeabili inquinati, che sfrutta il metabolismo dei microrganismi, associata all’azione di un biosurfattante.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOFOULING
Sviluppo in successione di micro e macrorganismi in grado di insediarsi su superfici artificiali e non, costituendovi il proprio habitat. Le concrezioni di materiale organico e inorganico che si formano in ambienti particolarmente ricchi di nutrienti, ad opera di tali organismi, possono raggiungere lo spessore di vari centimetri e possono modificare la resistenza e la solidità delle strutture immerse in mare.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOFUELS
Carburanti e combustibili ottenuti dalla trasformazione di materie prime di origine biologiche.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOGAS
Formazione di gas, per fermentazione anaerobica in presenza di microrganismi (batteri acidogeni, batteri acetogeni e metanobatteri) di rifiuti industriali e agricoli o fanghi dei trattamenti delle acque urbane, il metano contenuto nel biogas può essere utilizzato per la produzione di energia. . Dal processo di biogassificazione si ricavano, oltre al biogas, buoni fertilizzanti naturali.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOGEOGRAFIA
Disciplina che studia la distribuzione degli esseri viventi (biomi) sulla Terra e i fattori che la determinano. La biogeografia si può distinguere in zoogeografia (studio della distribuzione degli animali) e fitogeografia (studio della distribuzione della vegetazione).
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOINDICATORI
Gli organismi vengono definiti come "bioindicatori" quando subiscono variazioni misurabili del loro stato naturale in presenza di inquinanti. Un organismo può essere considerato un buon bioindicatore se manifesta risposte biologiche identificabili correlate alle differenti concentrazioni di inquinanti (relazione dose/risposta). Il monitoraggio biologico o biomonitoraggio verifica le variazioni ecologiche indotte dalle alterazioni dell'ambiente a diversi livelli: da un lato l'accumulo di sostanze inquinanti negli organismi tramite i bioaccumulatori, dall'altro gli effetti causati tramite lo studio delle modificazioni morfologiche, strutturali o di vitalità degli organismi e le modificazioni nella composizione delle comunità animali e vegetali. Sono stati quindi messi a punto test atti a valutare la tossicità acuta, la tossicità cronica o eventuali danni al patrimonio genetico di adeguati sistemi biologici bersaglio. Per una più completa valutazione di un ecosistema si possono utilizzare differenti organismi come bioindicatori.
(Fonte : ARPAV)
BIOLUMINESCENZA
Luce animale o vegetale dovuta a reazioni chimiche. Presentano questo fenomeno alcune specie di batteri, di alghe e funghi e di animali (spugne, meduse, insetti). Caratteristiche sono alcune specie di pesci oceanici abissali, provviste di organi luminosi che servono come richiamo per attirare le prede)
BIOMA
E’ la comunità di organismi viventi, sia del regno animale che vegetale caratteristica di una regione climatica e viene in genere distinto in base al tipo di vegetazione. Sono biomi terrestri la tundra, la foresta di conifere boreale (o taiga), le foreste temperate, la foresta pluviale tropicale, la prateria, la macchia mediterranea e il deserto.
(Fonte : GLOSS. ENI; AGENDA 21; ARPAV)
BIOMASSA
Termine generico che indica tutta la materia organica sia di natura vegetale che animale presente, ad esempio, in un ecosistema. E’ un indice della capacità produttiva di un particolare ambiente biologico. Normalmente viene espressa in peso (secco) per unità di superficie o in unità di energia (J/m). Ovviamente l'unità di misura cambia a seconda dell'oggetto in esame. La biomassa di una popolazione di insetti, ad esempio, verrà calcolata in g/m, mentre quella di una comunità erbacea presente in un prato in kg/m e quella di un bosco in t/ha. In campo energetico la biomassa indica la quantità di materiale organico che può essere utilizzata per produrre energia per combustione o tramite fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energia includono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e della carta. Il concetto di biomassa è strettamente collegato a quello di "produttività" che indica la produzione di biomassa per unità di tempo ed è un parametro funzionale utile allo studio della qualità ambientale e all'evoluzione dello stato di un ecosistema
(Fonte : ENEA; MINISTERO DELL'AMBIENTE)
BIOPESTICIDI
Fitofarmaci.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOPILA
Il termine originario inglese, ormai utilizzato anche in italiano, indica la disposizione del terreno inquinato da bonificare mediante tecnica biologica in cumulo (pile, heap) all’interno del quale vengono introdotti, mediante apposite reti separate di tubazioni, aria, sostanze nutrienti (nitrati, fosfati) e acqua, in modo da ottimizzare le condizioni di sviluppo ed attività della flora batterica che attua la degradazione biologica, aerobica degli inquinanti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIORAFFINERIA
Raffineria che utilizza, oltre al petrolio, prodotti di origine agricola derivanti da coltivazioni dei terreni circostanti. E’ per ora uno schema concettuale. La bioraffineria permetterebbe di sviluppare prodotti a elevate caratteristiche tecniche e ambientali (eteri, componenti altottanici per benzine pulite, basi per lubrificanti, biodiesel, idrogeno per la desolforazione dei prodotti petroliferi, assorbenti biologici per fuoriuscite di petrolio).
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOREATTORI
Sono reattori nei quali i parametri fisico-chimici (pH, temperatura, ossigeno, nutrienti e prodotti di reazione) vengono continuamente monitorati in modo da mantenere un ambiente ottimale per lo sviluppo di una popolazione microbica applicabile ad esempio per degradare sostanze organiche contaminanti. Tale popolazione può essere quella naturalmente presente nel suolo contaminato o può essere quella opportunamente selezionata in laboratorio come la più adatta alla degradazione dei contaminati da abbattere. La bonifica mediante l’utilizzo di un bioreattore ha il vantaggio sia di una maggiore efficienza, sia di poter utilizzare colture microbiche specializzate in grado di degradare contaminanti che non potrebbero altrimenti essere trattati con una biodegradazione in situ.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIORISANAMENTO
Processo di bonifica di un ambiente inquinato mediante il quale i microrganismi sono stimolati a degradare rapidamente sostanze inquinanti fino a concentrazioni accettabili.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOSFERA
Indica l'involucro esterno alla superficie terrestre, costituito da aria, acqua, suolo e sottosuolo (per la profondità di poche decine di metri), in cui sussistono le condizioni essenziali alla vita; per estensione definisce l'insieme delle forme viventi presenti sul pianeta Terra. Con l'idrosfera, insieme delle masse d'acqua, la geosfera, insieme dei substrati geologici, e l'atmosfera che è la massa d'aria che ci circonda, costituisce l'ecosfera, in pratica, il pianeta stesso, considerato come la massima espressione dell'integrazione tra le varie componenti viventi (biotiche) e non viventi (abiotiche). La biosfera non è una cosa separata dal resto, ma si compenetra con tutte le matrici ambientali; infatti gli esseri viventi sono presenti sia all'interno dell'idrosfera che negli strati più bassi dell'atmosfera e nella geosfera (soprattutto nella pedosfera, cioè lo strato superficiale dei suolo).
(Fonte : ARPAV)
BIOSPARGING
Tecnica di trattamento in situ di suoli contaminati nella zona insatura, consistente nell’immissione di nutrienti e di aria per favorire l’attività biodegradativa della flora microbica presente.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOTA
Vita animale e vegetale caratterizzante una regione. Si usa anche per indicare collettivamente la flora e la fauna.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BIOTECNOLOGIE
Con il termine biotecnologie si indica genericamente l’impiego di organismi viventi in processi produttivi di diversa natura, sia in ambito industriale che agricolo. In pratica si può definire biotecnologia "qualsiasi tecnica che utilizza fenomeni biologici o processi determinati da microrganismi, per ottenere un processo tecnologico, cioè un qualcosa che in natura non si verificherebbe senza una progettualità dell'uomo” (Tamino G., 2001). L’applicazione delle biotecnologie è molto antica: già svariati millenni prima della nascita di Cristo nei processi di fermentazione venivano sfruttati lieviti ed altri microorganismi per la produzione della birra, del vino, del pane e del formaggio. Nelle società agricole, inoltre, veniva svolta una progressiva selezione di piante dotate di caratteristiche più favorevoli dal punto di vista alimentare o della coltivazione. Analogamente, per il bestiame venivano ottenute - con adatti incroci - nuove specie con le caratteristiche desiderate (miglior rendimento, maggiore resistenza alla fatica, ecc.). Dal secolo scorso ad oggi le conoscenze sulla fisiologia dei processi cellulari si sono progressivamente evolute, consentendo una espansione massiccia delle biotecnologie e il progressivo loro impiego a partire dal 1940 per la produzione industriale di antibiotici, di aminoacidi, vaccini, enzimi, farmaci in grandi quantità. Dalla fine degli anni ’70 le biotecnologie vengono rivoluzionate con le applicazioni della genetica e delle tecnologie del DNA ricombinante che portano alla nascita di una vera e propria ingegneria genetica. Le moderne biotecnologie sono quindi in grado di apportare modificazioni nel patrimonio genetico di microorganismi o di organismi più complessi per ottenere funzioni nuove o per potenziare funzioni già esistenti.
(Fonte : ARPAV)
BIOURBANISTICA
Disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città, concependo il territorio come organismo vivente, in cui viene rispettata la chiusura dei cicli naturali delle risorse (acqua, energia, aria, materiali...). La biourbanistica vede il territorio non come zonizzazione rigida, ma considera "l’organismo territorio" con la sua vita e quindi il suo metabolismo. Il metabolismo urbano presenta i suoi input e i suoi output: gli input comuni a tutte le città urbane sono l’acqua, il cibo, il combustibile. Gli output sono gli scarichi idrici fognari, i rifiuti solidi e l’inquinamento atmosferico.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
BIOVENTING
Tecnica di bonifica biologica dei terreni in situ, mediante la quale viene indotta, tramite insufflazione o aspirazione per mezzo di appositi pozzetti perforati nel terreno da bonificare, una circolazione forzata di aria, tale da fornire l’ossigeno necessario alla flora batterica che attua la degradazione biologica, in condizioni aerobiche (vedi), degli inquinanti presenti nel sottosuolo
(Fonte : GLOSS. ENI)
BOCCA DEL CAMINO
Sezione terminale retta del camino.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
BOCCA DI USCITA DEL FUMO
Apertura praticata nelle pareti o nelle coperture di un edificio, onde permettere l'uscita del calore/fumo in caso di incendio. Viene azionata automaticamente e/o manualmente.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
BOD (BIOLOGICAL OXYGEN DEMAND)
Biological Oxygen Demand. Indica il contenuto di sostanza organica biodegradabile, presente negli scarichi idrici, espresso in termini di quantità di ossigeno necessario alla degradazione da parte di microrganismi in un test della durata di cinque giorni. Il parametro rappresenta un indicatore del potenziale di riduzione dell’ossigeno disciolto nei corpi idrici ricettori degli scarichi con possibili effetti ambientali negativi. (mg/l di O2)
(Fonte : GLOSS. ENI; ISTAT; ARPAV)
BONIFICA
Ogni intervento di rimozione della fonte inquinante e di quanto dalla stessa contaminato fino al raggiungimento dei valori limite conformi all'utilizzo previsto per l'area. (D.Lgs 22/97). Esistono diversi tipologie di interventi di bonifica: interventi di tipo chimico, che tendono a trasformare le sostanze inquinanti in sostanze non pericolose interventi di tipo fisico, che riescono a rimuovere le sostanze inquinanti interventi di tipo termico, che riescono a distruggere le sostanze inquinanti interventi di tipo biologico che sfruttano la capacità di alcuni batteri che si nutrono di sostanze contaminanti.
(Fonte : PROVINCIA TO; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; ENI)
BONIFICA BIOLOGICA (BIOREMEDIATION)
L'utilizzo di metodi biologici per recuperare o ripristinare suoli contaminati. Un metodo tipico fa uso di specifici batteri per decomporre i fenoli, un inquinante importante in molti siti (Dic. Env. Sci. Techn.)
(Fonte : ARPAC)
BONIFICA DI SERBATOIO O RECIPIENTE
Rimozione degli idrocarburi contenuti nel serbatoio o recipiente, in modo che l'atmosfera residua sia al di sotto del 20% del limite inferiore di espositività.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
BOP
Blow Out Preventer. Apparecchiatura idraulica di sicurezza, usata durante la perforazione di un pozzo petrolifero, destinata a prevenire l’eruzione incontrollata del pozzo stesso. Poiché l’eruzione può avvenire anche con il passaggio, attraverso l’interno cavo delle aste di perforazione, dei fluidi e dei gas in pressione provenienti dal giacimento, nei pozzi di perforazione le apparecchiature in questione sono dotate anche di ganasce trancianti, che consentono di chiudere completamente il foro e interrompere quindi il passaggio dei fluidi all’interno delle aste.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BPA
Buone pratiche agricole. Le buone pratiche agricole sono "l'insieme dei metodi colturali, che un agricoltore diligente impiegherebbe in una regione interessata" (art. 28 del Reg. CE n. 1750/99). Contengono le indicazioni di base relative alle principali pratiche agronomiche e fitosanitarie il cui rispetto costituisce la condizione di accesso ai benefici previsti dal Piano di Sviluppo Rurale.
(Fonte : ARPAV)
BPT
Best Practicable Technology. Concetto analogo a quello di BAT (Best Available Technology), a cui si aggiunge un’analisi dei costi che simili tecnologie comportano (BATNEEC = Best available Technology Not Entailing Excessive Cost). Viene stabilita da certificatori ambientali, accreditati da organismi internazionali.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BRADISISMO
Lento movimento verticale di una zolla terrestre, dovuto a cause diverse (tettoniche, vulcaniche etc.). questo fenomeno si riferisce al livello medio del mare e si distingue in bradisismo negativo, a seconda che la terra si alzi o si abbassi rispetto al livello del mare.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
BREAKTHROUGH
Miglioramento sostanziale di una determinata prestazione, tale da rappresentare una discontinuità rispetto alle precedenti performance. Alla base di questo concetto sta la fiducia che la creatività e l'impegno dell'uomo, accompagnati da un metodo molto accurato, possano ottenere cambiamenti importanti in senso positivo in qualsiasi tipo di processo.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
BRUECKNER (ciclo di)
Ciclo di fenomeni climatici e naturali ricorrenti in modo irregolare. Comprende periodi di annate calde o secche, alternate con annate fredde o umide; avanzata e ritiro dei ghiacciai alpini; livello del mar Caspio e dei fiumi che vi sfociano; oscillazioni dei parametri meteorologici. Questo ciclo era noto prima di Brueckner, che tuttavia lo riscoprì nel 1890 calcolandone la durata media attorno a 35 anni, con oscillazioni variabili tra 25 e 50 anni.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BS 7750
Lo standard BS 7750 venne emanato dalla British Standard Institution nel 1992. Contiene una specifica per l’adozione di un sistema di gestione ambientale che assicuri e documenti la conformità delle azioni aziendali a politiche e obiettivi ambientali definiti. Lo standard BS 7750 ha costituito la traccia per la emanazione successiva (1993) del Regolamento EMAS ed è oggi sostituito dalle norme della serie ISO 14000.
(Fonte : GLOSS. ENI)
BUCO DELL’OZONO
Termine utilizzato per indicare la diminuzione della concentrazione dell’ozono stratosferico in prossimità del Polo Sud e in corrispondenza di altre aree del pianeta, dovuta in parte a fattori naturali ma soprattutto a causa di alcuni inquinanti rilasciati in atmosfera (soprattutto CFC e BFC). Il “buco dell’ozono” determina una riduzione dell’effetto schermante delle molecole di ozono con un conseguente aumento dei raggi UV che giungono sulla superficie della Terra.
(Fonte : ARPAV)
BUFFER STRIP (fascia tampone)
Zona riparia a forma longitudinale, interposta tra il sistema fluviale e il territorio circostante, che svolge numerose funzioni ecologiche. Utilizzando il termine "buffer strip", anziché quello di "fascia riparia" s’intende riferirsi essenzialmente alla sua funzione di intercettare e depurare i nutrienti e gli inquinanti dilavati dal territorio, prima che essi giungano al fiume.
(Fonte : ANPA)
BULKING
Indica una condizione di non sedimentabilità dei fiocchi di fango per eccessiva presenza di batteri filamentosi.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
CAMERA DI COMBUSTIONE
Parte di un impianto termico nella quale brucia il combustibile. Ogni focolare costituisce una unità termica. Fumi: prodotti della combustione immessi nell'atmosfera.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
CAMPIONE
Porzione omogenea, in una o più aliquote, di una determinata matrice ambientale.
CARBON TAX
Tassa definita sulla base del contenuto di carbonio del bene tassato e finalizzata a far ricadere i danni ambientali, causati dal carbonio, sull’inquinatore. In ambito europeo, l’ipotesi di una carbon tax è stata avanzata in una comunicazione della Commissione al Consiglio nell’ottobre 1991 ed è successivamente divenuta proposta formale nel giugno 1992 come parte di una più ampia strategia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Appoggiata solo da alcuni paesi, la proposta non ha raggiunto l’accordo unanime degli Stati membri dell’Unione Europea.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CARBONE
Minerale originato dalla carbonificazione (distallazione in assenza di aria) di materiale vegetale, soprattutto legno, che si è accumulato in ambiente anaerobico e che è stato sepolto da una coltre sedimentaria. Il carbone ha la proprietà di bruciare con reazione fortemente esotermica. Nell’analisi dei diversi tipi di carbone vengono determinati l’umidità, le materie volatili, il tenore delle ceneri, il carbonio fisso e lo zolfo. Secondo la classificazione geologica, il carbone può essere suddiviso in: torba (peaf): carbone relativamente recente formatosi in seguito alla decomposizione lenta di vegetali, generalmente palustri, in presenza di acqua e di organismi anaerobici. Umidità fino al 75%; lignite (brown coal): carbone proveniente da piante arboree. Presenta tracce visibili delle materie prime vegetali ed è di formazione relativamente recente. A contatto con l’aria tende facilmente a polverizzarsi e a liberare materie volatili. E’ di difficile immagazzinaggio e trasporto, perché presenta forti rischi di combustione. Ha umidità superiore al 21%. litantrace sub-bituminoso (sub-bituminous coal): carbone fossile, di aspetto nero e legnoso, che si polverizza abbastanza lentamente a contatto con l’aria. La sua combustione sviluppa una grande quantità di fumo. Viene impiegato principalmente per la produzione di vapore nelle centrali elettriche; litantrace bituminoso (bituminous coal): è il carbone per antonomasia, quello più comunemente utilizzato nel commercio internazionale per la produzione di energia elettrica. Le sue sostanze volatili variano dal 14% ad oltre il 40%, mentre l’umidità non supera il 21% (ma per il seaborne trade - cioè il carbone trasportato via mare - è inferiore al 12%). Produce fumo nella combustione, si decompone facilmente se esposto all’aria; antracite (anthracite): carbone di rango più elevato di tutti, caratterizzato da una percentuale di materie volatili inferiore al 10% e da una elevata percentuale di carbonio. L’antracite ha un aspetto lucido metallico, brucia lentamente senza fumo, non è usata nella produzione di energia elettrica per il suo alto costo e la sua difficile reperibilità.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CARBONE ATTIVO
Particolare tipo di carbone, finemente macinato, caratterizzato da un enorme numero di pori nei quali possono essere adsorbite (Adsorbimento) sostanze liquide o gassose.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CARBURANTE
Termine usato per indicare tutte le sostanze combustibili (liquide o gassose) che miscelate con un comburente, come ad esempio l’ossigeno, formano una miscela esplosiva. Tra questi ricordiamo la benzina usata per l’autotrazione.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
CARTA DA MACERO
Carta recuperata dopo l'uso, o costituente sfridi di trasformazione, utilizzata per essere riconvertita in pasta per usi cartari (COMIECO).
(Fonte : ARPAC)
CATALISI
Fenomeno per cui una piccola quantità di una sostanza accelera notevolmente una reazione chimica, senza essere consumata.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CATALIZZATORE
Materiale utilizzato per aumentare la velocità e la selettività delle reazioni chimiche. Il catalizzatore non prende parte alla reazione chimica e può essere nella stessa fase dei reagenti (catalisi omogenea: reagenti in fase gassosa e catalizzatori in fase gassosa) o in fase diversa (catalisi eterogenea: reagenti in fase gassosa o liquida e catalizzatore solido). Il catalizzatore perde la sua attività con l’uso e deve essere periodicamente rigenerato o sostituito.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CDM
Clean Development Mechanism. E' un ulteriore strumento attuativo previsto dal protocollo di Kyoto ed è a favorire la collaborazione internazionale e la cooperazione tra i Paesi industrializzati e I Paesi in via di sviluppo su programmi e progetti congiunti in modo che, attraverso l'attuazione degli impegni contenuti nella Convenzione UN-FCCC, venga dato impulso anche ai processi di sviluppo socioeconomico ed industriale nel quadro di riferimento più generale dello sviluppo sostenibile. Esso promuove il trasferimento di tecnologie e di know how.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
CDR
E’ un combustibile alternativo ottenuto dalla componente secca (carta, plastica, fibre tessile, ecc.) dei rifiuti urbani, dopo un apposito trattamento di separazione e purificazione da altri materiali, quali vetro metalli e inerti. Il CDR ha mediamente la seguente composizione: 44% carta, 23% plastiche, 12% residui tessili, 4,5% scarti legnosi, 14% organico putrescibile e 2,5% inerti; il suo potere calorifico inferiore è mediamente pari a 15.000 Kj/kg (circa 3.600 kcal/kg). Attualmente, sono due le possibilità di impiego di questo materiale: sfuso e/o addensato, per la combustione in impianti industriali (cementifici, acciaierie, centrali termoelettriche, ecc.) o in forni dedicati a griglia o a letto fluido (Forni d’incenerimento); in pellets, per la combustione con carbone o in combustori a letto fluido bollente o ricircolante. Le caratteristiche e le modalità di impiego dell’RDF furono definite con D.M. 16.1.95 e successivamente revisionate con le nuove disposizioni previste dal D. Lgs. 5.2.97, n. 22, per le quali l’RDF viene ridefinito Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) e, dal punto di vista normativo, non più considerato rifiuto urbano, ma rifiuto speciale assimilabile all’urbano.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CEN
European Committee for Normalization. Libera associazione con sede a Bruxelles, rue de Stassart, 36–B-1050 fondata allo scopo di sviluppare l'attività normativa in campo europeo in tutti i settori tecnici con la sola esclusione del settore elettrico, affidato al CENELEC e delle telecomunicazioni (di competenza dell'Etsi) e di promuovere lo sviluppo degli scambi commerciali con l'eliminazione delle barriere tecniche costituite dall'esistenza di norme tecniche nazionali fra loro non armonizzate. L'Italia è rappresentata presso il CEN dall'UNI.
(Fonte : ARPAC)
CERTIFICAZIONE AMBIENTALE
Al fine di migliorare la gestione operativa delle attività che possono avere un negativo impatto sull’ambiente, molte imprese industriali hanno iniziato a sottoporsi alla verifica di certificatori esterni (società di consulenza specializzate con esperienza primaria nel campo dell’analisi finanziaria e di bilancio). In caso tale verifica vada a buon fine (non abbia cioè riscontrato significative anomalie nel Sistema di gestione ambientale degli impianti o superamento dei valori-limite alle emissioni prescritte dalla normativa ambientale in vigore), viene rilasciata una certificazione ambientale che si rifà allo standard volontario prescelto (BS 7750, ISO 14000). Alcune società di consulenza si stanno orientando ad operare anche nell’ambito del Regolamento EMAS (Regolamento 1836/93 CEE), che prevede l’accreditamento di verificatori a livello comunitario. La certificazione ambientale può essere rilasciata oltre che per un Sistema di Gestione (a livello di sito o d’impresa) anche per un Rapporto Ambientale. In quest’ultimo caso viene verificata la correttezza della metodologia impiegata nella raccolta, elaborazione e rappresentazione dei dati e vengono di solito effettuate verifiche a campione sulle attività oggetto del Rapporto.
(Fonte : GLOSS. ENI; ARPAT; ARPAC; ARPAV)
CERTIFICAZIONE CEE
La procedura mediante la quale un organismo autorizzato a tal fine da uno Stato membro constata, previa prova, e attesta che un tipo di attrezzatura è conforme alle prescrizioni armonizzate indicate nella presente direttiva e nelle direttive particolari che la riguardano.
(Fonte : ARPAV)
CFC
Clorofluorocarburi. Questi composti sono stati usati nell’industria in grande quantità, soprattutto nei frigoriferi, nei sistemi di condizionamento dell’aria e in altri prodotti di consumo. I CFC e i composti analoghi, una volta rilasciati in aria, salgono fino alla stratosfera, uno strato superiore dell’atmosfera tra i 15 e i 50 Km di altezza dal suolo. Nella stratosfera i CFC entrano in una complessa serie di reazioni che causano una riduzione dello strato di ozono che protegge la superficie terrestre dal pericoloso effetto sull’ambiente e sulla salute delle radiazioni ultraviolette presenti nella luce solare. La Legge 28.12.1993, n. 549 favorisce la sostituzione delle sostanze nocive all’ozono stratosferico e dannose per l’ambiente e disciplina le fasi di raccolta, riciclo e smaltimento di tali sostanze. Inoltre, il D.M. 16 maggio 1996, in recepimento di una direttiva CEE, stabilisce l’attivazione del sistema di sorveglianza di inquinamento da ozono.
(Fonte : ARPAV)
CIAL (CONSORZIO PER LA RACCOLTA, IL RICICLAGGIO E IL RECUPERO DI IMBALLAGGI IN ALLUMINIO)
Consorzio per la raccolta, il riciclaggio e il recupero di imballaggi in alluminio. Consorzio costituito dalle imprese produttrici di imballaggi in alluminio che ne abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38 commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).
(Fonte : CONAI)
CISQ
È la federazione per la certificazione italiana dei sistemi di qualità aziendali con sede in Via Quintiliano 41 - 20138, Milano. Essa raggruppa i certificatori nazionali, operando in tutti i settori: dall’agricoltura all’industria, dal commercio ai servizi. CISQ è anche l’unico membro italiano di IQNet, la più grande rete internazionale di certificazione. Le aziende certificate da CISQ ottengono automaticamente anche il certificato IQNet, che conferisce validità internazionale alla certificazione.
(Fonte : CISQ)
CLC
Civil Liability Convention. E’ una convenzione internazionale sulle responsabilità civili derivanti da danni da inquinamento da idrocarburi. Si applica a tutte le navi che trasportano più di 2.000 tonnellate di idrocarburi ed obbliga i proprietari di dette navi, immatricolate in un paese contraente, a provvedere una assicurazione ed altre garanzie finanziarie a copertura della propria responsabilità per i danni da inquinamento. Tale copertura assicurativa è comprovata da un certificato.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CLONAZIONE
Processo mediante il quale viene prodotta in laboratorio la duplicazione del patrimonio biologico di una o più cellule a partire da un’unica cellula “madre” senza usare una cellula “padre”. In pratica si preleva una cellula dall’organismo da clonare, se ne estrae il nucleo e lo si inserisce in un ovulo prelevato da un organismo della stessa specie. In tal modo si possono allestire tessuti (cellule della pelle, del fegato, ecc.) identici geneticamente a quelli del donatore, fino ad un organismo intero (ad es. la pecora Dolly).
(Fonte : ARPAV)
CLORAZIONE
Sistema usato, a partire dal 1908, per rendere potabile l’acqua, che traeva allora spunto dalle nuove ricerche in campo batteriologico. Ancora oggi viene usato per assicurare la potabilità di acque non del tutto esenti da rischi di tipo batteriologico.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
CLORO
Presente sotto forma di ione nel sale marino, si produce per elettrolisi di esso come molecola allo stato gassoso. Suoi derivati ossigenati vengono utilizzati per la potabilizzazione e per il trattamento delle acque reflue industriali e civili. Trova anche impiego nella sintesi di numerosi composti organici e inorganici. Particolari attenzioni vengono usate nella manipolazione e nel trasporto, data la sua tossicità.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CNA (CONSORZIO NAZIONALE ACCIAIO)
Consorzio Nazionale Acciaio. Consorzio costituito dalle imprese produttrici di imballaggi in acciaio che ne abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38 commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).
(Fonte : CONAI)
COMBUSTIBILI NON CONVENZIONALI
Combustibili non Convenzionali. Scarti derivanti da processi di differenti lavorazioni che, grazie al loro potere calorifico e al non elevato contenuto di sostanze inquinanti, possono essere utilizzati in parziale sostituzione di altri combustibili in alcuni processi di combustione. L’elenco dei CNC e le loro modalità di impiego sono stati definiti con DM 16.1.95. Con l’emanazione del Decreto Legislativo 5.2.97, n. 22 i CNC rientrano nella categoria dei rifiuti destinati al riutilizzo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CNMR
E’ un'Associazione senza fini di lucro, fondata nel 1991 dalle più rappresentative organizzazioni nazionali di ricerca, normativa, accreditamento, allo scopo di promuovere e coordinare le attività relative ai materiali di riferimento, emanando linee guida sui diversi aspetti della preparazione e certificazione dei materiali di riferimento ed assistendo i laboratori nella ricerca e nella scelta dei materiali di riferimento più idonei per l'esecuzione delle specifiche prove. Cio' consente ai laboratori di disporre, sul territorio nazionale, di un punto di rapido approvvigionamento di questi materiali che garantisce, inoltre, la loro integrita' nelle fasi di stoccaggio e distribuzione. Il CNMR ha sede via Castel Romano 100 - Roma.
(Fonte : GLOSS. ENI)
COBAT (CONSORZIO OBBLIGATORIO DELLE BATTERIE AL PIOMBO E DEI RIFIUTI PIOMBOSI)
Consorzio Obbligatorio delle Batterie al Piombo e dei Rifiuti Piombosi. l COBAT assicura la raccolta, il trasporto ed il riciclaggio delle batterie al piombo esauste in impianti specifici consortili che garantiscono l'inertizzazione dell'acido solforico e il recupero del piombo metallico, evitando così la dispersione nell'ambiente di elementi quanto mai pericolosi per l'equilibrio dell'ecosistema nella sua accezione più vasta. Per tale ragione, come recita l’Art. 9, comma 6, legge 475/1988, "chiunque detiene batterie al piombo usate o rifiuti piombosi è obbligato al loro conferimento al COBAT direttamente o mediante consegna a soggetti incaricati dal Consorzio".
(Fonte : COBAT)
COD
Domanda Chimica di OssigenoIl COD misura la quantità di ossigeno utilizzata per l’ossidazione (Ossidoriduzione) di sostanze organiche e inorganiche contenute in un campione d’acqua a seguito di trattamento con composti a forte potere ossidante (mg/l di O2). Questo parametro, come il BOD, viene principalmente usato per la stima del contenuto organico e quindi del potenziale livello di inquinamento delle acque naturali e di scarico. Un alto valore di COD di uno scarico comporta una riduzione dell’ossigeno disciolto nel corpo idrico ricettore e quindi una riduzione della capacità di autodepurazione e di sostenere forme di vita.
(Fonte : GLOSS. ENI; ANPA)
COGENERAZIONE
Produzione associata di energia elettrica e di calore in una centrale termoelettrica, nella quale il calore ad elevata temperatura (1200-1300 °C) generato nella combustione di sostanze fossili viene utilizzato per la produzione di energia elettrica, mentre il vapore uscente dalla turbina viene inviato ad utenze diverse, civili o industriali, sia tal quale, sia come acqua calda, dopo condensazione. Questa tecnica è caratterizzata da un’elevata efficienza termodinamica e il suo utilizzo si sta sviluppando sia nel settore industriale, sia in quello civile, poiché permette di ottenere una notevole riduzione dei costi e dell'impatto ambientale attraverso il contenimento dei consumi di combustibile rispetto ad una generazione indipendente di energia elettrica e termica.
(Fonte : GLOSS. ENI; ENEA)
COMBUSTIBILE DERIVATO DAI RIFIUTI
Vedi CDR E’ un combustibile alternativo ottenuto dalla componente secca (carta, plastica, fibre tessile, ecc.) dei rifiuti urbani, dopo un apposito trattamento di separazione e purificazione da altri materiali, quali vetro metalli e inerti. Il CDR ha mediamente la seguente composizione: 44% carta, 23% plastiche, 12% residui tessili, 4,5% scarti legnosi, 14% organico putrescibile e 2,5% inerti; il suo potere calorifico inferiore è mediamente pari a 15.000 Kj/kg (circa 3.600 kcal/kg). Attualmente, sono due le possibilità di impiego di questo materiale: sfuso e/o addensato, per la combustione in impianti industriali (cementifici, acciaierie, centrali termoelettriche, ecc.) o in forni dedicati a griglia o a letto fluido (Forni d’incenerimento); in pellets, per la combustione con carbone o in combustori a letto fluido bollente o ricircolante. Le caratteristiche e le modalità di impiego dell’RDF furono definite con D.M. 16.1.95 e successivamente revisionate con le nuove disposizioni previste dal D. Lgs. 5.2.97, n. 22, per le quali l’RDF viene ridefinito Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) e, dal punto di vista normativo, non più considerato rifiuto urbano, ma rifiuto speciale assimilabile all’urbano.
(Fonte : GLOSS. ENI)
COMBUSTIONE
Reazione di sostanze organiche con l’ossigeno. Essa produce principalmente ossidi di carbonio, vapore d’acqua ed energia termica.
(Fonte : GLOSS. ENI)
COMIECO (CONSORZIO PER LA RACCOLTA, IL RICICLAGGIO E IL RECUPERO DI IMBALLAGGI A BASE CELLULOSICA)
Consorzio per la Raccolta, il Riciclo ed il Recupero degli Imballaggi a Base Cellulosica. Consorzio costituito dalle imprese produttrici di imballaggi a base cellulosica che ne abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38 commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).
(Fonte : CONAI)
COMMAND AND CONTROL
Strumento di politica ambientale basato sull'emanazione di norme e sul relativo controllo dell'applicazione e dell'osservanza. Rappresenta l'approccio iniziale che sin dagli anni '70 ha improntato la legislazione comunitaria e di tutti gli Stati membri per la gestione delle politiche ambientali. A partire dai primi anni '90, in contrapposizione a tale sistema si è posto quello dell'EMAS che introduce approcci volontari di corresponsabilizzazione dell'apparato produttivo.
(Fonte : ARPAV)
COMMENSALE (specie)
Specie che convive con un'altra, senza danneggiarla, ma che utilizza a proprio vantaggio alcune risorse comuni (spazio, cibo, ecc.).
(Fonte : GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA")
COMMENSALISMO
Associazione di tipo mutualisticamente neutro ovvero senza né danno, né vantaggio reciproco di due organismi animali o vegetali che convivono a stretto contatto.
(Fonte : GLOSS. ENI)
COMPATIBILITA'
Idoneità di prodotti, processi o servizi ad essere utilizzati assieme, sotto determinate condizioni, per soddisfare particolari requisiti senza causare inaccettabili interazioni.
(Fonte : EN 45020:1998)
COMPATIBILITA' AMBIENTALE (O ECO-COMPATIBILITA')
Caratteristica di un progetto di essere realizzato e di sussistere senza produrre impatti negativi sulle condizioni dell'ambiente.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
COMPATIBILITÀAMBIENTALE
La coerenza e la congruità delle strategie e delle azioni previste da piani e programmi, nonché degli interventi previsti dai progetti, con gli obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e della qualità della vita, di valorizzazione delle risorse, nel rispetto altresì delle disposizioni normative comunitarie, statali e regionali".
(Fonte : GLOSS. ENI; PROVINCIA DI TORINO)
COMPETIZIONE
E’ un’interazione tra individui, provocata da una comune esigenza di una risorsa disponibile in quantità limitata; determina una diminuzione della sopravvivenza, dell’accrescimento e/o della riproduzione degli individui in competizione. La competizione può essere intraspecifica (le interazioni avvengono fra individui appartenenti alla stessa specie) o interspecifica (le interazioni avvengono fra individui di specie diverse).
(Fonte : GLOSS. ENI)
COMPONENTE AMBIENTALE
Categoria di elementi fisicamente individuabili che compongono l’ambiente considerato dagli Studi di impatto ambientale. Ad essa viene riconosciuta un’omogeneità al fine degli impatti attesi. Le componenti ambientali previste dagli Studi d’impatto ambientale sono: atmosfera, suolo e sottosuolo, ambiente idrico, vegetazione, flora e fauna, ecosistemi, salute pubblica, rumore e vibrazioni, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, paesaggio.
(Fonte : GLOSS. ENI)
COMPOST (CONCIME O AMMENDANTE)
Termine di derivazione anglosassone, che significa concime o ammendante organico. Il compost è un prodotto ottenuto mediante un processo biologico aerobico dalla componente organica di rifiuti solidi urbani, da materiali organici naturali fermentescibili o da loro miscele con fanghi derivanti da processi di depurazione delle acque di scarico di insediamenti civili (Fanghi di depurazione acque). Il compost deve avere caratteristiche agronomiche e valori-limite di accettabilità per alcuni inquinanti, conformi a quanto stabilito dalla vigente normativa.
(Fonte : GLOSS. ENI; GLOSS. META S.p.A. Modena)
COMPOSTAGGIO
Processo attraverso il quale la frazione organica dei rifiuti (scarti di cucina, scarti dell’attività di giardinaggio, scarti alimentari, alcuni tipi di fanghi, ecc.), raccolta in modo differenziato, può essere trasformata in fertilizzante organico successivamente utilizzabile nelle normali pratiche agricole.
(Fonte : ARPAV)
COMPOSTAGGIO (impianto di)
Sono compresi in questa categoria gli impianti che trattano i RSU indifferenziati mediante tecnologie di sola selezione meccanica, con separazione della frazione umida e produzione di composti. Si tratta di impianti che vengono realizzati con lo scopo principale di valorizzare la frazione umida (putrescibile) per produrre compost da riutilizzare in agricoltura. In linea indicativa un impianto di compostaggio è costituito da tre fasi di lavorazione principali: pretrattamento meccanico, necessario alla selezione dei RSU; omogeneizzazione e riduzione di dimensioni della parte organica; fermentazione propriamente detta. Le varie sezioni che compongono un impianto di compostaggio sono le seguenti: - ricezione e alimentazione dei rifiuti indifferenziati; - triturazione e vagliatura, con separazione della frazione umida; - separazione dei materiali ferrosi; - fase biologica (fermentazione e maturazione); - raffinazione finale, con eventuali pellettizzazione ed insaccamento.
(Fonte : GLOSS. ENI)
COMPOSTI AZOTATI
Composti naturali o di sintesi contenenti uno o più atomi di azoto.
(Fonte : ARPAV)
COMPOSTI ORGANICI VOLATILI
Vedi VOCs.
(Fonte : ARPAV)
COMPOSTI ORGANOFOSFORICI
Composti organici aventi nella loro molecola almeno un atomo di fosforo. Vengono largamente impiegati come insetticidi in agricoltura.
(Fonte : ARPAV)
COMUNICAZIONE AMBIENTALE
L'organizzazione deve, in relazione ai suoi aspetti ambientali ed al sistema di gestione ambientale, stabilire e mantenere attive procedure per: assicurare le comunicazioni interne tra i differenti livelli e le diverse funzioni dell'organizzazione, ricevere, documentare e rispondere alle richieste provenienti dalle parti interessate esterne. L'organizzazione deve prendere in considerazione procedimenti di comunicazione esterna riguardanti gli aspetti ambientali significativi e registrare ogni decisione in merito. La comunicazione ambientale aiuta a concentrare l'attenzione delle imprese e dei consumatori sui problemi ambientali e sulle loro possibili soluzioni.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
COMUNITA’
Insieme di animali che abitano in un'area ristretta (uno stagno, un prato). La composizione del gruppo di tali animali può variare nel corso delle stagioni e degli anni. Con la stessa parola si individuano anche un gruppo di piante che crescono insieme in condizioni naturali. Tali piante formano un gruppo vegetazionale riconoscibile, per esempio un bosco di querce (querceta). La comunità biologica è l'insieme del gruppo animale e vegetale di una determinata area (vedi Biocenosi).
(Fonte : GLOSS. ENI)
CON.CERTI
È l'associazione a cui aderiscono le imprese di consulenza certificate per le piccole e medie imprese. Essa intende raggruppare le imprese e gli studi associati operanti nei settori della Consulenza Aziendale al fine di offrire alla clientela, principalmente costituita da Piccole Medie Imprese, servizi di elevato livello qualitativo La CON:CERTI ha sede in via A. M. Ampére, 113 20131 Milano.
(Fonte : ARPAV)
CONAI (CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI)
Consorzio Nazionale Imballaggi. Consorzio costituito dalle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi in adempimento dell’obbligo previsto dall’Art. 38 comma 2 e delle disposizioni dell’Art. 41 del decreto legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).
(Fonte : CONAI)
CONCA CARSICA
Superficie del suolo a forma concava generalmente ampia e più o meno regolare che presenta fenomeni di carsismo.
(Fonte : ARPAV)
CONCAWE
E’ l’organizzazione delle compagnie petrolifere operanti in Europa che si occupa delle problematiche di ambiente, salute e sicurezza e delle loro implicazioni tecnico-economiche nel campo della raffinazione, distribuzione e marketing dei prodotti petroliferi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CONCLUSIONI DELL'AUDIT
Giudizio professionale o osservazioni espresse da un auditor sull'argomento oggetto di audit, basati unicamente sulle considerazioni che un auditor ha desunto dai risultati dell'audit (ISO 14010).
(Fonte : ARPAC)
CONDENSAZIONE DEGLI INQUINANTI
Processo utilizzato per l’eliminazione da effluenti gassosi di inquinanti presenti in forma di vapori condensabili; tale processo avviene in genere con un abbassamento di temperatura e la conseguente conversione della sostanza in fase gassosa in uno stato liquido o solido.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CONDIZIONI DI SCARICO
E' inteso il funzionamento regolare dell’impianto di depurazione progettato, per ridurre le caratteristiche di un effluente ai limiti di accettabilità previsti (condizioni accertate preventivamente nella fase istruttoria per il rilascio dell’autorizzazione allo scarico): cioè l’impianto marcia a regime preventivato e controllato.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
CONDOTTA FORZATA
Tecnica usata sin dall’antichità in Grecia e a Roma negli acquedotti, per raggiungere zone o pari delle città più elevate, impiegando la forza ascensionale dell’acqua e sfruttando il principio dei vasi comunicanti, scoperto da Erone e utilizzato ancora oggi a questo scopo.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
CONDOTTO
Tubo, canale di metallo o di terracotta per portare acqua da un luogo ad un altro.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
CONDUTTORE
In fisica indica un mezzo nel quale può avvenire la trasmissione di energia. Viene soprattutto usato in relazione al calore e all’elettricità. I metalli sono in genere buoni conduttori sia dal punto di vista termico che elettrico; le sostanze plastiche sono cattive conduttrici.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
CONFERENZA DELLE PARTI
Principale organo della Convenzione per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC), ha il compito di verificare l’implementazione della stessa e degli strumenti giuridici adottati, e di prendere, nell’ambito del suo mandato, le decisioni necessarie per promuovere l’effettivo raggiungimento degli obiettivi posti. Le sessioni ordinarie della COP si tengono periodicamente ogni anno, se non diversamente deciso. Sessioni straordinarie della COP possono tenersi in ogni altro momento quando considerato necessario dalla stessa COP o in base a richiesta di una delle Parti, a determinate condizioni.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
CONFETTATURA
Lavorazione che consiste nel rivestimento del seme con soatanze inerti, talvolta veicoli di pesticidi, e collanti idrosolubili fino ad ottenere un prodotto che ha generalmente l'aspetto di una pillola ("confetto"). Questa si scioglie o si spacca al contatto con l'acqua, liberando il seme.
(Fonte : ANPA)
CONFORMITÀ
Soddisfacimento di un requisito (VISION 2000)Rispondenza di un prodotto, processo o servizio a tutti i requisiti specificati in una determinata norma, legge o specifica contrattuale.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
CONIFERE
Sottoclasse di piante arboree o arbustive delle Gimnosperme, molto diffuse e costituenti ampie foreste. Hanno foglie aghiformi, canali resiniferi e pigne contenenti i semi; molto usate per i legni, resine per vernici e nell'industria tintoria, in medicina per sostanze medicinali e in cucina per i semi commestibili. Comprendono alberi d'alto fusto (sequoie) e qualche arbusto (ginepro, mugo); le Conifere sono tipiche delle zone temperate e fredde dell'emisfero boreale.
(Fonte : ARPAV)
CONOIDE ALLUVIONALE
Deposito sedimentario a composizione spiccatamente ghiaiosa-sabbiosa che caratterizza il territorio dell’alta pianura. Presenta forma di ventaglio con apice rivolto verso monte e si genera quando i corsi d'acqua incontrano diminuzioni di pendenza (solitamente allo sbocco in pianura).
(Fonte : ARPAV)
CONSAPEVOLEZZA (ambientale)
E' la condizione che porta ad una coscienza critica e ad una riflessione propositiva sull'ambiente. La consapevolezza ambientale assicurando una maggior comprensione dei problemi e una migliore individuazione delle soluzioni consente lo sviluppo di capacità operative quali il senso di iniziativa e la capacità di assunzione di responsabilità.
(Fonte : ARPAV)
CONSENSO
Accordo generale, caratterizzato dall'assenza di sostenute opposizioni, provenienti da parti rilevanti degli interessi coinvolti, e da un processo che implichi tentativi di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti coinvolte e per conciliare tutti i pareri contrastanti. Il consenso non implica necessariamente l'unanimità.
(Fonte : EN 45020:1998)
CONSERVANTE
Prodotto che rallenta o impedisce l’alterazione e il deterioramento di una sostanza. È particolarmente utilizzato nell’industria alimentare come additivo e in quella cosmetica.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR)
E' l'ente nazionale di ricerca con competenza scientifica generale e istituti scientifici distribuiti sul territorio, che svolge attività di prioritario interesse per l'avanzamento della scienza e per il progresso del Paese. Il CNR ha sede in Piazzale Aldo Moro,7 - 00185, Roma.
(Fonte : ANPA)
CONSORZIO OBBLIGATORIO DELLE BATTERIE AL PIOMBO E DEI RIFIUTI PIOMBOSI
Vedi COBAT.
(Fonte : COBAT)
CONSORZIO PER IL RECUPERO DEL VETRO
Vedi COREVE.
(Fonte : CONAI)
Vedi COMIECO.
(Fonte : CONAI)
CONSUMO DI SUOLO
Quantità di terreno, sotto forma di materiale escavato, inteso sia come suolo superficiale che come materiale di cava, che risulta necessario alla costruzione e all’esercizio dell’impianto in progetto. Il consumo si riferisce al terreno necessario, ad esempio per il livellamento dell’area, la costruzione di rilevati, la preparazione del calcestruzzo, ecc. e, inoltre, alla sottrazione di tale risorsa ad utilizzi di altri tipo (agricoli, ricreativi, ecc.).
(Fonte : GLOSS. ENI)
CONSUMO ENERGETICO
Il consumo energetico è stato tradizionalmente considerato indice di benessere: un suo calo è quindi interpretato come indice di crisi economica. In tempi più recenti si ritiene che ad un aumento dei benessere, ed in particolare del PIL Prodotto Interno Lordo, che ne costituisce l'indicatore più correntemente usato, non debba necessariamente corrispondere un aumento dei consumo energetico. Ciò è possibile grazie ad un'aumentata efficienza dei sistema energetico.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
CONTABILITA' AMBIENTALE
Creazione, analisi ed utilizzo di informazioni finanziarie e non finanziarie allo scopo di ottimizzare la performance ambientale ed economica dell'azienda e di raggiungere un business sostenibile. Gli obiettivi della contabilità ambientale possono essere così riassunti: - dimostrare l'impatto delle attività correlate all'impatto ambientale sul conto economico e sullo stato patrimoniale; - allocare correttamente i costi ambientali a specifichi prodotti e processi; - identificare opportunità di riduzione dei costi; - guidare decisioni di investimento; - orientare decisioni di sviluppo di nuovi prodotti. Si possono, inoltre, distinguere i seguenti vantaggi: - miglioramento delle performance ambientali; - creazione di un vantaggio competitivo strumento per l'integrazione del sistema di gestione ambientale; - risparmio di energia, materiali e acqua; - minori costi di smaltimento dei rifiuti; - migliore immagine dell'impresa.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
CONTAMINAZIONE
Effetto provocato da un agente esterno (contaminante) scaricato in un sistema recettore (acqua, aria, suolo).
(Fonte : GLOSS. ENI)
CONTENUTO ENERGETICO
Esprime il valore di una merce sulla base della quantità di energia assorbita dalla stessa lungo il suo ciclo di vita: da quella necessaria per produrla, sin dalla fase iniziale dell'estrazione delle materie prime, fino a quella utilizzata nella fase finale del ciclo, per eliminarla, una volta trasformata in rifiuto. Il calcolo del contenuto energetico può essere utilizzato per confrontare tra loro prodotti con prestazioni analoghe o per orientare il consumo verso prodotti a basso contenuto di energia.
(Fonte : ARPAT)
CONTROLLO DELLA QUALITÀ
Tecniche ed attività a carattere operativo messe in atto per soddisfare i requisiti per la qualità. Esso implica tecniche ed attività a carattere operativo volte sia a tenere sotto controllo i processi operativi, sia ad eliminare le cause di carenze in determinate fasi del cerchio o spirale della qualità ai fini di una maggiore efficienza economica (UNI ISO 8402)L'adozione del Controllo Statistico negli anni '20 ha permesso di ridurre i costi del controllo rispetto al metodo del collaudo.
(Fonte : UNI EN ISO 9000:2000)
COREPLA (CONSORZIO PER LA RACCOLTA, IL RICICLAGGIO E IL RECUPERO DI IMBALLAGGI IN PLASTICA)
Consorzio per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero di Imballaggi in Plastica. Consorzio costituito dalle imprese produttrici di imballaggi in plastica che ne abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38 commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).
(Fonte : CONAI)
COREVE
Consorzio per il Recupero del Vetro. Consorzio costituito dalle imprese produttrici di vetro che ne abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38 commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).
(Fonte : CONAI)
COSTI AMBIENTALI
Rappresentano la somma dei costi delle misure adottate dall'azienda (o da terzi per suo conto) per prevenire, ridurre e/o riparare i danni causati all'ambiente dalle proprie attività operative, e di quelli sostenuti per la conservazione delle risorse rinnovabili e non rinnovabili. Il termine viene anche comunemente utilizzato per indicare la riduzione del livello di benessere collettivo dovuto all’impatto di un progetto sull’ambiente. Generalmente di difficile quantificazione in quanto nasce dalla percezione privata di ciascun individuo. I costi ambientali possono essere distinti in: - convenzionali: acquisto e stoccaggio di prodotti, manutenzione di processo, utilities; - nascosti: gestione dei rifiuti, conformità normative, canoni e tasse, assicurazioni, mancata produzione; - contingenti: passività presenti e future per perdite accidentali, incidenti, bonifiche, danni alla comunità; - d'immagine: relazioni con la Comunità locale, pubblicità negativa, impatti sul cliente o consumatore, vantaggio competitivo, impatti sull'ecosistema.
(Fonte : GLOSS. ENI; ARPAT; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; ARPAV)
COT
Il carbonio Organico Totale è un indice della concentrazione totale di sostanze organiche presenti negli scarichi inquinanti. La misura del COT è generalmente eseguita con un analizzatore a ionizzazione di fiamma. La correlazione fra COT, COD e BOD, consente di valutare il reale carico inquinante ed il suo abbattimento.
(Fonte : GLOSS. ENI)
CTN
Centro Tematico Nazionale, rappresenta uno dei nodi principali per lo sviluppo del Sistema Informativo Nazionale Ambientale con il compito di stabilire il contenuto informativo dei database ambientali ossia delle regole che garantiscono la qualità delle informazioni raccolte attraverso specifiche procedure di acquisizione dei dati. Attualmente sono operativi i seguenti centri: CTN-ACE: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Atmosfera, Clima ed Emissioni aria. CTN-AGF: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Agenti Fisici. CTN-AIM: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Acque Interne e Marino costiere CTN-NEB: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Natura e Biodiversità CTN-RFM: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Rifiuti e Flussi di materiali. CTN-TES: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Territorio e Suolo.
(Fonte : ANPA)
DANNO AMBIENTALE
Il danno ambientale è previsto e disciplinato dall'art.18 della legge n.349 dell'8 luglio 1986 e s.m.i., nel quale il legislatore sancisce che "qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l'ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l'autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato".
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
DDT
Il dicloro-di-fenil-tricloroetano è un composto che è stato largamente utilizzato come insetticida sintetico, in agricoltura e per debellare la malaria. Esso fa parte della “sporca dozzina” (dodici tra le più pericolose sostanze chimiche) e nel 1972 l’EPA ne ha proibito la maggior parte degli usi, principalmente a causa della capacità di molti organismi animali e vegetali di concentrare il DDT nei tessuti e di provocare, attraverso la catena alimentare, un processo di accumulo dell’inquinante negli organismi. Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo, nelle zone in cui la malaria è endemica, l'uso del DDT spray sulle pareti domestiche è approvato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in ragione della sua alta efficacia nella lotta contro questa malattia.
(Fonte : ARPAV)
DEBALLASTING
Procedura di svuotamento delle acque di cisterna di una petroliera. Imbarcate durante la navigazione per dare stabilità alla nave, devono essere scaricate prima di procedere alle operazioni di riempimento delle cisterne con greggio. Normalmente lo svuotamento avviene per mezzo di tubazioni o manichette dette di deballasting che inviano le acque a terra dentro appositi serbatoi per opportuna decantazione (confronta Acqua di zavorra).
(Fonte : GLOSS. ENI)
DECADIMENTO RADIOATTIVO
Trasformazione spontanea del nucleo di un atomo, accompagnata dall’emissione di particelle o dalla cattura/emissione di elettroni (radiazioni).
(Fonte : GLOSS. ENI)
DECANTATORE
Apparecchiatura utilizzata per la separazione fisica, dall’acqua, delle sostanze inquinanti in sospensione, utilizzandone il differente peso specifico. Il residuo principale ottenuto è costituito dai fanghi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DECANTAZIONE
Sistema di separazione fisica dall'acqua delle sostanze inquinanti in sospensione utilizzandone il differente peso specifico. Il residuo principale ottenuto è costituito da fanghi.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
DECOMPOSITORI
Termine usato in ecologia; indica quegli organismi, quasi tutti microrganismi eterotrofi che decompongono le sostanze organiche contenute nei resti di animali e vegetali morti in sostanze inorganiche. Questo processo si definisce mineralizzazione e porta all’immissione di atomi sotto forma inorganica, nell’aria, nell’acqua e nel terreno chiudendo il ciclo della materia. Sono decompositori essenzialmente i batteri e i funghi.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
DECONTAMINAZIONE
operazione meccanica o chimica destinata a rimuovere lo sostanza radioattiva depositata su un materiale.
(Fonte : GLOSS. RADIAZIONI)
DECRETO RONCHI
Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22. Attuazione delle Direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sull'imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.
(Fonte : ARPAV)
DEFLAZIONE
Azione di trasporto di granuli da parte del vento che a seconda della forza e del peso specifico si esercita con meccanismi di: sospensione, saltazione o rotolamento.
(Fonte : ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA)
DEFORESTAZIONE
Rapida distruzione delle foreste in molte zone del mondo, soprattutto ai Tropici e in particolare nella foresta Amazzonica per convertire il terreno a un uso non forestale; ne consegue l’impoverimento delle risorse naturali capaci di abbassare il tasso di anidride carbonica nell’aria: la combustione, spesso dolosa, delle foreste pluviali, produce infatti più anidride carbonica di quanta esse ne assorbano. La progressiva scomparsa di foreste e boschi aumenta il ritmo di erosione del suolo, e le specie animali che esse ospitavano rischiano l’estinzione.
(Fonte : ARPAV)
DEGRADAZIONE
Nella chimica organica indica il passaggio da un composto o un altro contenente un diverso gruppo funzionale e un numero più piccolo di atomi di carbonio.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DEGRADAZIONE BIOLOGICA
Processo di demolizione della struttura molecolare delle sostanze organiche ad opera di diverse specie di microrganismi con formazione di sostanze minerali semplici quali ad esempio: acqua, anidride carbonica, ammoniaca, calcio, magnesio, ecc.
(Fonte : ARPAV)
DEGRADO AMBIENTALE
Perdita dei caratteri originari delle strutture, degli elementi e delle relazioni fra le componenti dell’ecosistema, con conseguente impoverimento del flusso energetico e degli scambi materiali esistenti.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
DEGRADO DELLE RISORSE
Perdita dei caratteri originari dei materiali coinvolti nei cicli dell’ecosistema.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
DEGRADO INDOTTO
Rappresenta le trasformazioni dell’ambiente naturale con squilibri e distruzione di risorse, operati dalle attività umane.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
DENITRIFICATORE
Dispositivo in cui avviene l’abbattimento dei nitrati tramite il processo di denitrificazione biologica e con l’utilizzo di sistemi catalitici, come nei processi di controllo degli ossidi di azoto nei fumi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DENITRIFICAZIONE
Processo di riduzione dei nitrati ad azoto elementare (che si libera in forma gassosa) ad opera di batteri facoltativi in grado di utilizzare, in condizioni anossiche, l’ossigeno contenuto in questi composti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DENITRIZIONE
Processo di riduzione dei nitrati ad azoto elementare per mezzo di batteri in grado di utilizzare l'ossigeno contenuto in questi composti.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
DEPURATORE
Impianto dedicato alla rimozione del carico inquinante contenuto in acque di scarico. E’ generalmente costituito da due sezioni principali, ciascuna idonea a un trattamento specifico: chimico-fisico, che provvede con mezzi chimici o fisici ad un pretrattamento delle acque per la rimozione dei solidi sospesi, per equilibrare l’acidità o l’alcalinità eccessive, per neutralizzare particolari sostanze nocive prima del successivo trattamento biologico, per aerazione; biologico, ad opera di microrganismi selezionati che provocano la degradazione delle sostanze organiche inquinanti, fino a farle rientrare nei limiti di legge. In genere un depuratore comprende una serie di vasche (Vasche di ossidazione biologica), in cui le acque fluiscono in serie per subire i vari passaggi del processo di depurazione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DEPURAZIONE
è il tentativo dell’uomo di ripristinare le condizioni originarie della sostanza alterata o di renderla atta a determinati usi. Ad esempio la depurazione dell'acqua è l'insieme dei trattamenti artificiali che permettono di eliminare totalmente o parzialmente da un’acqua le sostanze inquinanti. Esistono numerosi trattamenti di depurazione e il loro impiego dipende dalle caratteristiche dell’acqua da depurare e dal grado di depurazione che si vuole raggiungere. Gli impianti di depurazione si possono differenziare, a seconda dei processi di funzionamento su cui si basano, in fisici, chimico-fisici e biologici (Depuratore).
(Fonte : GLOSS. ENI)
DESALINIZZAZIONE
Asportare da acque salmastre dei sali in esse contenuti.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
DESERTIFICAZIONE
Processo di trasformazione in deserto di territori aridi o semiaridi dovuto principalmente a variazioni climatiche, deforestazione, a cattiva gestione o uso improprio dei territorio.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
DESOLFORAZIONE E IDRODESOLFORA-ZIONE
Processo di trattamento di frazioni petrolifere finalizzato alla riduzione del contenuto di zolfo nei prodotti petroliferi. E’ realizzato in impianti ad alta pressione e temperatura in presenza di catalizzatore e di idrogeno.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DETENTORE
Ai sensi dell'art.6, comma 1, lett.b), D.Lgs. 22/97 e s.m.i., è detentore qualsiasi soggetto che si trova ad avere la materiale disponibilità dei rifiuti e solo per questo ne assume la responsabilità giuridica.
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
DETRITI DI PERFORAZIONE
Frammenti di roccia che si producono a causa dell’avanzamento dello scalpello, durante l’attività di perforazione di pozzi per idrocarburi, trasportati alla superficie dal fluido di perforazione. In superficie sono raccolti in bacini confinanti, ai fini dei trattamenti e dello smaltimento finale. Questi reflui sono classificabili come rifiuti speciali non pericolosi e consolidati mediante l’aggiunta di cemento o silicati, in modo tale che ne è possibile il riutilizzo come copertura in discariche per rifiuti solidi urbani o lo smaltimento in discariche per rifiuti speciali.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DETRITO
Ci si riferisce al detrito organico costituito da frammenti vegetali in vari stati di decomposizione.
(Fonte : ANPA)
DICHIARAZIONE AMBIENTALE
Dichiarazione elaborata dall’impresa per descrivere la politica ambientale adottata e le attività svolte, per valutare i problemi ambientali rilevanti e fornire un prospetto dei dati quantitativi su emissioni inquinanti, produzione dei rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua, rumore e altri aspetti ambientali significativi. (Reg. 1836/93)I contenuti della dichiarazione ambientale sono: - descrizione delle attività dell'impresa nel sito; - valutazione di tutti i problemi ambientali rilevanti connessi con le attività; - compendio dei dati quantitativi concernenti emissioni inquinanti, produzione di rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua,, rumore e altri aspetti ambientali rilevanti; - altri fattori relativi all'efficienza ambientale; - presentazione di politica, programmi e Sistema di Gestione Ambientale applicati all'impresa.
(Fonte : ARPAC; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ
Dichiarazione di un fornitore, sotto la sua sola responsabilità, che un prodotto o servizio è conforme ad una norma. In genere la facoltà di emettere questa dichiarazione è subordinata ad un controllo da parte del soggetto stesso (per esempio alla verifica del sistema di qualità del fornitore).Tale dichiarazione è la forma di trasparenza più diretta e conveniente per il fornitore ma anche, in quanto di parte, la meno credibile almeno quando non sia convalidata da altri segnali qualitativi.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
DICHIARAZIONE DI RIO (sull’Ambiente e lo Sviluppo)
Dichiarazione approvata dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo "Eart Summit" riunita a Rio de Janeiro dal 2 al 14 giugno 1992. - Il documento si articola in 27 principi il terzo dei quali afferma che "il diritto allo sviluppo deve essere realizzato in modo da soddisfare equamente le esigenze relative all'ambiente ed allo sviluppo delle generazioni presenti e future".
(Fonte : ARPAV)
DIFFUSIONE
In fisica si riferisce a due fenomeni completamente diversi: a) diffusione di materia: per esempio si ha diffusione nel passaggio di molecole da una parte all’altra di una membrana semipermeabile; b)diffusione di radiazioni: per es. quando un raggio di luce incide su una superficie non levigata, essa non viene riflessa in una direzione determinata, ma sparpagliata in tutte le direzioni (luce diffusa).In biologia è la dispersione di una specie animale o vegetale in un territorio. La disseminazione, operata in diversi modi, è un mezzo che contribuisce alla diffusione delle specie vegetali. d. adattativa – Evoluzione di numerose specie animali in un nuovo ambiente a partire da un antenato comune. Affinché questo fenomeno si verifichi è necessario che siano disponibili nicchie ecologiche libere.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
DIGESTIONE AEROBICA
Processo di stabilizzazione dei fanghi concentrati, provenienti da un trattamento di acque reflue, con aerazione prolungata, atto a completare la degradazione biologica delle sostanze organiche, in ambiente aerobico, iniziata nella fase di ossidazione biologica. E’ applicata generalmente in impianti senza sedimentazione primaria.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DIGESTIONE ANAEROBICA
Trattamento biologico di liquami organici molto concentrati, effettuato in recipienti chiusi, ad opera di batteri anaerobi e facoltativi. In assenza di ossigeno, tali batteri provvedono alla riduzione biologica delle sostanze organiche presenti, con produzione di anidride carbonica, metano e prodotti solforati.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DILAVAMENTO
Allontanamento di materiali solubili dal suolo o da altre matrici permeabili ad opera dell'acqua piovana.
(Fonte : ARPAV)
DIOSSINE
Con il termine generale di diossine viene descritto un gruppo di centinaia di composti chimici capaci di persistere per lungo tempo nell’ambiente. Almeno 13 di queste molecole sono considerate sicuramente tossiche per l’uomo e gli animali. Il composto più tossico è la tetraclorodibenzo-p-diossina o TCDD. La tossicità delle altre diossine e delle sostanze analoghe viene espressa in relazione alla TCDD
(Fonte : ARPAV)
DIRETTIVE UE
Atti emessi dalla Commissione dell'Unione Europea, di solito relativi a problemi che possono creare situazioni di pericolosità per le persone o per l'ambiente, e sono di recepimento obbligatorio da parte degli Stati membri. Ogni direttiva è vincolante per gli obiettivi che si prefigge ma lascia alle Autorità nazionali la scelta dei modi e delle forme della sua applicazione. La Commissione controlla la sua adozione da parte degli Stati membri, che possono essere deferiti alla Corte di Giustizia nel caso di mancata ottemperanza. Secondo il "Nuovo Approccio" CEE (1985) le Direttive stabiliscono i requisiti essenziali cui il prodotto o servizio deve adeguarsi e demandano al CEN l'emanazione delle specifiche tecniche relative. Esse sono notificate a coloro ai quali sono destinate ed hanno effetto nel momento della notifica. Tutte le direttive sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della CEE serie "L".
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
DISCARICA
Area predisposta per il deposito dei rifiuti, dotata di caratteristiche costruttive diverse in funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in base alle disposizioni della normativa. La discarica di 1° categoria è adibita al conferimento di RU e RAU. Le discariche di 2° categoria si suddividono in Tipo A per rifiuti inerti, Tipo B per rifiuti industriali, con limiti sul contenuto di sostanze pericolose.
(Fonte : ARPAV)
DISCARICA CONTROLLATA
Area predisposta per il contenimento di rifiuti e dotata di caratteristiche costruttive diverse in funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in base alle disposizioni della normativa. A seguito della Deliberazione 27.7.94 del Comitato interministeriale, sono state prescritte in Italia tre categorie di discariche. All’interno della 2a categoria sono individuati poi tre tipi diversi. In sintesi, le discariche della 1a categoria sono destinate ad accogliere RSU e RSA; quelle di 2a, Tipo A, sono per rifiuti inerti; quelle di 2a , Tipo B, sono per rifiuti industriali, con limiti sul contenuto di sostanze pericolose; quelle di 2a, Tipo C, sono per la stessa tipologia, ma con limiti meno restrittivi sulla composizione dei rifiuti; quelle di 3a categoria infine, sono per rifiuti tossico-nocivi particolarmente pericolosi, non smaltibili nelle discariche di 2a categoria. Al crescere nella scala delle tipologie, corrispondono soluzioni costruttive via più isolanti dall’ambiente esterno. Attualmente, nel regime "transitorio" seguito al nuovo D. Lgs. sui rifiuti del 5.2.97, la dizione rifiuti pericolosi ha sostituito quella di tossico-nocivi. Lo stesso Decreto recita inoltre: "A partire dal 1° gennaio 2000 è consentito smaltire in discarica solo i rifiuti inerti, i rifiuti individuati da specifiche norme tecniche ed i rifiuti che residuano da operazioni di riciclaggio, di recupero e di smaltimento ...(di rifiuti)...".
(Fonte : GLOSS. ENI)
DISERBANTE
Sostanza chimica che impedisce o rallenta lo sviluppo di erbe infestanti. Agisce bloccando la germinazione dei semi e accumulandosi nei tessuti vegetali.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
DISINFESTANTE
Sostanza che uccide gli organismi animali apportatori di germi patogeni. I disinfestanti vengono utilizzati dall’uomo per uso sia veterinario sia agricolo. Rientrano in questa categoria tutti i composti chimici capaci di uccidere i protozoi, gli insetti, gli aracnidi, etc.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
DISINFEZIONE
Trattamento dell'acqua, effettuato con cloro od altri mezzi, atto a distruggere i germi patogeni.
(Fonte : ARPAV)
DISMISSIONE
L’insieme delle operazioni necessarie per la cessazione delle attività produttive di un impianto o di un’area industriale. Si suddivide generalmente in tre fasi: messa in sicurezza (Bonifica) delle componenti; smantellamento e rimozione delle apparecchiature e delle strutture; ripristino del suolo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DISOLEATORE
Dispositivo utilizzato per l’eliminazione degli oli e dei grassi presenti nelle acque di scarico. Generalmente si tratta di vasca o serbatoio che rallenta la velocità del liquame, favorendo la flottazione (Flottatore) naturale di tali particelle, con densità minore dell’acqua che, raccoltesi in superficie, vengono eliminate con appositi rastrelli.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DISOLEAZIONE (trattamento di)
Processo di purificazione delle acque di scarico, volto ad eliminare gli oli e i grassi presenti, mediante disoleatore.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DISTILLAZIONE PRIMARIA
Processo di distillazione frazionata del petrolio greggio dal quale si ottengono le principali frazioni petrolifere (che bollono a temperature diverse), da avviare agli impianti di conversione e trattamento della raffineria.
(Fonte : GLOSS. ENI)
DOCUMENTO NORMATIVO
Documento che fornisce regole, direttive o caratteristiche concernenti determinate attività o i loro risultati. Si riferisce a diversi tipi di documenti quali: norme, specificazioni tecniche, codici di pratica, regolamenti.
(Fonte : EN 45020:1998)
DOSI MASSIME AMMISSIBILI
Dosi di radiazioni ionizzanti che, allo stato attuale delle cognizioni, non sono suscettibili di causare alterazioni notevoli né all'individuo nel corso della sua vita, né alla popolazione. Tali dosi sono fissate tenendo conto delle irradiazioni ricevute dagli individui o dalla popolazione, escluse quelle provenienti dal fondo naturale di radiazioni e quelle provenienti da esami e cure mediche.
(Fonte : GLOSS. RADIAZIONI)
DPSIR
Modello concettuale elaborato nell'ambito del dibattito internazionale in materia di informazione ambientale (OCSE, 1993; Eurostat, 1997; EEA, 1998).Il modello evidenzia l'esistenza a "monte" delle pressioni sull'ambiente, di forze motrici o determinanti che possono essere identificati con le attività e i processi antropici che causano le pressioni. A "valle" delle pressioni sta invece lo stato della natura, che si modifica in seguito alle sollecitazioni umane. Il modificarsi dello stato della natura comporta impatti sul sistema antropico. Poiché gli impatti sono quasi sempre negativi, a questo ciclo di rapporti causali che hanno come effetto il deterioramento della natura, la società reagisce fornendo risposte basate sulla consapevolezza dei meccanismi che la determinano. Le risposte sono dirette sia alle cause immediate degli impatti (i cambiamenti dello stato) sia alle cause più profonde, risalendo a "monte" fino alle pressioni stesse e ai fattori che le generano. Il cerchio così si chiude con la retroazione consapevole della società alle conseguenze negative del suo stesso sviluppo.
(Fonte : ARPAV)
ECOAUDIT
Strumento volontario che le imprese possono adottare per migliorare, attraverso un sistema integrato di gestione e di controllo ambientale, la propria efficienza interna e ridurre l'impatto sull'ambiente. (vedi anche Audit ambientale)Tale sistema è stato istituito dal Regolamento CE n.1836/1993 (vedi EMAS).Il sistema ruota attorno a sei momenti principali: compimento di un'analisi ambientale del sitoadozione di una politica ambientale aziendale introduzione di un programma ambientale effettuazione di un'audit ambientale fissazione, in funzione dei risultati delll'audit., di nuovi obiettivi per il costante incremento dell'efficienza ambientale elaborazione, al termine di ogni audit, di una dichiarazione ambientale destinata al pubblico. L'eco-audit permette all'azienda di darsi dei programmi e degli obiettivi in materia ambientale che tengano conto delle proprie esigenze.E', inoltre, il primo provvedimento legislativo che mira ad eliminare il concetto del comando e del controllo che da sempre sta alla base delle legislazioni in materia ambientale e non.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ECOBILANCIO
Individuazione e quantificazione delle entrate e delle uscite di materia ed energia per un dato sistema "prodotto", "impianto" o "sito", con particolare riferimento ai relativi fattori di impatto ambientale.
(Fonte : ARPAC)
ECODESIGN
Riprogettazione del prodotto in modo che causi il minor danno possibile all'ambiente durante la produzione, l'uso e lo smaltimento.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ECO-EFFICIENZA
Orientamento strategico che consente ad un'impresa che investe nella riduzione degli impatti sull'ambiente di superare i fattori penalizzanti (iniziale aumento dei costi, adeguamenti tecnologici ecc.) trasformandoli in occasioni di aumento della profittabilità e competitività dell'azienda. L'eco-efficienza è un nuovo modello di management che incoraggia le aziende a diventare più responsabili nei confronti dell'ambiente, unendo gli obiettivi di eccellenza economica dell'impresa con quelli di eccellenza ambientale, così da consentire all'azione della direzione aziendale di contribuire al raggiungimento dello sviluppo sostenibile. Infatti, usare minori quantità di risorse e produrre meno rifiuti significa risparmiare denaro e generare profitti(efficienza economica), mentre minori quantità di rifiuti e materie prime proteggono l'ambiente, conservando le risorse naturali e riducendo l'inquinamento (efficienza ambientale).
(Fonte : ARPAT; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ECOGESTIONE
Per ecogestione o gestione ambientale si intende la parte del sistema di gestione complessivo dell’impresa che comprende la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ECOLABEL O ETICHETTA ECOLOGICA (Margherita Europea)
Nel marzo dei 1992 il Consiglio dell'Unione Europea ha emanata il Regolamento n. 880/92/CEE "concernente un sistema comunitario di assegnazione di un marchio di qualità ecologica", più noto con il nome di ecolabel. Lo scopo dell'ecolabel è quello di promuovere la ideazione, la produzione, la commercializzazione e l'uso di prodotti con minor impatto ambientale e fornire ai consumatori una migliore informazione sull'impatto ambientale dei prodotti. Ad oggi la sua applicazione è volontaria. Per ottenere l'ecolabel si tiene conto dell'impatto ambientale dell'intero ciclo di vita del prodotto dalla produzione, compresa la selezione delle materie prime, alla distribuzione, consumo e uso, fino alla eliminazione.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
ECOLABELLING
Insieme delle procedure introdotte in ambito europeo del Regolamento comunitario n. 880/92, consistenti nel contrassegnare con un logo specifico i prodotti caratterizzati da un limitato impatto ambientale. Il logo viene assegnato a quei prodotti che soddisfano uno specifico insieme di criteri ecologici. Finora hanno ottenuto l’ecolabel comunitario alcuni prodotti nei settori dei detergenti, lavatrici, vernici, ecc.. Poiché l’ecolabel è un simbolo che evidenzia le favorevoli prestazioni ambientali di un prodotto (ad esempio, il contenere un minor quantitativo di un determinato inquinante) rispetto ai suoi concorrenti, le imprese se ne avvalgono per orientare i consumatori all’acquisto di beni più rispettosi dell’ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ECOLOGIA
Dal greco òikos = casa ( luogo in cui si abita ) e lògos = studio - studio dell'ambiente. Scienza che studia l'insieme delle interrelazioni con l'ambiente da parte degli organismi vegetali e animali (Haeckel, 1866); recentemente le tematiche di ecologia sono state estese anche all'uomo, con particolare riferimento all'influenza che le variazioni climatiche, ambientali ecc. (comprese quelle indotte dall'uomo) esercitano sull'uomo, sugli animali e sulle piante. Nell'accezione contemporanea indica lo studio interdisciplinare delle problematiche ambientali e la ricerca delle possibili modalità di recupero degli squilibri. Ecologia non è quindi solo protezione della natura o studio dell'inquinamento! Si occupa fondamentalmente dei rapporti che legano gli esseri viventi, uomo compreso, all'ambiente che li circonda e richiede il contributo di molte scienze (geografia, botanica, zoologia, biologia, biochimica, medicina, antropologia, etc.)
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE; ARPAV)
ECOPROFIT
Modello di cooperazione municipale semplice, ma molto efficace, che unisce una produzione ecologicamente compatibile a un corrispondente successo economico. Ecoprofit utilizza tecniche ambientali integrate e prevede aziende, comuni, autorità pubbliche e consulenti come partner di una cooperazione finalizzata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Ecoprofit è una metodologia flessibile che: - aumenta il margine di profitto; - promuove l'innovazione; - migliora la sicurezza del lavoro; - motiva i dipendenti; - soddisfa le autorità; - riduce i rischi economici; - protegge l'ambiente.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ECOSISTEMA
L'ecosistema è l'unità funzionale di base in ecologia costituita da un particolare ambiente e dalla comunità di esseri che in esso vivono. In un ecosistema vi sono fattori fisici corrispondenti alle catatteristiche dell'habitat (struttura del suolo, temperatura, illuminazione, etc) e fattori biotici corrispondenti alle caratteristiche della comunità (le specie di appartenenza degli organismi, le catene alimentari, le relazioni di interdipendenza). La definizione più comunemente accettata fu formulata da Odum nel 1971 e definisce ecosistema come: "l'unità che include gli organismi che vivono insieme in una certa area (comunità biotica o biocenosi), interagenti con l'ambiente fisico (biotopo) in modo tale che un flusso di energia porti ad una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali fra viventi e non viventi all'interno del sistema". Si parla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali", ovvero quelli prodotti dall'attività umana.
(Fonte : ARPAV)
ECOSISTEMA O SISTEMA ECOLOGICO
Indica un particolare ambiente e tutti gli esseri viventi e non viventi che lo popolane. E'' l'unità funzionale di base in ecologia ed è composta da una comunità di esseri viventi (componente biotica) e non viventi (componente abiotica), dai flussi di energia e dalle loro interazioni. Si parla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali", ovvero quelli prodotti dall'attività umana.. Il concetto di ecosistema è funzionale alla possibilità di eseguire degli studi per capire il funzionamento dei complessi processi biologici. In realtà i limiti di un ecosistema sfumano normalmente in quelli di un altro e gran parte degli organismi possono far parte di ecosistemi diversi in momenti diversi.
(Fonte : ARPAV)
ECOSVILUPPO
Secondo l'UNEP (United Nation Environment Program) si tratta di uno sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale che tiene conto dei bisogni umani fondamentali (basic needs) e della capacità di basarsi sulle risorse locali e sull'autorganizzazione (self-reliance)."Uno sviluppo endogeno e basato sulle proprie forze (self-reliant); sottomesso alla logica dei bisogni dell’intera popolazione e non della produzione elevata a fine in sé, e finalmente cosciente della propria dimensione ecologica e alla ricerca di un’armonia tra uomo e natura" (Assemblea generale delle Nazioni Unite 1975).
(Fonte : ARPAT)
ECOTOSSICITA'
Si dice di un inquinante tossico o comunque pericoloso per piante o animali.
(Fonte : ARPAV)
ECOTOSSICOLOGIA
E' la scienza che studia gli effetti delle sostanze tossiche sugli ecosistemi, utilizzando la metodologia propria della tossicologia e applicando i principi dell'ecologia e della chimica ambientale. Essa si avvale tra l'altro di saggi ecotossicologici, che utilizzano sistemi biologici come bersaglio, sia allo scopo di quantificare gli effetti legati all'inquinamento degli ecosistemi da parte di sostanze tossiche, sia per scopi previsionali, valutando il rischio ambientale di nuove sostanze o situazioni di potenziale inquinamento.
(Fonte : ARPAV)
EDUCAZIONE AMBIENTALE
Processo educativo orientato ad approfondire le conoscenze delle interazioni uomo-ambiente, utilizzando una prospettiva interdisciplinare ed un approccio di problematizzazione e ricerca di soluzione degli aspetti rilevanti e critici che derivano da tali interazioni. Concerne il progresso delle conoscenze e delle azioni miranti ad un'integrazione sempre più adeguata dei soggetti e dei gruppi sociali al contesto ambientale ,preoccupandosi della salvaguardia e dell'uso delle risorse.
(Fonte : ARPAV)
EEA
European Environment Agency è stata costituita nel 1993 per elaborare e diffondere le informazioni rilevanti riguardanti lo sviluppo della protezione ambientale in Europa. L’Agenzia, con sede in Danimarca, opera in stretta collaborazione con EIONET (European Environment Information and Observation Network) costituito dalle diverse reti degli stati membri. L’EEA inoltre dispone di una serie di Banche dati e di una ricca lista di link diretti con i principali siti indice sull’ambiente.
(Fonte : ANPA)
EFFETTO SERRA
E’ un meccanismo con cui viene definito il ruolo svolto dall’atmosfera nel processo di riscaldamento della superficie terrestre. La radiazione emessa dal Sole, dopo aver attraversato l’atmosfera, giunge sulla Terra illuminandola e riscaldandola. La Terra assorbe le radiazioni solari e ne riemette una parte verso l’alto sotto forma di radiazione infrarossa. L’atmosfera assorbe parzialmente la radiazione infrarossa attraverso le molecole di vapore acqueo e anidride carbonica ed altri gas minori, e la riemette nuovamente verso la Terra riscaldandola ulteriormente e rendendo possibile la vita. L’effetto serra dunque è di per sé un fenomeno naturale e benefico, poiché senza di esso la temperatura media della superficie terrestre sarebbe di circa 19 ° sotto lo zero. I gas dell’atmosfera responsabili dell’effetto serra naturale sono: vapore acqueo, anidride carbonica, metano, ossido nitroso, ozono. L’anidride carbonica, oltre ad intervenire in numerosi processi biologici quali la fotosintesi clorofilliana, attraverso la quale viene utilizzata dalle piante verdi come “alimento”, contribuisce a regolare il naturale effetto serra del pianeta. La quantità di anidride carbonica ottimale è garantita dalla presenza di piante verdi, in particolare dalle grandi foreste, e attraverso l’assorbimento da parte degli oceani. Nell’ultimo secolo tuttavia il fenomeno dell’effetto serra si è intensificato ed ha provocato un aumento della temperatura media del Pianeta. L’incremento dei gas serra riguarda in modo particolare l’anidride carbonica che viene prodotta in tutti i fenomeni di combustione legati alle attività umane (attività industriali, emissioni degli autoveicoli, produzione di energia elettrica). L’incremento di anidride carbonica dipende inoltre, anche se indirettamente, dalla deforestazione.
(Fonte : ARPAV)
ELETTROFILTRO
Apparecchiatura di abbattimento delle polveri dalle emissioni gassose. I princìpi-base del processo di precipitazione elettrostatica su apposite piastre cariche elettricamente possono essere così riassunti: sviluppo di una corrente ad alto voltaggio utilizzata per caricare elettricamente il materiale particellare dell’aeriforme da depurare; creazione di un campo elettrico tra gli elettrodi di scarica e gli elettrodi di raccolta con conseguente migrazione del particolato, caricato negativamente, sulle piastre di raccolta, caricate positivamente; rimozione del materiale particellare raccolto mediante scuotimento delle piastre, per battitura o scorrimento d’acqua.
(Fonte : GLOSS. ENI; GLOSS. META S.p.A. Modena)
ELETTROSMOG
Termine utilizzato per indicare l'inquinamento causato dall'esposizione ai campi elettromagnetici. Il termine è stato coniato a seguito del recente sviluppo delle telecomunicazioni, che hanno prodotto un consistente aumento delle fonti di campi elettrici e magnetici e la conseguente esposizione ad essi, della popolazione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
EMAS
Nel 1993 la Comunità europea ha emanato il Regolamento n. 1836 EMAS sulla partecipazione volontaria delle imprese industriali a un sistema di ecogestione e audit. Il Regolamento prevede che le imprese partecipanti adottino, nei propri siti produttivi, dei sistemi di gestione ambientale basati su politiche, programmi, procedure e obiettivi di miglioramento dell’ambiente e pubblichino una dichiarazione ambientale (un vero e proprio bilancio ambientale di sito). Ai fini della registrazione del sito nell’apposito elenco istituito presso la Commissione europea, il Regolamento EMAS prevede che la dichiarazione ambientale venga convalidata da un verificatore accreditato da un Organismo nazionale competente; in Italia tale organismo, attivo solo dal 1997, è il Comitato per l’Ecolabel (Ecolabelling) e l’Ecoaudit che si avvale del supporto tecnico dell’ANPA. Questa certificazione ambientale si affianca agli altri standard internazionali in materia come le norme della serie ISO 14000 e BS 7750 e ha avuto, soprattutto in Germania, un notevole successo per quanto riguarda la partecipazione delle imprese e il numero di verificatori accreditati.Il sistema comunitario di ecogestione ed audit EMAS ha una notevole valenza politica, poiché assegna all'impresa una responsabilità diretta nella crescita complessiva della qualità ambientale. Obiettivi dell'EMAS sono: - miglioramento continuo dell'efficienza ambientale dell'impresa; - strutturare all'interno dell'impresa un sistema per migliorare l'impatto ambientale; - fissare obiettivi ambientali raggiunti i quali si procede nell'identificazione di nuovi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
EMIVITA
Indica il tempo richiesto perchè la concentrazione di una sostanza chimica dell'ambiente si riduca della metà. L'emivita di una sostanza radioattiva è il tempo impiegato per perdere metà della sua radioattività. L’emivita delle sostanze radioattive è particolarmente prolungata: ad esempio tra gli isotopi dispersi dopo l'incidente di Cernobyl, il Cesio (137Cs) ha un'emivita di 30,12 anni e lo stronzio (90 Sr) ha un’emivita di circa 28,5 anni. Il Plutonio (240 Pu) può raggiungere un’emivita di 6560 anni.
(Fonte : ARPAV)
END OF PIPE
Metodo di analisi a posteriori delle problematiche ambientali, senza risoluzione delle cause di inquinamento e di degrado ambientale a monte.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ENDEMICA (specie)
Specie animale o vegetale che si trovano esclusivamente in un dato territorio.
(Fonte : ARPAV)
ENEA
Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente ente di diritto pubblico operante nei campi della ricerca e della innovazione per lo sviluppo sostenibile, finalizzata a promuovere insieme gli obiettivi di sviluppo, competitività e occupazione e quella della salvaguardia ambientale. L'Enea svolge altresì funzioni di garanzia per le pubbliche amministrazioni mediante prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia, dell'ambiente e dell'innovazione tecnologica".(D.Lgs 30 gennaio 1999, n.36)
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
ENERGIA ALTERNATIVA
Fonti energetiche diverse dal petrolio, gas, carbone e nucleare, ad esempio: energia delle onde, ricavata dall’energia cinetica delle onde; energia eolica (che utilizza i venti) prodotta dai mulini a vento; energia solare solare (che utilizza la luce) originata dal sole e quella geotermica (che utilizza il calore interno alla Terra). Dal 1970 in avanti, quando si parlava di energie alternative, si pensava ad energie alternative al petrolio; ora una definizione più vicina alle mutate esigenze socio-ambientali fa restringere il campo alle sole fonti rinnovabili: il sole, il vento, l'energia idraulica, la geotermia, il moto ondoso, le maree, le biomasse (trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici) [con esclusione, cioè del nucleare].
(Fonte : AGENDA 21)
EPA
Enviroment protection Agency .Agenzia americana, con sede a Washington, responsabile della gestione del Programma Nazionale dell’Ambiente, il suo mandato viene svolto principalmente fissando e facendo osservare gli standard ambientali nazionali (previsti nel Clean Air Act del 1970 e nel Clean Water del 1972) sui limiti degli scarichi inquinanti e sugli impianti necessari per mantenere l’inquinamento ambientale entro determinati standard.
(Fonte : GLOSS. ENI)
EQUILIBRIO BIOLOGICO
In una comunità biologica produttori, consumatori e decompositori, interagendo tra loro e con l'ambiente in cui vivono, raggiungono una condizione di equilibrio dinamico. Si instaura così un meccanismo di regolazione reciproca che si traduce in una condizione di equilibrio biologico, stabile finche non intervengono fattori esterni a provocare mutamenti importanti. L'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera, favorendo il riscaldamento della superficie terrestre, turba l'equilibrio biologico complessivo.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
EROSIONE
Lento sgretolamento dei terreno o di rocce prodotto dagli agenti atmosferici, quali temperatura, vento (erosione eolica), fiumi (erosione fluviale), mare (erosione marina o abrasione), ghiaccio (erosione glaciale o esarazione), pioggia. L’erosione è un processo naturale in tutti gli ecosistemi terrestri, ma è accelerato e intensificato da numerose attività antropiche. Una delle conseguenze attese dei cambiamento climatico è l'intensificarsi di fenomeni di erosione delle zone rocciose e delle zone costiere a causa dell'aumento della piovosità e degli estremi climatici. Le piccole isole e le aree a bassa costa sono particolarmente vulnerabili perché come conseguenza di un aumento della temperatura si ha un innalzamento dei livello dei mare e si può verificare l'aumento delle inondazioni e dei fenomeni di erosione delle coste. Ciò può avere gravi ripercussioni anche sui cicli biologici.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
ESAURIMENTO DELLA FALDA
Estrazione prolungata di acqua da una falda con portata superiore a quella di alimentazione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ESSICCATORE
Apparecchiatura utilizzata al fine di ridurre l’umidità dei fanghi di depurazione a valori fino all’ordine del 5% in peso. Scopo del trattamento è ridurre il volume finale di fango da smaltire, stabilizzarlo termicamente, anche per la quasi completa assenza d’acqua, in modo da renderlo utilizzabile in agricoltura o inceneribile in appositi impianti attrezzati per la produzione di energia termica o elettrica. Gli essiccatori si possono distinguere essenzialmente in diretti e indiretti a seconda che il fluido scaldante venga in contatto, o meno, con il fango da essiccare.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ETC
European Topic Center (Centri tematici europei), consorzio di istituzioni e organizzazioni deliberato dal Management Board dell'AEA sulla base di un processo di selezione competitivo, che opera su contratto per la realizzazione di attività identificate nell'ambito del Multiannual Work Programme.
(Fonte : ANPA)
EUROPAC
Organizzazione paneuropea che raggruppa tutte le tipologie di aree protette con lo scopo di migliorare la conservazione e la qualità ed efficacia delle aree protette in tutta Europa, attraverso scambi tra professionisti, la diffusione di informazioni ed esempi, linee guida, conferenze, seminari, gruppi di lavoro tematici, progetti articolati. Istituita nel 1973 conta attualmente 350 membri, soprattutto parchi e altre categorie di aree protette, in 33 paese europei.
(Fonte : ARPAV)
EUTROFICO
Ambiente notevolmente e talora abnormemente ricco di sostanze nutritive, in termini qualitativi e quantitativi, con conseguente tendenza a facilitare un proliferare, anche eccessivo, di forme di vita vegetali o animali. E’ il caso dei bacini marini poco profondi, chiusi o a limitato ricambio idrico, nei quali si gettano le acque di grossi fiumi che recano abbondanti quantità di sostanze eutrofizzanti (Eutrofizzazione).
(Fonte : GLOSS. ENI)
EUTROFIZZAZIONE
Il termine eutrofizzazione (dal greco eutrophòs=ben nutrito) si riferisce al processo di arricchimento in nutrienti (soprattutto sali di fosforo e azoto) degli ecosistemi acquatici in grado di alterare più o meno profondamente il loro stesso equilibrio fino a compromettere in casi estremi la loro esistenza. Le alghe e le piante acquatiche hanno bisogno, per compiere il proprio ciclo biologico, oltre che di luce, acqua ed anidride carbonica, anche di nutrienti tra cui l’azoto e il fosforo. L’apporto di nutrienti nei corsi d’acqua e nel mare è un fatto naturale ma può venire fortemente accelerato dalle attività umane che esercitano un’azione involontaria di fertilizzazione determinata da tre fattori quasi sempre connessi tra loro e direttamente legati all’evoluzione demografica e al conseguente inquinamento dell’acqua: -incremento della popolazione e conseguente aumento degli scarichi urbani, uso progressivo di detergenti contenenti polifosfati; -intensificazione dell’agricoltura e conseguente uso crescente di fertilizzanti, concentramento degli allevamenti zootecnici; con rilascio in particolar modo di nitrati; -rapida industrializzazione e conseguente incremento di scarichi industriali contenenti sostanze nutritive. Il fenomeno comporta una crescita eccessiva di alghe, piante acquatiche e fitoplancton dei corsi d’acqua, dei laghi, delle lagune e del mare. Il loro sviluppo incontrollato rende difficile alla luce solare di penetrare nelle acque più profonde inibendo il processo della fotosintesi delle alghe e delle piante acquatiche poste in profondità; la conseguente marcescenza della biomassa algale e la riduzione dell’ossigeno (anossia) porta alla morte della fauna ittica e, nei casi estremi, di tutte le forme viventi.
(Fonte : ARPAV)
EX SITU
Intervento di risanamento ambientale con modalità di trattamento di un particolare materiale inquinato effettuato all'esterno dell'area interessata, dalla quale è stato prelevato.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FABBISOGNO IDRICO
E' il consumo di acqua per abitante che varia in funzione di molti fattori: abitudini della popolazione, livello sociale, diffusione di bagni, docce, elettrodomestici, presenza o meno della fognatura e conseguente sistema ad acqua o meno dei gabinetti. Di solito il fabbisogno idrico è di circa 50 l/ab/giorno per case rurali e piccoli agglomerati rurali, di 100 l/ab/g. per piccoli e medi agglomerati con bagni non molto diffusi, di 200 l/ab/g. per medi agglomerati con buon livello sociale, 250 - 350 l/ab/g. per città grandi, industriali ed infine di 500 l/ab/g. per metropoli.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
FAGLIA
Frattura degli strati rocciosi che indica quindi un comportamento fragile del volume roccioso da essa interessato. Alla faglia è sempre associato uno scorrimento relativo di entità apprezzabile delle due parti a contatto. Successivamente la coesione può essere parzialmente ripristinata grazie alla mineralizzazione depositata da fluidi circolanti, ma la superficie di faglia continuerà a costituire una zona di debolezza e potranno in seguito avvenire altri movimenti sotto l’azione di un nuovo campo di sforzo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FALDA
deposito di acqua meteorica penetrata nel terreno e fermatasi a contatto con una superficie compatta ed impermeabile.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FALDA ACQUIFERA
Zona sotterranea impregnata d'acqua, costituita di terreni permeabili per porosità o fessurazione, delimitati inferiormente da uno strato di roccia impermeabile; quando la falda acquifera è delimitata anche superiormente da strati impermeabili si ha una falda artesiana. A partire dall'alto si possono incontrare più falde acquifere la prima delle quali è detta falda freatica.
(Fonte : ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI)
FANGHI ATTIVI
Massa semiliquida di microrganismi, rimossa dal flusso liquido di un depuratore e soggetta ad aerazione, combinata all’azione microbica aerobica di detti microrganismi. E'' metodo aerobio di depurazione di acque inquinate, basato sul fatto che, quando un liquido è sottoposto ad aerazione si forma una fanghiglia costituita da colonie di microrganismi aerobi, i quali si nutrono delle sostanze organiche contenute nel liquido stesso, depurandolo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FANGHI DI DEPURAZIONE ACQUE
Sono i principali prodotti di risulta della depurazione delle acque, originati dai trattamenti di tipo fisico, chimico-fisico e biologico delle acque reflue urbane. Quando derivano dal trattamento epurativo di liquami di origine civile, sono caratterizzati da una notevole tendenza alla fermentazione anaerobica, dando luogo alla emissione di sostanze maleodoranti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FANGHI DI PERFORAZIONE
Fluidi composti da una sospensione di argilla in acqua con l’aggiunta di vari prodotti chimici usati durante la perforazione di un pozzo petrolifero, principalmente al fine di raffreddare e lubrificare lo scalpello di perforazione e rimuovere i detriti dal fondo del pozzo. Questi reflui sono classificabili come rifiuti speciali non pericolosi e, dopo la raccolta in appositi bacini, vengono disidratati in modo da poter essere utilizzati come materiale di copertura in discariche di rifiuti solidi urbani o smaltiti in discariche per rifiuti speciali.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FASCIA CLIMATICA
Le varie combinazioni dei fattori climatici determinano i diversi tipi di clima riscontrabili sulla terra. Molte classificazioni sono fondate sui valori di alcuni elementi meteorologici, tra cui in particolare la temperatura e le precipitazioni, esaminati in relazione alla flora. Vengono così individuate diverse zone climatiche distribuite sul globo per fasce di latitudine; nel loro ambito, si distinguono, inoltre, un insieme di regioni climatiche che, all’interno delle suddette zone, circoscrivono aree più ristrette, delimitate in base a caratteristiche climatiche locali.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
FATTIBILITA’
Disponibilità di risorse scientifiche, economiche, politiche, formative-educative, per la realizzazione di un'azione.
(Fonte : ARPAV)
FATTORE AMBIENTALE
Elemento ambientale che interagisce con altri condizionandone lo stato o l'evoluzione, determinando flussi di materia e/o energia verso altri elementi (stato chimico-fisico dell'acqua, rumore, traffico, ecc.). Le componenti ambientali sono anche fattori.
(Fonte : REGIONE UMBRIA; GLOSS. ENI)
FATTORE DI EMISSIONE
quantità di sostanza inquinante emessa riferita al processo produttivo considerato nella sua globalità e nelle sue fasi tecnologiche: si esprime in termini di massa di prodotto o materia prima impiegata, o comunque di altri parametri idonei a rappresentare il settore produttivo in esame (cfr. DPR 203/1988).
(Fonte : AGENDA 21)
FATTORE D'IMPATTO AMBIENTALE
Fattore materiale (prodotti, residui, etc.) e immateriale (energia, agenti fisici quale rumore e vibrazioni o altro) che può causare, per la sua quantità e qualità, effetti sull’ambiente.
(Fonte : ARPAC)
FATTORI BIOTICI
I fattori biotici sono le componenti biologiche di un ecosistema che comprendono le piante, gli animali e i microrganismi che interagiscono nella comunità biologica.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
FAUNA
Il complesso delle specie animali proprie di un determinato ambiente o territorio. La fauna viene divisa in due grandi categorie: gli invertebrati e i vertebrati.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FEEDBACK
detto anche retroazione, retroreazione, reazione. Informazione che modifica e controlla un processo o un sistema mediante i risultati o gli effetti di quello stesso processo o sistema; il ritorno di una parte dell’output (il segnale in uscita, cioè il prodotto di un sistema) alla fase precedente del processo, a quella che lo ha generato (cioè all’input, il segnale o potenza in ingresso); risposta (reazione), commenti e informazioni, su qualcosa fatto da qualcuno.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
FENOLOGIA
Scienza che studia gli effetti dei cambiamenti stagionali sulla vita degli animali e dei vegetali. Comprende, tra l’altro, lo studio dei fenomeni quali la fioritura, l’apparire delle gemme, il primo e l’ultimo apparire degli uccelli migratori e degli insetti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FERMENTAZIONE
Processo chimico che da luogo in assenza di ossigeno (anaerobico) e mediante il quale si ha la parziale demolizione di molecole organiche e la formazione di prodotti chimici più semplici. Molti esseri viventi si procurano tutta l’energia di cui hanno bisogno attraverso questo processo che avviene per opera di microrganismi (batteri, lieviti, funghi) che agiscono mediante enzimi. Per esempio: la fermentazione alcolica si svolge con produzione di alcol etilico, anidride carbonica ed energia sotto forma di ATP, avendo come reagente di partenza il glucosio.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
FEROMONI
Miscela di sostanze specifiche secrete nell’ambiente da un organismo vivente, per provocare una risposta da altri individui della stessa specie. Avendo un ruolo essenziale nel processo riproduttivo, i feromoni sessuali di insetti nocivi (riprodotti per via sintetica) hanno trovato impiego, con vario successo, nella lotta biologica, con l’uso di apposite trappole o di strategie di disorientamento, contribuendo a limitare l’uso di insetticidi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FERTILIZZANTI
I fertilizzanti sono sostanze naturali o derivate da processi di sintesi che - per il loro contenuto in elementi nutritivi, in particolare l’azoto, e per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche - contribuiscono al miglioramento della fertilità del terreno agrario, al nutrimento delle specie vegetali coltivate e ad un loro migliore sviluppo. I fertilizzanti si dividono in concimi quando forniscono alle colture gli elementi chimici della fertilità, necessari alle piante per lo svolgimento del loro ciclo vegetativo e produttivo, ed ammendanti e correttivi quando modificano le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e meccaniche di un terreno, migliorandone l’abitabilità per le specie vegetali coltivate.
(Fonte : ARPAV)
FILIERA
L'insieme delle attività (dall'estrazione delle materie prime ai processi industriali di lavorazione, dai macchinari utilizzati per fabbricare gli imballaggi agli utilizzatori finali) che caratterizzano il ciclo di vita di ogni materiale impiegato.
(Fonte : ARPAC)
FILTRAZIONE
Processo che consiste nel far passare un liquido attraverso un mezzo filtrante per eliminare i solidi in sospensione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FILTRAZIONE BIOLOGICA
Sistema a filtro percolatore. Metodo aerobio di depurazione (già usato nell’antichità e ripreso dalla fine del XVIII sec.) consistente nello spandimento del liquame su un letto costituito da un mezzo filtrante di adatta pezzatura ( ghiaia, coke, plastica, ecc.). Il liquame percola attraverso il mezzo, incontrando l’aria che sale in controcorrente per tiraggio naturale o forzato, e ciò favorisce la formazione, sulla superficie del mezzo medesimo, di un film biologico di microrganismi aerobi, che effettuano la trasformazione delle sostanze organiche. L’acqua esce dal basso parzialmente depurata, ma contiene in sospensione fanghi organici e ancora i nutrienti prodotti dalla mineralizzazione, che devono essere smaltiti.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
FILTRO A MANICHE
Strumento di depurazione degli effluenti gassosi, costituito da cilindri di tessuto aperti da un lato. Attraversando il tessuto, i fumi depositano le polveri in essi contenute, comprese particelle di dimensioni submicroniche.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FILTRO ANAEROBICO
Colonna con riempimento solido, sul quale viene fatta sviluppare una biomassa batterica anaerobica. La possibilità di ricircolare il refluo sul filtro permette di diminuire i tempi necessari per la sua stabilizzazione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FISCALITÀ' AMBIENTALE
Insieme di tasse e tributi che incentivano l'uso di risorse abbondanti e favoriscono il risparmio di quelle limitate. A seconda della base che vanno a colpire le tasse ambientali possono essere ripartite in: tasse e tariffe sulle emissioni; tasse sui prodotti; tasse d'uso riferite ai servizi ambientali di cui si usufruisce.
(Fonte : ARPAT)
FITOFARMACI
I fitofarmaci sono sostanze utilizzate nel settore agricolo per la difesa delle colture dalle malattie infettive (anticrittogamici), dalle avversità animali (insetticidi, acaricidi, nematocidi, molluschicidi, rodenticidi), dalle piante infestanti (diserbanti ed alghicidi), dalle fisiopatie e dagli eventi traumatici (fisiofarmaci, cicatrizzanti, disinfettanti). Sono inoltre impiegati per migliorare le funzioni fisiologiche delle piante coltivate (fitoregolatori, integratori della nutrizione). I fitofarmaci utilizzati per inibire o eliminare specie viventi dannose sono anche chiamati pesticidi. L’impiego dei principi attivi nella difesa delle colture è aumentato in modo massiccio a partire dal dopoguerra ed ha permesso un forte incremento produttivo in agricoltura, con un minore impiego di manodopera, contribuendo notevolmente allo sviluppo economico. Le avversità delle piante arrecano danni gravissimi alla produzione agroalimentare e si calcola che, ad esempio, la produzione sottratta ai cereali dalle sole erbe infestanti, senza l’impiego di diserbanti, sarebbe di oltre il 30% ed occorrerebbero centinaia di milioni di ettari da destinare a queste colture per ottenere una pari produzione. I vantaggi nel loro utilizzo presentano tuttavia una serie di problematiche legate all’impatto sull’ambiente, all’integrità degli ecosistemi e alla salute umana.
(Fonte : ARPAV)
FITORISANAMENTO
funzione antinquinamento dei vegetali, che assorbono e neutralizzano gli inquinanti dell’ambiente. Nel ’97 è stato scoperto da un istituto di ricerca del Dipartimento Americano dell’Agricoltura, il Water Management Lab di Fresno in California, che i vegetali possono assorbire sostanze inquinanti come nichel, zinco… Processo che viene definito appunto con il termine di fitorisanamento e si compone di quattro processi base: la rizofiltrazione (le radici assorbono i metalli tossici delle acque inquinanti); la fitostabilizzazione (la pianta cattura i residui metallici presenti nel suolo); la fitoestrazione (la parte aerea della pianta, dove si concentrano i metalli può essere bruciata riciclando dalle ceneri il metallo); la fitovolatilizzazione (la pianta assorbe, per esempio, selenio e mercurio e li libera in forma diluita nell’atmosfera).Gli esperti del dipartimento sostengono che questi vegetali producano molecole (peptidi) oppure acidi organici per legare i metalli da immagazzinare nei vacuoli (compartimenti cellulari dove le piante custodiscono le sostanze utili o quelle da eliminare). Quindi, non solo una pianta può assorbire grandi quantità di sostanze tossiche, ma le può bloccare chimicamente evitando di esserne a sua volta "asfissiata".
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
FLOCCULAZIONE
Agglomerazione delle particelle di soluzioni colloidali in aggregati di dimensioni più grandi.
(Fonte : ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI)
FLORA
Il complesso delle piante spontanee, naturalizzate o largamente coltivate in un dato territorio.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FLOTTAZIONE
Sistema per la separazione dall'acqua di sostanze liquide o solide che si avvale di un gas di trasporto che ne favorisce la raccolta in superficie. Applicazioni prevalenti riguardano la separazione dall'acqua di sostanze oleose e l'ispessimento dei fanghi prodotti dal trattamento biologico.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
FOGNATURA
La fognatura domestica è costituita da una rete di collettori secondari e principali, che raccolgono le acque provenienti dalle abitazioni e le adducono a un impianto terminale per il trattamento di depurazione. L’effluente che esce dall’impianto è riversato nel corso d’acqua ricevente (fiume, canale, lago, mare). Le fognature separate convogliano soltanto i liquami domestici; quelle miste ricevono anche l’acqua proveniente dalle strade in tempo di pioggia.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
FORMAZIONE (ambientale)
Trasmissione di specifiche competenze in campo ambientale. La formazione e l'aggiornamento professionale degli operatori nel settore ambientale rappresentano un importante strumento per assicurare l'aggiornamento delle conoscenze e delle competenze professionali.
(Fonte : ARPAV)
FORNI D’INCENERIMENTO
Impianti per il trattamento dei rifiuti urbani e/o speciali, che utilizzano processi di combustione condotti in eccesso di ossigeno; i prodotti della combustione sono essenzialmente anidride carbonica e acqua. Tali processi trovano frequente applicazione a livello industriale con l’utilizzo e combustibili convenzionali (gas naturale, olio combustibile e carbone) e attualmente vengono utilizzati come una delle soluzioni alternative alla collocazione dei rifiuti in discarica. Per quanto riguarda l’incenerimento dei RSU, dei RSA e dei rifiuti speciali i forni normalmente utilizzati sono i seguenti: - Forni a griglia, del tipo a barrotti, a rulli, o stocker (derivato dalle caldaie di combustione del carbone), adatti per rifiuti indifferenziati o per frazioni combustibili (carta, cartoni, plastiche, tessili, ecc.). Questi forni hanno avuto una diffusa applicazione, in conseguenza della notevole flessibilità d’esercizio e del buon grado di affidabilità. - Forni a letto fluido, del tipo bollente o ricircolante, adatti in particolare modo per le frazioni dei RSU a più elevato potere calorifico come RDF, residui plastici, ecc.. - Forni a tamburo rotante, largamente utilizzati nel campo dei rifiuti industriali, grazie alla loro affidabilità e flessibilità; questo tipo di forno ha trovato invece scarsa applicazione nel settore RSU per il suo basso rendimento energetico e gli elevati costi di investimento e di esercizio. - Forni a camera statica, costituiti da camere di combustione, generalmente cilindriche, dotate di bruciatori e lance per l’immissione di combustibili liquidi o gassosi; nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti sono impiegati per la termodistruzione di reflui liquidi e sfiati gassosi. Per tutti i nuovi impianti d’incenerimento di rifiuti la recente normativa (D. Lgs. 5.2.97, n. 22) impone, a partire dal 1°.1.99, l’adozione di sistemi di recupero energetico. Anche la convenienza economica suggerisce di installare cicli termici in modo da ottenere: - produzione di sola energia termica (vapore); - produzione di sola energia elettrica; - cogenerazione di energia termica ed elettrica. Per esempio dalla termodistruzione di 1 t di RSU con potere calorifico inferiore (p.c.i.) di 2.200 ¸ 2.300 kcal/kg, si possono produrre 2,5-3 t di valore o 500-600 kWh di energia elettrica. Dalla combustione dei rifiuti restano come residui, scorie e ceneri, che rappresentano il 25-30% in peso dei rifiuti stessi (circa il 10% in volume).
(Fonte : GLOSS. ENI)
FORSU
Acronimo utilizzato per indicare la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani che viene separata per la produzione di compost.
(Fonte : AGENDA 21)
FOSFORO
Elemento chimico (P). Non si trova libero in natura ma combinato principalmente come fosforite roccia di origine organica [Ca5(PO4)3(OH)], costituisce lo 0,11% della crosta terrestre. Il fosforo, forma molti importanti acidi è un nutriente essenziale per piante e animali, è presente negli scarichi idrici e favorisce la funzione di equilibrio nella crescita dei batteri necessari alla depurazione biologica. Alte concentrazioni di sali fosforici rendono abnorme la proliferazione delle piante acquatiche dando luogo ai fenomeni di eutrofizzazione e anossia.
(Fonte : GLOSS. ECOITALY)
FOSGENE
Gas estremamente tossico, di formula COCl2, con odore irritante e fastidioso. Si prepara per reazione di monossido di carbonio e cloro in presenza di un catalizzatore. Il fosgene è tossico anche in concentrazioni di 50 ppm (parti per milione) e, se inalato, causa edemi polmonari che possono provocare la morte nel giro di poche ore. Fu impiegato durante la prima guerra mondiale come aggressivo chimico; oggigiorno è usato prevalentemente come intermedio per la sintesi di composti organici, tra cui gli esteri carbonici, gli isocianati, i poliuretani e i coloranti. Il rischio ambientale è legato alla possibile fuoruscita del gas dai depositi, che spesso sono collocati non lontano dagli abitati, in seguito ad eventi accidentali.
(Fonte : ARPAV)
FOTOCHIMICO
Effetto della luce su una reazione chimica.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FOTOPERIODISMO
Le risposte fisiologiche di un organismo all’alternarsi della notte e del giorno.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FOTOSINTESI
Reazione chimica di sintesi favorita dalla luce. In particolare, attraverso la fotosintesi clorofilliana si instaura un processo biochimico mediante il quale le piante fornite di clorofilla convertono l’energia luminosa solare in energia chimica, utilizzando acqua e anidride carbonica per sintetizzare sostanze organiche (soprattutto carboidrati) e liberando nell’atmosfera l'ossigeno. E' la più importante funzione di nutrizione delle piante autotrofe. L'energia accumulata durante la fotosintesi sostiene tutta la catena alimentare e può liberarsi nuovamente sotto forma di calore anche attraverso la combustione del legno o dei combustibili fossili.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FSE
Fondo Sociale Europeo. Fondo che sostiene e completa le attività degli Stati membri (UE) volti a sviluppare il mercato del lavoro nonché le risorse umane. (Regolamento CEE 1784/1999).
(Fonte : ARPAV)
FTALATI
Gli ftalati sono additivi chimici presenti in numerosi prodotti di consumo, in particolare nelle plastiche a base di cloruro di polivinile (PVC).
(Fonte : ARPAV)
FUEL SWITCHING
Letteralmente "cambio di combustibile", effettuato di solito a fini ecologici: per esempio il gas naturale presenta emissioni di anidride carbonica dell’ordine del 50% in meno rispetto al carbone e del 25% in meno rispetto al petrolio.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FUMI DI COMBUSTIONE, trattamento dei
E’ un processo volto a rimuovere o ridurre il contenuto di sostanze inquinanti presenti nei fumi di combustione di sostanze quali carbone, olio combustibile, gas naturale, RDF, RSU, ovvero di qualsiasi sostanza in grado di sostenere una combustione. Il trattamento dei fumi di combustione viene effettuato utilizzando una o più unità di abbattimento degli inquinanti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
FURANI
Policlorodibenzodiossine e Policlorodibenzofurani.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GAS ACIDI
Prodotti gassosi della combustione (anidride solforosa, ossido di azoto) caratterizzati da reazione acida in presenza di acqua.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GAS AD EFFETTO SERRA O GASSERRA (GREENHOUSE GASES)
Sostanze gassose che consentono il riscaldamento della parte più bassa dell'atmosfera e della superficie terrestre, permettendo lo sviluppo delle specie animali e vegetali sulla Terra. Dall'inizio dell'era industriale ad oggi l'aumento delle concentrazioni di questi gas nell'atmosfera secondo molti scienziati sta provocando una tendenza al riscaldamento eccessivo e una conseguente modificazione dei clima dell'intero pianeta. L'elenco dei gasserra è molto ampio, ma le sostanze che contribuiscono in maniera significativa all'effetto serra sono: l'anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossído di azoto (N20), i clorofuorocarburi (CFQ di origine esclusivamente umana, e l'ozono (O3).
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
GAS INERTE
Gas o miscela di gas non contenente ossigeno sufficiente a sostenere una combustione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GAS NATURALE
Da un punto di vista geologico il gas naturale è la fase gassosa del petrolio. Esso è costituito in massima parte da metano e per il resto da quantità variabile, a seconda dei giacimenti, di idrocarburi paraffinici superiori quali etano, propano, butano, pentano, ecc.. Trova larghissime applicazioni nell’uso domestico, nell’industria e, come materia prima, nell’industria petrolchimica.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GAS NATURALE COMPRESSO (GNC)
Viene utilizzato per autotrazione e distribuito a circa 220 bar in veicoli dotati di appositi sistemi di trasporto e stoccaggio (bombole). Inizialmente ebbe una notevole diffusione in Italia negli anni 30, per sopperire alla mancanza di petrolio nazionale. Oggi viene promosso in tutto il mondo come combustibile ecologico da utilizzarsi preferibilmente in aree urbane particolarmente inquinate. Oltre all’Italia, sono da annoverare fra i paesi a più alta concentrazione di veicoli a GNC l’Argentina e la Nuova Zelanda.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GAS SERRA
Si definisce gas serra un gas "trasparente" allo spettro delle radiazioni solari e "opaco" allo spettro delle radiazioni infrarosse proprie della Terra. Questa proprietà, simile a quella dei vetri e dei fogli di plastica delle serre, da cui il nome, porta a una temperatura della superficie terrestre sensibilmente superiore (+19-20°C) di quanto non risulterebbe dal semplice equilibrio termico. I principali gas serra sono l’anidride carbonica, il metano, il clorofluorocarburi, il protossido d’azoto e l’ozono.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GASSIFICAZIONE
Ogni processo chimico o termico impiegato per convertire una sostanza liquida o solida in un gas.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GENE
Il termine indica una particella di cromosoma responsabile di uno specifico carattere dell’organismo umano. E’ costituito da frammenti di DNA ed è localizzato in specifiche sedi sui cromosomi ed è l’unità biologica base nella trasmissione dei caratteri ereditari.
(Fonte : ARPAV)
GENOMA
E’ costituito da tutto il materiale genetico contenuto nei cromosomi di un particolare organismo.
(Fonte : ARPAV)
GENOTIPO
Costituzione genetica di un organismo.
(Fonte : ARPAV)
GESTIONE PER LA QUALITA'
Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un'organizzazione in materia di qualità.
(Fonte : UNI EN ISO 9000:2000)
GFS
Sistema di valutazione di gestione forestale sostenibile basata su criteri, indicatori e linee guida operative messi a punto nel corso del cosiddetto "processo pan europero" per la protezione delle foreste.
(Fonte : ARPAV)
GPS
Global Positioning System. E’ un sistema che consente, per mezzo di un ricevitore, un software dedicato e una costellazione di satelliti, di determinare con un’altissima precisione la posizione al suolo e l’altimetria di un punto, tramite triangolazioni orbitali. Utilizzato inizialmente per scopi militari, è stato in seguito applicato alla navigazione oceanica. Oggi è in uso anche per alcuni sistemi di sicurezza personale (antifurti) e nel settore hobbistico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GRANDE IMPIANTO DI COMBUSTIONE
Impianto di combustione di potenza termica nominale pari o superiore a 50 MW. Si tratta di impianti dedicati alla produzione di energia. Il combustibile utilizzato a questo scopo può essere solito (come il carbone), liquido (come l’olio combustibile) o gassoso (come il gas naturale). Vi fa riferimento, a livello comunitario, la direttiva 88/609/Cee. Essa concerne la limitazione delle emissioni in atmosfera di taluni inquinanti, originate dai grandi impianti di combustione. A livello nazionale tale impianto è menzionato nel D.L. del Ministero dell’Ambiente n. 51 del 12.7.90, intitolato "linee-guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione". Il decreto fissa, per questa tipologia di impianto, i limiti di emissione in atmosfera degli inquinanti come biossido di zolfo, ossidi di azoto, polveri, monossido di carbonio e altri composti organici e inorganici.
(Fonte : GLOSS. ENI)
GRANDI RISCHI INDUSTRIALI
Formulazione di modelli di simulazione per la definizione di modalità d’intervento in situazioni critiche con riferimento ai rischi industriali.
(Fonte : AGENDA 21)
GRANULOMETRIA
Composizione della parte minerale del suolo; comprende lo scheletro e la terra fine (o< 2 mm).
(Fonte : ARPAV)
GREENMARKETING
Il marketing verde o ambientale richiede strategie di gestione e di mercato che siano in grado di affrontare con efficacia le sfide legate alla definizione del termine "verde", ai processi di sviluppo di prodotti "ecologici" ed alla comunicazione dell'impegno e delle iniziative di salvaguardia dell'ambiente, affinché i prodotti siano credibili e abbiano l'impatto desiderato sulla clientela. Il marketing verde mira essenzialmente al raggiungimento di due obiettivi: sviluppare prodotti dei quali sia garantita la compatibilità ambientale, cioè che abbiano un impatto minimo sull'ambiente e che allo stesso tempo siano in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori in termini di servizio , prezzo, convenienza e comodità; trasmettere un'immagine di elevata qualità, che includa la sensibilità ambientale, sia per quanto concerne gli attributi specifici del prodotto, sia per quanto riguarda la reputazione dell'azienda produttrice relativamente al grado di conformità ambientale.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
GREENPEACE
Associazione ambientalista fondata in Canada nel 1971, con sede ad Amsterdam. E’ presente in 32 paesi di tutti i continenti ed è ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite. E’ presente in Italia, con unica sede a Roma, dal 1986. Si è particolarmente impegnata per la salvezza del Mediterraneo contro l’uso dell’energia nucleare, per il controllo del trasporto dei rifiuti tossici, per la salvaguardia di alcune specie animali in estinzione (balene), contro lo sfruttamento intensivo della pesca, contro l’inquinamento industriale, per il risparmio energetico. Greenpeace, che vive esclusivamente del libero contributo versato annualmente dai cinque milioni di sostenitori in tutto il mondo, conta una flotta di sei navi, di numerosi gommoni e di una mongolfiera.
(Fonte : GLOSS. ENI)
HABITAT
Dal latino "abitare", è il complesso delle condizioni ambientali in cui vive una particolare specie di animali o di piante, o anche il luogo ove si compie un singolo stadio del ciclo biologico di una specie. Indica quindi una unità strutturale identificabile come elemento di un ecotessuto o paesaggio.
(Fonte : GLOSS. ENI; STREAMS - TREVISIOL)
HACCP
Hazard Analysis and Critical Control Point. Metodologia di analisi, valuzione e controllo degli aspetti di rischio di un sistema, richiamata dalla Direttiva CEE 93/43 del 14/06/93, recepita in Italia con il d. Lgs 155/97 del 26/05/97, che stabilisce le norme generali di igiene dei prodotti alimentari.
(Fonte : ARPAC)
HALON
Idrocarburo alogenato impiegato per estinguere gli incendi, stante la capacità di inibire la propagazione della fiamma. La normativa vigente ne prevede la dismissione, in quanto si tratta di un prodotto dannoso per l'ozono stratosferico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
HAZOP
(Hazard and Operability Analysis) E' una tecnica di analisi per l'identificazione dei potenziali rischi connessi all'esercizio di un impianto o di un'attività. Questa tecnica si basa su un esame sistematico delle condizioni operative di funzionamento allo scopo di identificare gli interventi di modifiche strutturali e operative per prevenire e controllare le conseguenze di eventuali malfunzionamenti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
HDPE
High density polyethylene (polietilene ad alta densità): prodotto ad alta densità e rigidezza usato principalmente per fabbricare diversi tipi di contenitori e tubature.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
HUMUS
E' quella parte della sostanza organica del suolo che deriva da complesse azioni di trasformazioni a carico dei residui di origine vegetale e animale. Tale processo si completa con la sintesi di molecole organiche a diverso grado di complessità di natura colloidale che in laboratorio è possibile isolare anche in funzione del differente peso molecolare. Queste sono classicamente rappresentate dagli acidi umici, dagli acidi fulvici e dalla umina che insieme costituiscono le sostanze umiche.
(Fonte : HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO)
ICRAM
Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica applicata al Mare. Ente pubblico di ricerca e sperimentazione istituito con l'articolo 8 della Legge n°41 del 1982 e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'Ambiente.
(Fonte : ARPAV)
IDROCARBURI
Vasta classe di composti chimici formati da carbonio e idrogeno, molti dei quali, gassosi, liquidi o solidi, sono i principali costituenti del greggio e del gas naturale, oltre che di varie sostanze naturali (resine, caucciù, ecc.). Per la loro diversa struttura molecolare, essi hanno proprietà fisiche e chimiche diverse e sono quindi in grado di essere utilizzati in moltissimi campi. La loro caratteristica fondamentale è quella di produrre energia termica per ossidazione rapida (cioè bruciano). Questa caratteristica può essere utilizzata per produrre energia secondo tecnologie estremamente flessibili. Essi inoltre forniscono la materia prima indispensabile all’industria chimica moderna che è per questo detta petrolchimica. Nelle molecole degli idrocarburi gli atomi di carbonio possono legarsi in gran numero, formando catene aperte (idrocarburi alifatici aciclici: alcani, alcheni, alchini, ecc.) e chiuse (idrocarburi ciclici: alifatici ciclici o aliciclici e aromatici). Se vi figurano solo legami semplici si hanno idrocarburi saturi (alcani, cicloalcani), se vi sono anche legami doppi o tripli si hanno idrocarburi insaturi (alcheni, alchini). Il grande numero di atomi di carbonio che possono far parte delle molecole degli idrocarburi, la possibilità di scambio di valenze diverse tra gli atomi di carbonio e l’isomerizzazione rendono pressoché illimitato il numero dei possibili composti del carbonio. Si stima siano oltre tre milioni i composti già conosciuti e che circa 100.000 ne vengano isolati o sintetizzati ogni anno.
(Fonte : GLOSS. ENI)
IDROCARBURI ALOGENATI
Sono idrocarburi che contengono un atomo di cloro oppure di fluoro, bromo, iodio, ecc.
(Fonte : ARPAV)
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
Vedi IPA.
(Fonte : ARPAV)
IEA
International Energy Agency: Agenzia Internazionale dell'Energia. Organizzazione autonoma costituita nel 1974 nell'ambito dell'OECD (Organization for Economic Cooperation and Development) per realizzare l'International Energy Program (IEP), un accordo tra gli Stati Uniti ed i paesi grandi consumatori di petrolio (Bruxelles, settembre 1974), dopo la decisione unilaterale dell'OPEC di aumentare notevolmente il prezzo del greggio. Compito della IEA è di: cooperare per ridurre la dipendenza eccessiva dal petrolio, per realizzare il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti energetiche alternative; cooperare con i paesi produttori e consumatori di petrolio allo scopo di creare un commercio stabile dell'energia e una sua migliore utilizzazione nel mondo; mettere a punto un piano di emergenza per ripartire tra i paesi membri il petrolio disponibile nel loro ambito, nel caso di blocco degli approvvigionamenti. L'Agenzia ha sede a Parigi e ne sono membri 23 paesi consumatori di petrolio: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, USA.
(Fonte : GLOSS. SNAM)
IFF
Indice di Funzionalità Fluviale. L’I.F.F. esprime soprattutto il livello di funzionalità ecologica attraverso la "lettura" sul campo dei principali fattori descrittivi delle condizioni ecologiche globali di un corso d’acqua. Si tratta quindi di uno strumento specialistico, che richiede per la sua applicazione un elevato livello di conoscenza degli aspetti caratterizzanti le funzioni ecologiche dei fiumi. Lo stato della vegetazione delle rive e del territorio, la morfologia delle sponde, la struttura dell’alveo bagnato, le proprietà autodepurative e la composizione della vita acquatica vengono rilevati per un determinato segmento fluviale per essere poi codificati in un punteggio, variabile da 14 a 300 e suddiviso in intervalli, ciascuno riferibile ad un giudizio sintetico di qualità. Ad ogni intervallo è inoltre associato un colore di riferimento, il che permette la restituzione dei risultati su supporto cartografico attraverso una mappa della funzionalità fluviale, di immediata lettura e comprensione.
(Fonte : ARPAV)
IMBALLAGGIO
Il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo (Decreto Legislativo 22/97) (COMIECO).
(Fonte : ARPAC)
IMBALLAGGIO PER IL TRASPORTO O IMBALLAGGIO TERZIARIO
Imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari, marittimi ed aerei (Decreto Legislativo 22/97) (COMIECO)
(Fonte : ARPAC)
IMBALLAGGIO PER LA VENDITA O IMBALLAGGIO PRIMARIO
Imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un'unità di vendita per l'utente o per il consumatore (Decreto Legislativo 22/97) (COMIECO)
(Fonte : ARPAC)
grado di causare importanti reazioni allergiche.
(Fonte : ARPAV)
IMHOFF
Le fosse Imhoff o "vasche a due piani" costituiscono il primo esempio, nella tecnica della depurazione delle acque di rifiuto, di impianti "compatti" di tipo "combinato": il brevetto originale del Tecnico tedesco Imhoff, "creatore" dell’arte della depurazione delle acque di rifiuto, risale all’ormai lontano 1904.Nella fossa Imhoff sono nettamente distinti due comparti, uno superiore di sedimentazione, uno inferiore di accumulo e di digestione anaerobica dei fanghi sedimentati: i solidi sospesi sedimentabili presenti nei liquami, catturati nel comparto di sedimentazione, precipitano, attraverso le fessure di comunicazione, nel sottostante comparto di accumulo e di digestione, dove le sostanze organiche subiscono una fermentazione anaerobica, con conseguente stabilizzazione, che consente poi ai fanghi di poter essere sottoposti agevolmente e senza inconvenienti ai successivi trattamenti e manipolazioni.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
IMMISSIONI
Rilascio, in atmosfera o nei corpi idrici, e conseguente trasporto turbolento, di un inquinante nell’ambiente. La concentrazione dell'inquinante è misurata lontano dal suo punto di emissione, quindi l'inquinante è sempre diluito.
(Fonte : GLOSS. ENI)
IMO
Organizzazione Marittima Mondiale. Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, creata nel 1959. I suoi principali obiettivi sono lo sviluppo di misure internazionalmente accettate per migliorare la sicurezza in mare, la prevenzione dell'inquinamento marino da parte delle petroliere, il miglioramento del traffico marittimo. L’IMO facilita, a livello internazionale, la stesura e l'adozione di convenzioni, protocolli, codici di comportamento e raccomandazioni.
(Fonte : GLOSS. ENI)
IMPATTI CUMULATIVI
Gli impatti (positivi o negativi, diretti o indiretti, a lungo e a breve termine) derivanti da una gamma di attività in una determinata area o regione, ciascuno dei quali potrebbe non risultare significativo se considerato separatamente. Tali impatti possono derivare dal crescente volume di traffico, dall'effetto combinato di una serie di misure agricole finalizzate ad una produzione più intensiva e ad un più intensivo impiego di sostanze chimiche, ecc. Gli impatti cumulativi includono una dimensione temporale, in quanto essi dovrebbero calcolare l'impatto sulle risorse ambientali risultante dai cambiamenti prodotti dalle azioni passate, presenti e future (ragionevolmente prevedibili).
(Fonte : ANPA)
IMPATTO AMBIENTALE
Sta ad indicare i potenziali effetti negativi ma anche positivi, reversibili o irreversibili, che un'opera pubblica o privata può determinare sull'ambiente naturale nel quale dovrebbe inserirsi. In altre parole, l’impatto ambientale è una variazione della qualità e/o della disponibilità di una risorsa ambientale (ad esempio acqua, aria, ecc.) causata da un intervento umano legato ad attività di produzione o di consumo.
(Fonte : ARPAV)
IMPATTO RESIDUO
La parte dell'impatto (Impatto ambientale) ancora presente dopo l'adozione delle opportune misure di mitigazione e/o dopo l'intervento di ripristino ambientale.
(Fonte : GLOSS. ENI)
IMPATTO VISIVO
L’impatto visivo può essere definito come il grado di percezione, da parte di un osservatore, di un insediamento industriale o abitativo o delle modifiche, in genere, apportate dall’intervento umano su un determinato territorio. Il grado dell’impatto visivo dipende da molteplici fattori, come la difficoltà del paesaggio preesistente ad accogliere i nuovi elementi, oppure, al contrario, la sua capacità ad integrarsi con essi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
IMPATTO ZERO
Impatto al di sotto della soglia rappresentata dalla capacità dei sistemi naturali di autodepurazione e che, quindi, non altera l'equilibrio di un ecosistema.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
IMPIANTI "PILOTA"
Impianti di depurazione di dimensioni ridotte, utilizzati per prove sperimentali di trattamento di acque di rifiuto. Ad essi si ricorre, quando si tratti di dimostrare la validità di nuovi processi ed impianti di depurazione, oppure quando le acque da trattare presentino caratteristiche particolari (ad esempio scarichi misti civili - industriali, questi ultimi con effetti a priori non prevedibili sul processo). Quando, invece, le esperienze sono eseguite su impianti di grandi dimensioni, si parla di esperienze "su scala industriale".
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
IMPIANTI DI BIOFITODEPURAZIONE
Possono essere definiti come "zone umide costruite" in cui il suolo è mantenuto costantemente saturo d’acqua (refluo da trattare).
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
IMPIANTO DI DEPURAZIONE
Si intende una installazione adibita a trattamenti che permettono di eliminare totalmente o parzialmente dalle acque di scarico urbane le sostanze inquinanti. Le fosse Imhoff sono da considerarsi impianti di depurazione a tutti gli effetti.
(Fonte : ISTAT)
IMPIANTO DI PRETRATTAMENTO
Ogni apparecchiatura atta a ricondurre lo scarico nei limiti quali - quantitativi richiesti per l’immissione nella fognatura pubblica, tramite processi meccanici, fisici, chimici e biologici.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
IMPRONTA ECOLOGICA
E' la superficie di territorio necessaria a sostenere una data economia e mantenere il suo standard di vita e di consumi. La sua valutazione permette di stimare il consumo di risorse e la necessità di assimilazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione umana o di una certa economia e di esprimerle in termini di superficie di territorio produttivo corrispondente (impronta).
(Fonte : ARPAV)
IN SITU
Intervento di risanamento ambientale con modalità di trattamento di un particolare materiale inquinato effettuato all'interno dell'area interessata, dalla quale è stato prelevato.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INCENERIMENTO
Smaltimento di rifiuti solidi o di fanghi mediante loro combustione, con l'obiettivo di ridurne il volume e di trasformare/abbattere eventuali sostanze tossiche. L'incenerimento può permettere inoltre il recupero del calore generatosi per la produzione di vapore acqueo ed energia elettrica e dei rifiuti solidi (ceneri) come materiali inerti da costruzione.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
INCENERIMENTO (di rifiuti)
L’incenerimento consiste nell’essiccare e poi bruciare in appositi impianti (Forni d’incenerimento) i rifiuti; i materiali vengono trasformati in sostanze inerti, come ceneri e scorie, ed in gas, che necessitano di particolari trattamenti di depurazione, per evitare qualsiasi tipo di inquinamento. Il nuovo D. Lgs. sui rifiuti del 5.2.97 recita: "A partire dal 1° gennaio 1999 la realizzazione e la gestione di nuovi impianti di incenerimento possono essere autorizzate solo se il relativo processo di combustione è accompagnato da recupero energetico".
(Fonte : GLOSS. ENI)
INCENERITORE
Qualunque apparato tecnico utilizzato per l'incenerimento dei rifiuti mediante ossidazione compreso il pretrattamento tramite pirolisi o altri processi di trattamento termico, per esempio il processo al plasma, a condizione che i prodotti che si generano siano successivamente inceneriti, con o senza recupero del calore di combustione prodotto. La presente definizione include tutte le installazioni ed il luogo dove queste sono ubicate compresi: la ricezione dei rifiuti in ingresso allo stabilimento, lo stoccaggio, le apparecchiature di pretrattamento, l'inceneritore, i sistemi di alimentazione dei rifiuti, del combustibile ausiliario e dell'aria di combustione, il generatore di calore, le apparecchiature di trattamento, movimentazione e stoccaggio dei rifiuti risultanti dal processo di incenerimento, le apparecchiature di trattamento dei gas e delle acque di scarico, i camini, i dispositivi e sistemi di controllo delle varie operazioni, e di registrazione e monitoraggio delle condizioni di incenerimento; per "capacità nominale dell'impianto di incenerimento" si intende la somma delle capacità di incenerimento dei forni che compongono l'impianto, quali previste dal costruttore e confermate dal gestore, espressa in quantità di rifiuti che può essere incenerita in un'ora, riferita al potere calorifico medio dei rifiuti stessi (art. 2 Dec. Min. 19/11/97, n. 503).
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
INCENERITORI DI RIFIUTI
Forni d’incenerimento.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INDAGINE AMBIENTALE
Analisi che ha lo scopo di accertare lo stato di qualità dell'ambiente di una determinata area, ai fini di individuare eventuali inquinamenti dei terreni e delle acque e di stabilire se siano necessari interventi di bonifica o di disinquinamento.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
INDICATORE
È un qualsiasi parametro che provvede alla rappresentazione sintetica di un fenomeno complesso. Un indicatore ambientale deriva da una osservazione o misurazione di una variabile ambientale: per i fenomeni dell'inquinamento i livelli misurati delle diverse sostanze chimiche sono a tutti gli effetti indicatori della qualità dell'ambiente. Aggregando in maniera opportuna gli indicatori corrispondenti alle singole dimensioni dei fenomeno osservato si possono ottenere i cosiddetti "indici", che forniscono una informazione sintetica e unitaria dell'entità originale.
(Fonte : ENEA)
INDICATORE DI DISPONIBILITA'
Parametro che definisce la situazione di una componente ambientale, in termini di quantità di risorsa utilizzabile.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INDICATORE DI QUALITA'
Parametro che esprime il livello di pregio o di valore di una componente ambientale.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INDICATORE DI RISCHIO
Parametro che esprime la possibilità, per una data componente ambientale, di subire un danno o una modificazione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INDICATORI AMBIENTALI
Sono parametri chimici e/o fisici ai quali si ricorre per la descrizione sintetica della sensibilità ambientale di un’area a particolari perturbazioni.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INDICATORI BIOLOGICI
Una elementare definizione del concetto di indicatore resta quella di spia di una serie complessa di condizioni. (Biosensori). Organismo biologico, in genere semplice, caratterizzato da reazioni note a certe concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzato, quindi, per monitoraggi della qualità dell'ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENI; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
INDICATORI DI BASE
Determinano lo stato delle componenti chiave della situazione ambientale di una data regione (o di più regioni), e dovrebbero essere utilizzati per individuare e controllare le tendenze (EMAS)
(Fonte : ANPA)
INDICATORI DI IMPATTO
Misurano gli impatti diretti derivati dall'attuazione di un determinato programma o misura. Spesso assumono la forma di "attività prodotte", ad esempio: il numero di imprese che partecipano al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS).
(Fonte : ANPA)
INERTIZZAZIONE
Processo finalizzato a ridurre la mobilità dei contaminanti, ad esempio la solubilizzazione in acqua, prevenendo o limitando al minimo il loro trasferimento nell'ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INQUINAMENTO
Alterazione dei parametri fisici, chimici e biologici propri di un ambiente, in stato di equilibrio, provocata dalle attività umane. L’inquinamento può riguardare il suolo, le acque e l’aria. Tra gli agenti inquinanti si distinguono: sostanze organiche, quali idrocarburi, clorofluorocarburi, il cui effetto dannoso è provocato da un accumulo anomalo; sostanze inorganiche, come metalli pesanti, amianto ed altre sostanze che esercitano un’azione tossica sull’uomo, gli animali, le piante o l’ambiente nel suo insieme; fonti sonore, come il traffico automobilistico o le attività produttive che provochino disturbi acustici; fonti di calore, come gli scarichi di acque a temperatura superiore a quella ambiente; fonti di radiazioni pericolose (ad esempio quelle ionizzanti) o anche di per se non dannose (ad esempio, la luce) o di incerto effetto (le onde elettromagnetiche). L’inquinamento può manifestarsi su scala locale, come avviene nella maggior parte dei casi, o globale, come succede nel caso delle emissioni inquinanti che provocano l’effetto serra o il buco nell’ozono. Dalla fine degli anni Sessanta, l’inquinamento rappresenta un’emergenza tenuta sotto osservazione specie nei paesi industrializzati: normative nazionali e internazionali tendono a prevenire le possibili forme e a porre rimedio ai suoi effetti. Importanti decisioni in tema di protezione ambientale sono state assunte dalla conferenza di Rio de Janeiro nel 1992 (UNCED e Agenda 21).
(Fonte : GLOSS. ENI)
INQUINAMENTO ACUSTICO
E’ l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare: -fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, -pericolo per la salute umana, -deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. Si parla di: -valori limite di immissione in riferimento al valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori, cioè dei soggetti potenzialmente esposti; -valori di attenzione: il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l'ambiente; -valori di qualità: i valori di rumore da conseguire per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge quadro sull'inquinamento acustico.
(Fonte : ARPAV)
INQUINAMENTO DEL SUOLO
Con questo termine si definisce l’accumulo di rifiuti, in particolare sostanze pericolose, nel suolo tale da determinare alterazioni della composizione e delle proprietà chimico-fisiche e biologiche del terreno, in grado di mettere in pericolo la salute umana e nuocere agli ecosistemi. L’inquinamento del suolo può essere dovuto a ben individuabili attività industriali, insediamenti civili, discariche, ad attività diffuse sul territorio (agricoltura) o a processi naturali di diffusione degli inquinanti (deposizione atmosferica). Il suolo può inoltre essere contaminato da isotopi radioattivi di origine naturale o a seguito di rilasci deliberati o accidentali di materiale radioattivo.
(Fonte : ARPAV)
INQUINAMENTO DELL'ACQUA
Il D.Lgs. 152/99 definisce l’inquinamento dell’acqua “lo scarico, effettuato direttamente o indirettamente dall’uomo nell’ambiente idrico, di sostanze o di energia le cui conseguenze siano tali da mettere in pericolo la salute umana, nuocere alle risorse viventi e al sistema ecologico idrico, compromettere le attrattive o ostacolare altri usi legittimi delle acque” Le principali cause dell’inquinamento dell’acqua sono rappresentate da: -scarichi di acque usate, provenienti da attività industriali; -scarichi diretti o da pubbliche fognature di insediamenti residenziali, commerciali e civili; -acque di dilavamento dei suoli agricoli che trasportano materiali inquinanti, rappresentati soprattutto da particelle di suolo, fertilizzanti organici e di sintesi, pesticidi; -acque piovane venute a contatto con discariche e rifiuti o che hanno attraversato superfici impermeabilizzate (strade, piazzali,…) caratterizzate dalla presenza di residui della combustione di autoveicoli, o residui di altre attività antropiche; -ricaduta al suolo delle sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera a seguito della pioggia e della neve (piogge acide). L’inquinamento può essere di tipo “fisico” quando è dovuto all’immissione di rifiuti solidi che modificano le proprietà fisiche dell’acqua (colore, temperatura, torbidità, trasparenza, ecc.), di tipo “chimico” quando vengono immesse sostanze che modificano le caratteristiche chimiche dell’acqua o di tipo “biologico” quando vi è immissione di organismi patogeni quali batteri, virus, parassiti.
(Fonte : ARPAV)
INQUINAMENTO DELL'ARIA
Per inquinamento dell’aria (o inquinamento atmosferico) si definisce ogni modificazione della normale composizione o dello stato fisico dell’aria atmosferica, dovuta alla presenza di sostanze in quantità e con caratteristiche in grado di alterare le normali condizioni di salubrità dell’aria. Tali modificazioni pertanto possono costituire pericolo per la salute dell’uomo, compromettere le attività ricreative e gli altri usi dell’ambiente, alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi, nonché i beni materiali pubblici e privati. Gli agenti inquinanti si possono distinguere in: -particelle sospese: descritte in base alla densità e alle dimensioni che possono variare da qualche millesimo a qualche centinaio di micron, vengono classificate in polveri, fumi, brume, nebbie, ecc.; -gas: elementi o composti chimici con punti di ebollizione sufficientemente bassi e tali da permettere loro di essere presenti sotto forma di sostanze volatili a temperatura ambiente. Vengono descritti per composizione chimica, concentrazione e soglia di percezione dell’odore; -odori: sostanze allo stato aeriforme che, anche se presenti in piccolissime concentrazioni, vengono avvertite perché provocano disturbo.
(Fonte : ARPAV)
INQUINAMENTO INDOOR
L’inquinamento indoor si riferisce alla presenza di contaminanti fisici, chimici e biologici nell’aria degli ambienti chiusi di vita e di lavoro non industriali ed in particolare di tutti i luoghi confinati adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto. Con il temine “indoor” si intendono pertanto sia le abitazioni, gli uffici pubblici e privati (ospedali, scuole, uffici, caserme, ecc.), le strutture commerciali (alberghi, banche, ecc.), i locali destinati ad attività ricreative e/o sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive, ecc.) ed infine i mezzi di trasporto pubblici e privati (auto, treno, aereo, nave, ecc.).
(Fonte : ARPAV)
INQUINAMENTO LUMINOSO
Si intende con questo termine ogni forma di irradiazione di luce artificiale rivolta direttamente o indirettamente verso la volta celeste. Producono inquinamento luminoso sia i flussi di luce direttamente rivolti verso l’alto (a causa anche di sistemi di illuminazione male orientati o apparecchiature mal progettate) sia la luce riflessa da superfici e oggetti illuminati con intensità eccessive, superiori a quanto necessario ad assicurare la funzionalità e la sicurezza di quanto illuminato.. L’inquinamento luminoso è purtroppo in rapida crescita; alcuni studi evidenziano come aumenti esponenzialmente con il 7% circa di incremento annuo.
(Fonte : ARPAV)
INQUINAMENTO TRANSFRONTALIERO
Inquinamento che interessa ambiti territoriali di stati diversi da quelli che lo hanno originato.
(Fonte : ARPAV)
INQUINANTE
Sostanza che, immessa nell’ambiente, può alterarne le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, con potenziale rischio per la salute umana e per l’ambiente stesso.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INQUINANTE ATMOSFERICO
Ogni sostanza presente nell’atmosfera in quantità o con caratteristiche tali da modificare la normale composizione o stato fisico dell’aria, alterandone le normali condizioni ambientali e di salubrità. Gli inquinanti dell’atmosfera possono essere solidi (polveri, ceneri), liquidi (aerosol) e gassosi. Sebbene gli inquinanti derivino anche da eventi naturali, come le eruzioni vulcaniche, la maggior attenzione è rivolta a quelli prodotti dall’attività umana, tra cui prevalgono i prodotti derivati dalla combustione (monossido di carbonio, anidride carbonica, ossidi di azoto, idrocarburi incombusti, ecc.). Come dimostrano i fluoroclorocarburi e gli studi sull’effetto serra, anche concentrazioni relativamente basse possono provocare variazioni del clima ed influire sull’integrità degli esseri viventi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
INTERNATIONAL EMISSION TRADING
Strumento flessibile previsto dagli accordi di Kyoto finalizzato a permettere lo scambio di crediti d’emissione tra paesi o società in relazione ai rispettivi obiettivi. Una società o una nazione che abbia conseguito una diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiori al proprio obiettivo potrà cedere (ricorrendo all’ET) tali “crediti” a un paese o una società che, al contrario, non sia stata in grado di abbattere sufficientemente le proprie emissioni.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
INVERSIONE TERMICA
Fenomeno riferito a condizioni atmosferiche in cui strati di aria fredda e pesante sono intrappolati sotto strati di aria calda e leggera. Queste inversioni sono tipiche della parte più bassa dell’atmosfera e si verificano, per esempio, nelle vallate montane. Le zone di inversione termica causano ristagni di aria che favoriscono l’inquinamento nelle città industriali con formazione di strati di nebbie e concentrazione dei fattori inquinanti (smog).
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
IPA
Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono dei contaminanti organici presenti diffusamente nell’ambiente che si formano per combustione incompleta di materiali organici, in particolare il legno ed i combustibili fossili, come il carbone e il petrolio. Le molecole degli IPA sono costituite da tre o più anelli benzenici. Alcune di queste molecole sono costituite solo da idrogeno e carbonio, altre contengono anche atomi di altra natura come l’azoto e lo zolfo. Appartengono alla famiglia degli IPA alcune centinaia di composti molto eterogenei tra loro. Allo stato attuale delle conoscenze le sostanze più tossiche sono le molecole che hanno da quattro a sette anelli. Il componente più studiato è il benzo(a)pirene (BaP), un composto a cinque anelli, diffuso nell’ambiente a concentrazioni significative e dotato della più elevata tossicità, tanto da venire utilizzato per rappresentare l’inquinamento ambientale dell’intero gruppo degli IPA.
(Fonte : ARPAV)
IPCC
Organo intergovernativo sui cambiamenti climatici. Il ruolo di IPCC, su mandato delle Nazioni Unite attraverso le agenzie: WMO (World Meteorological Organization) ed UNEP (United Nations Environmental Program), è quello di fare il punto sulla situazione delle conoscenze scientifiche, tecniche e socioeconomiche che sono fondamentali per capire il clima ed i cambiamenti climatici indotti dalle attività umane. L’IPCC non conduce ricerche in proprio né effettua osservazioni sugli andamenti del clima ma si avvale della letteratura scientifica disponibile e di esperti che sulla base delle conoscenze acquisite effettuano analisi e valutazioni per le finalità di IPCC, che, come organo intergovernativo di consulenza scientifica, sono quelle di fornire, oltre al supporto scientifico richiesto ("special reports"), anche il quadro di riferimento scientifico e conoscitivo aggiornato ("assessment reports" con periodicità quinquennale) per l’attuazione delle convenzioni internazionali ONU e degli altri atti deliberati dalle Nazioni Unite inerenti i problemi, dei cambiamenti climatici e le relative interconnessioni o conseguenze con altri problemi ambientali e di sviluppo socioeconomico.
(Fonte : ENEA)
IPOTESI "GAIA"
Secondo questa ipotesi la Terra è un "essere vivente" e come tutti gli esseri viventi è fornita di complessi ed in parte sconosciuti meccanismi che controllano e regolano l'ambiente in modo tale da mantenere le condizioni ideali di vita: composizione dell'atmosfera, salinità dei mari, temperatura e condizioni climatiche sono controllate attivamente da appositi sistemi interni. Questa regolazione automatica è definita "omeostasi". L'ipotesi formulata nel 1969 a Princeton non è stata smentita dalla scienza ufficiale, né‚ è stata dimostrata completamente dai sostenitori.
(Fonte : BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE)
IPR
Istituzioni Principali di Riferimento; sono soggetti competenti in particolari settori (Ad esempio ISTAT e Unioncamere) in grado di fornire un utile contributo al sistema informativo nazionale.
(Fonte : ARPAV)
IQ NET
È la rete mondiale a cui fanno capo gli organismi di certificazione nazionali (per l'Italia il Cisq) per il mutuo riconoscimento degli "attestati".
(Fonte : ARPAV)
IRSA
L' istituto di ricerca sulle acque del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) è stato istituito nel 1968 per effettuare la ricerca in tutti campi collegati con la gestione e la protezione delle risorse idriche. In particolare tratta le risorse idriche e l' idrologia, la qualità dell' acqua ed il trattamento delle acque.
(Fonte : ARPAV)
ISO
È l'International Organization for Standardization, vale a dire l'organismo mondiale che sovrintende alla normazione tecnica. Nel settembre del 1996 l’ISO ha pubblicato una serie di norme sulla gestione ambientale ed altre, relative alle procedure di valutazione del ciclo di vita, sono in preparazione. Questi standard costituiscono ormai il punto di riferimento internazionale più avanzato per le imprese che vogliano dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. Molte imprese richiedono oggi la certificazione dei propri siti industriali ai sensi delle ISO 14000.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ISO 14000
Gruppo di norme, emesse ufficialmente il 1° settembre 1996 dall’Organismo Internazionale di Standardizzazione per la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale. Questi standard costituiscono il punto di riferimento internazionale più avanzato per la imprese che vogliono dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. Schemativamente, i requisiti della norma ISO 14001 sono rappresentati dalle quattro fasi di Deming, precedute dalla politica ambientale: pianificazione, realizzazione e operatività, controlli e azioni correttive, riesame della direzione.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ISO 9000
Norma internazionale sul sistema di qualità del prodotto. Si tratta di una famiglia di norme: di esse, tre (9001, 9002, 9003) riguardano le condizioni contrattuali ne rapporto tra fornitore e acquirente, una (9004) concerne i criteri di conduzione dell'azienda e la sua organizzazione interna per operare nell'ottica della qualità. Recepite dalla CEE come EN ISO 9000 e dall'Italia come UNI EN ISO 9000.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
ISOTOPI
Sono atomi di uno stesso elemento chimico che differiscono solo per il numero dei neutroni presenti nel nucleo. Possono esistere in natura o essere prodotti artificialmente. Ad esempio per l’uranio (U = uranio) l’isotopo denominato U-238 ha nel nucleo 92 protoni più 146 neutroni (92+146= 238). Un altro isotopo dell’uranio, l’U-235, ha 3 neutroni in meno nel nucleo rispetto all’U-238: sarà quindi identico dal punto di vista chimico, ma diverso dal punto di vista nucleare (tipo di decadimento, vita media, ecc.). Molti isotopi (isotopi radioattivi o radioisotopi) sono instabili, ciò significa che dopo un tempo medio caratteristico per ciascuno di essi, decadono, emettendo radiazioni e trasformandosi in isotopi più leggeri. Numerosi isotopi radioattivi hanno trovato impiego in medicina nella diagnostica (scintigrafia) e nella terapia (radioterapia dei tumori).
(Fonte : ARPAV)
ISPESL
Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro. È un organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale e dipende dal Ministero della Sanità. Molteplici sono i compiti istituzionali, che spaziano dalla promozione di una cultura della sicurezza alla formazione specifica di settore, dalla ricerca scientifica all'assistenza e consulenza tecnica per Ministeri, Commissioni, Organizzazioni sindacali e aziende private, dalle problematiche ambientali alla proposta normativa. È organizzato in Dipartimenti centrali e periferici distribuiti sul territorio nazionale, ciascuno con la sua area d'intervento specifica.
(Fonte : ARPAV)
ISTAT
Attivo dal 1926 l'Istituto Nazionale di Statistica è il maggior produttore di dati demografici, economici e sociali sul paese. L'ISTAT ha un ruolo centrale nel SISTAN, il Sistema Statistico Nazionale istituito nel 1989, di cui fanno parte gli uffici di statistica delle amministrazioni centrali e delle aziende autonome, delle regioni, delle province e delle province autonome, delle prefetture, delle camere di commercio, dei comuni e delle ASL.
JOINT IMPLEMENTATION
La "joint implementation", ovvero l’attuazione congiunta degli obblighi definiti dal Protocollo di Kyoto è prevista come strumento di cooperazione all’interno del gruppo di Paesi cui è destinato il Protocollo stesso, cioè fra i Paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione. Tuttavia, devono essere rispettate alcune condizioni di base.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
LAVORATORI ESPOSTI
I soggetti che, in ragione dell'attività lavorativa svolta per conto del datore di lavoro, sono suscettibili di una esposizione alle radiazioni ionizzanti superiore ad uno qualsiasi dei limiti fissati per le persone del pubblico.
(Fonte : GLOSS. RADIAZIONI)
LC50 (concentrazione letale media)
Concentrazione di sostanza che si rivela letale per il 50% degli organismi usati in un test di tossicità per un certo tempo di esposizione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
LCA LIFE (CYCLE ASSESSMENT)
Analisi del Ciclo di Vita. E' un metodo di valutazione dei carichi ambientali correlati ad un prodotto, un processo o un'attività, consistente nell'identificazione e nella quantificazione dell'energia, dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell'ambiente. La valutazione include l'intero ciclo di vita del prodotto, processo o attività, e comprende l'estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l'uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale.
(Fonte : ARPAT; ARPAV)
LEGAMBIENTE
Associazione ambientalista costituita nel 1980, presente su tutto il territorio nazionale. Ogni anno promuove due campagne per il monitoraggio della qualità delle acque di balneazione (Goletta verde) e per il monitoraggio dell’inquinamento acustico ed atmosferico (Treno verde).E' inoltre promotrice di numerose altre iniziative, che coinvolgono ogni anno migliaia di volontari, quali l’operazione "Spiagge pulite", Clean-up the World/Puliamo il mondo, la "Festa dell’albero". Attraverso i Centri di Azione Giuridica promuove, su segnalazione dei cittadini, centinaia di iniziative giudiziarie. L’Istituto di Ricerche ambiente Italia cura un rapporto annuale sullo stato del paese e l’analisi ambientale delle città e delle regioni italiane.
(Fonte : GLOSS. ENI)
LEGGE GALLI
legge 5 gennaio 1994, n. 36 "Disposizioni in materia di risorse idriche", la cosiddetta "legge Galli", che introduce per la prima volta in Italia il concetto di gestione integrata del ciclo delle acque. La Galli attende di essere recepita in circa metà del territorio nazionale anche se, in questo caso, molte Regioni del Mezzogiorno si sono mosse con anticipo rispetto a Regioni come Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. "Bisogna sottolineare il fatto che le leggi sulla qualità delle acque (in attesa del recepimento della Direttiva 91/271) non affrontano efficacemente il problema del livello massimo di inquinamento di un corpo idrico; la stessa Galli lo affronta ponendo l’attenzione non tanto sulla risorsa naturale nella sua qualità fisica ed ecologica, quanto sullo scarico, una attività che, nello specifico, si assume, in sostanza, comunque necessaria a prescindere dalla resistenza ecologica intrinseca dell’ecosistema interessato" (Ambiente Italia, 1998).
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
LEGISLAZIONE AMBIENTALE
Normative che impongono regole, incentivi e disincentivi, per ridurre l'inquinamento tramite limiti alle attività, standard di qualità ambientale, pianificazione territoriale, tasse e contributi.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
LIFE CYRCLE ANALYSIS
Analisi sistematica che valuta i flussi di materia e di energia durante tutta la vita di un prodotto, dall'estrazione delle materie prime, alla produzione, alla distribuzione, all'utilizzo, fino all'eliminazione del prodotto stesso una volta divenuto rifiuto. L'obiettivo generale è valutare gli impatti ambientali associati alle varie fasi del ciclo di vita di un prodotto, nella prospettiva di un miglioramento ambientale di processi e di prodotti. E' possibili, infatti, ripensare il prodotto all'atto della sua progettazione in funzione della sua migliore eco-compatibilità sia nella fase di produzione, sia in quella di utilizzo che infine nello smaltimento.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
LIMITE
Livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana o per l'ambiente nel suo complesso.
(Fonte : ARPAV)
LIMITE NELL'AMBIENTE DEL LAVORO
I limiti igienici per l’ambiente di lavoro derivano dallo studio della relazione dose-risposta delle sostanze tossiche sull’uomo o nell’animale da esperimento. Teoricamente tutte le sostanze per cui sia possibile fissare un limite di concentrazione nell’ambiente di lavoro dovrebbero avere un ben determinato livello di soglia o livello di esposizione a cui non si osserva alcun effetto sugli esposti. Al di sotto del livello di soglia i meccanismi di rimozione del tossico dovrebbero far sì che anche aumentando il tempo di esposizione non si osservi alcun effetto. Per definire un limite di esposizione a sostanze tossiche per gli ambienti di lavoro si utilizzano i seguenti criteri: 1)determinazione nell’animale della dose del tossico priva di effetti nocivi (determinazione della soglia di risposta). La risposta può essere la variazione reversibile di un parametro biochimico; 2)estrapolazione della soglia individuata all’uomo, con l’inserimento di un fattore di sicurezza. Ad esempio si divide per 10, 100, o 1000; 3)valutazione del limite proposto nelle situazioni di reale esposizione dei lavoratori in ambiente industriale. L’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists) ha proposto una serie di limiti da applicare nelle diverse situazioni di rischio: -TLV (Threshold Limit Value – valore limite di soglia) -TWA (Time Weighted Average – media ponderata nel tempo). Il TLV – TWA è la più usata: indica la concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa di otto ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti senza effetti negativi. -TLV – STEL (Short-Term Exposure Level – livello permesso per esposizioni di breve durata) -TLV – C (C= Ceiling = tetto – limite invalicabile che non deve mai essere superato durante l’attività lavorativa nemmeno per un brevissimo periodo di tempo). I TLV indicano, per le sostanze aerodisperse elencate, le concentrazioni alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa essere esposto continuativamente senza effetti negativi per la salute. Alcuni individui possono tuttavia essere ipersuscettibili o particolarmente sensibili a talune sostanze a causa di fattori genetici, dell’età, di abitudini personali (fumo, alcool, ecc.), cure mediche o esposizioni pregresse. Tali lavoratori possono non risultare adeguatamente protetti a concentrazioni eguali o superiori ai TLV. I limiti (TLV) devono essere utilizzati esclusivamente nell’ambito dell’igiene industriale come orientamento o raccomandazione per la prevenzione dei rischi per la salute negli ambienti di lavoro. I TLV non possono essere applicati in altre situazioni, come ad esempio: per la valutazione dell’inquinamento atmosferico, per la valutazione di esposizioni continue o prolungate oltre il normale orario di lavoro, in ambito medico-legale come prova o esclusione della natura professionale di una patologia in atto.
(Fonte : ARPAV)
LIMITI DI ACCETTABILITA'
Valori limite di concentrazione superati i quali il terreno, le acque e l'aria sono considerati contaminati oltre i livelli accettabili. Costituiscono, inoltre, i valori limite di decontaminazione da raggiungere mediante l'azione di risanamento. Qualora, nonostante l'utilizzo delle migliori tecniche disponibili, non si riescano a raggiungere i limiti di accettabilità fissati dalla normativa, l'azione di risanamento è solo parziale e viene attuata mediante una messa in sicurezza del sito.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
LIMITI DI ESPOSIZIONE
I limiti di esposizione indicano, per ciascuna sostanza considerata, le concentrazioni delle sostanze aerodisperse alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senza effetti negativi per la salute (Livello di accettabilità).In ambiente di lavoro si considerano tre categorie di limiti di esposizione: il limite di esposizione giornaliero è la concentrazione media ponderata nel tempo per una giornata lavorativa di 8 ore e per 40 ore lavorative settimanali, alla quale quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi; il limite per breve tempo di esposizione è la concentrazione a cui i lavoratori possono essere esposti continuativamente per un breve periodo di tempo, senza che insorgano irritazioni, alterazioni croniche o irreversibili, narcosi, purché il valore-limite di soglia giornaliero non venga superato; il limite istantaneo è la concentrazione che non deve essere superata durante l'esposizione lavorativa nemmeno per un istante.
(Fonte : GLOSS. ENI)
LIQUAMI
Deiezioni zootecniche o altri reflui prevalentemente organici (es.reflui di fognatura civile) con elevato contenuto di acqua.
(Fonte : ARPAV)
LISCIVIAZIONE
Dissoluzione selettiva di una sostanza da altre, sfruttando la differenza di solubilità, mediante immersione in opportuni solventi o soluzioni. Tale operazione è utilizzata soprattutto in metallurgia per l’estrazione dei minerali o in analitica per i test di lisciviazione previsti dalla legge.
(Fonte : GLOSS. ENI)
LISCIVIAZIONE (test di)
Prova di rilascio di composti inquinanti, contenuti in una matrice solida (suolo), effettuata con acqua satura di anidride carbonica (simulazione della pioggia) o con acido acetico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
LIVELLI DI ATTENZIONE E DI ALLARME (inquinamento atmosferico)
Sono le concentrazioni di inquinanti atmosferici che determinano lo stato di attenzione e di allarme. I livelli sono quelli fissati nella tabella I dell'allegato 1 al D.M. 15 aprile 1994.
(Fonte : ARPAV)
LIVELLO TROFICO
In natura, il livello trofico corrisponde ad ogni anello della catena alimentare, mediante il quale l'energia (intesa come nutrimento) fluisce attraverso un ecosistema, trasferendosi da un organismo all’altro, a partire dal mondo vegetale, per arrivare ai carnivori di grosse dimensioni. Passando da un livello trofico a quello successivo, la quantità disponibile di energia decresce. Infatti, ad ogni passaggio, una piccola parte dell’energia viene utilizzata dagli organismi per compiere i processi vitali e una gran parte viene eliminata come rifiuto.
(Fonte : GLOSS. ENI)
LOAD ON TOP SYSTEM
Procedura adottata per ridurre l'inquinamento dovuto allo scarico in mare delle acque di lavaggio dei serbatoi delle petroliere di vecchia generazione. La procedura consiste nel raccogliere le acque di lavaggio di tutti i serbatoi lavati in uno solo, nel separare la fase oleosa dall'acqua, che viene scaricata fuoribordo (senza causare inquinamento) e infine nel raccogliere i residui oleosi in un serbatoio che verrà riempito con il greggio del successivo carico (load on top) e poi con esso scaricato.
(Fonte : GLOSS. ENI)
LOTTA BIOLOGICA CLASSICA
Ogni organismo, in natura, ha dei nemici, degli organismi che ne limitano la crescita numerica. Gli insetti vegetariani, che divorano le piante, detti anche fitofagi, vengono a loro volta mangiati da insetti carnivori, detti entomofagi, che sono alleati dell’agricoltore nella difesa delle sue colture. La lotta biologica è una strategia in forza della quale vengono mobilitati degli entomofagi contro i fitofagi, evitando compì di ricorrere agli insetticidi. Gli insetti utili vengono allevati, moltiplicati e commercializzati dalle biofabbriche e venduti all'agricoltore che li distribuisce nei campi e nelle serre al momento del bisogno. La lotta biologica con entomofagi viene chiamata classica perché le sue prime esperienze scientifiche vennero effettuate alla fine del secolo scorso in California. Alla lotta biologica classica si affianca la lotta microbiologica, perché l'una e l'altra puntano sulla gestione da parte dell'uomo della lotta per la vita, solo che nella lotta biologica si impiegano come elementi tattici degli entomofagi e nella lotta microbiologica dei microbi. La lotta microbiologica fa uso di batteri, virus, funghi, protozoi, capaci di infettare e di provocare epidemie mortali nelle popolazioni dei divoratori delle colture.
(Fonte : GLOSS. ECOITALY)
LOTTA BIOLOGICA MODERNA
Alcuni chiamano le strategie della lotta biologica cosiddetta moderna mezzi biotecnici. Queste strategie mirano a debellare gli insetti dannosi all'uomo, come vettori di malattie, per esempio la malaria, o alle colture, senza far ricorso ai pesticidi. Costituiscono delle tecniche non inquinanti, dunque ecologiche. Ricordiamo l'autocidio, che consiste nello sterilizzare con raggi gamma o con sostanze chimiche dei maschi di una certa specie di insetto, allevati e moltiplicati in laboratorio, e nel lanciarli in campo perché competano con i maschi selvatici nella fecondazione delle femmine. Una femmina fecondata da un maschio sterile non avrà figli, e la popolazione collasserà. Altra strategia della lotta biologica moderna si fonda sull'impiego dei feromoni, che meritano una voce a parte che trovi nel glossario.
(Fonte : GLOSS. ECOITALY)
LOTTA CHIMICA
Gli insetti e gli acari, che si nutrono delle nostre colture, possono essere combattuti con i pesticidi, più propriamente con gli insetticidi ( o con gli acaricidi se si tratta di acari ). La lotta chimica a calendario prevede che si faccia l'intervento chimico quando si presume che l'insetto dannoso sia presente, e non quando si è riscontrata scientificamente la sua presenza. Molti trattamenti ( il 50 % ) risultano così inutili, con danni per l'ambiente, per la salute del produt- tore e dei consumatore, e con sperpero di denaro. La lotta a calendario è la strategia più grossolana di difesa delle colture dagli insetti, e viene praticata soltanto dove manca una corretta istruzione tecnica.
(Fonte : GLOSS. ECOITALY)
LOTTA GUIDATA
Secondo il Manifesto dell' Ovronnaz ( 1976 ), la lotta guidata è una lotta chimica basata su di una soglia economica di densità dell’insetto dannoso su una data coltura. Se questa densità é tale che il danno supera il costo dell'intervento insetticida si fa l'intervento, altrimenti no. La soglia economica viene valutata a vista o raccogliendo materiale (foglie, per esempio ) per dei computi di laboratorio, oppure contando gli insetti caduti nelle trappole, e così via. E un sistema infinitamente migliore della lotta a calendario, perché sostituisce una infestazione presunta con una reale, e consente di diminuire il numero degli interventi insetticidi.
(Fonte : GLOSS. ECOITALY)
LOTTA INTEGRATA
La lotta integrata consiste nell’utilizzare contemporaneamente prodotti chimici e sistemi biologici per la lotta contro i parassiti delle piante. L’utilizzo armonizzato delle due tecniche consente di ridurre l’impiego di sostanze chimiche nocive e la loro diffusione nell’ambiente. Le sostanze chimiche vanno usate in quantità e soprattutto in tempi adeguati per raggiungere i migliori risultati. I sistemi biologici impiegano metodiche molto diverse, come la creazione e selezione di varietà colturali particolarmente resistenti e competitive, interventi di tipo agronomico (agricoltura biologica), l’introduzione di fattori di disturbo contro le specie nocive come piante-esca che distolgano i parassiti dalle varietà "pregiate", oppure la diffusione di maschi sterili che riducano la frequenza di accoppiamenti fertili e quindi l'incremento degli organismi fitofagi, il rilascio periodico di specie animali esotiche o native predatrici degli insetti fitofagi (che divorano le piante) o anche l’immissione nel sistema ecologico agricolo di composti chimici particolari come i ferormoni che possono disorientare le specie nocive. Nelle serre è possibile l’effettuazione della coltivazione in condizioni climatiche che rendano difficile lo sviluppo di funghi parassiti e l’impiego di filtri biologici nei sistemi di aerazione. L’impiego di microrganismi capaci di infestare i parassiti va effettuato con le dovute cautele.
(Fonte : ARPAV)
MACERAZIONE
Operazione per la quale si tende all'estrazione delle fibre vegetali oppure nel caso dei frutti carnosi, della polpa. Viene eseguita generalmente per immersione in acqua.
(Fonte : ANPA)
MARCHIO CE
Marchio obbligatorio, relativamente solo ai prodotti che sono contenuti in una specifica Direttiva (es. Direttiva prodotti da costruzione) che accompagna la dichiarazione di conformità emessa da un fornitore relativamente ai prodotti o servizi forniti, a dimostrazione del loro adeguamento a specifiche Direttive CEE e del possesso dei requisiti minimi essenziali. Esso si riferisce alle categorie di prodotti definiti nella Direttiva ed è indispensabile per consentirne la commercializzazione nella Comunità. Per apporre il marchio sui propri prodotti il fornitore deve seguire le procedure contenute nella Direttiva stessa.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
MARCHIO DI CONFORMITÀ
Marchio depositato, applicato conformemente alle regole di un sistema di certificazione, indicante con sufficiente certezza, che un prodotto, processo o servizio è conforme ad una specifica norma o ad altro documento normativo. Esistono marchi volontari e marchi obbligatori.
(Fonte : EN 45020:1998)
MARCHIO DI QUALITÀ
A forte caratterizzazione commerciale, serve come elemento di distinzione rispetto alla concorrenza. In genere attesta che il prodotto ha caratteristiche ulteriori o superiori a quanto richiesto dalle eventuali norme obbligatorie.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
MARCHIO OBBLIGATORIO
Attesta che un prodotto è conforme ad una norma di applicazione obbligatoria: per esempio, il Marchio CE attesta la conformità alle direttive della CEE e il rispetto dei requisiti minimi essenziali in esse contenuti.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
MARCHIO VOLONTARIO
Di carattere esclusivamente commerciale, serve come elemento di distinzione rispetto alla concorrenza. In genere attesta che il prodotto ha caratteristiche che vanno al di là di quanto richiesto dalle eventuali norme obbligatorie.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
MARGINE DI TOLLERANZA
Percentuale entro la quale è ammesso il superamento dei valori limite di concentrazione di vari inquinanti. Per esempio, il D.M. 2 aprile 2002, n. 60 individua per il Benzene un margine di tolleranza pari al 100 % del valore limite (5µg/mc) a partire dal 13.12.2000. Tale margine è ridotto al 1° gennaio 2006, e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2010.
(Fonte : ARPAV)
MARMITTA CATALITICA
Complesso dispositivo di trattamento dei gas di scarico di un motore, costituito da una prima fase di ossidazione catalitica di ossido di carbonio e di idrocarburi incombusti, che sono convertiti in anidride carbonica e vapore d’acqua, seguita da una fase di scissione catalitica degli ossidi di azoto in ossigeno e azoto. Tale dispositivo consente una riduzione media delle emissioni inquinanti del 65-80%. La sua adozione ha portato a significativi miglioramenti della qualità dell’aria in ambiente urbano.
(Fonte : GLOSS. ENI)
MARPOL 73/78 (convenzione)
Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento da parte delle navi, adottata sotto gli auspici di IMO (International Maritime Organization), nel 1973. Fu perfezionata nel 1978 e in parte resa operativa nel 1983.
(Fonte : GLOSS. ENI)
MATERIA PRIMA SECONDARIA
Ai sensi della legge 8 novembre 1988, n.475 è il residuo derivante da un processo produttivo e che è suscettibile, eventualmente previo idoneo trattamento, di essere utilizzato come materia prima in altri processi produttivi della stessa o di altra natura. Non costituiscono materie prime secondarie le sostanze suscettibili di essere impiegate nell'ambito di processi di combustione destinati a produrre energia. Si precisa che la legge citata è stata abrogata e che il D.Lgs 22/97 e s.m.i. non fa riferimento alle materie prime secondarie; tuttavia, dal momento che alcune leggi regionali riprendono il concetto in oggetto si è ritenuto opportuno riportarlo.
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
MATERIE PRIME SECONDE (MPS)
Sottoprodotti che possono essere riutilizzati, in luogo di altre materie prime, in processi produttivi. L’elenco di tali sostanze e dei processi nell’ambito dei quali possono essere riutilizzate, è fissato con D.M. 5.9.94. Con l’emanazione del Decreto legislativo 5.2.97, n. 22, le MPS rientrano nella categoria dei rifiuti destinati al riutilizzo. Sottoprodotti che possono essere riutilizzati, in luogo di altre materie prime, in processi produttivi. L’elenco di tali sostanze e dei processi nell’ambito dei quali possono essere riutilizzate, è fissato con D.M. 5.9.94. Con l’emanazione del Decreto legislativo 5.2.97, n. 22, le MPS rientrano nella categoria dei rifiuti destinati al riutilizzo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
MCE
Main Component Element. Istituzione o organizzazione designata da ciascun Paese e finanziata a livello nazionale, che raccoglie con regolarità, dati ambientali su scala nazionale attraverso la gestione di reti di monitoraggio, ovvero è in possesso di conoscenze in materia di elaborazione di modelli, e di scienze ambientali.
(Fonte : ANPA)
MESSA IN SICUREZZA
Ogni intervento per il contenimento o isolamento definitivo della fonte inquinante rispetto alle matrici ambientali circostanti (ex art. 6, lett o D.Lgs 22/97). Ogni operazione finalizzata all'instaurazione ed al mantenimento di misure protettive che assicurino la non pericolosità di un impianto, area o sito industriale. Ciò delimita l'estensione dell'area inquinata e isola la sorgente dell'inquinamento per impedire la propagazione della contaminazione e per evitare pericoli per la salute e la sicurezza delle persone e dell'ambiente all'esterno dell'area isolata.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; PROVINCIA TORINO)
METALLI PESANTI
I metalli (dal greco "metallon", che significa miniera e quindi minerale) sono elementi chimici solidi, ad eccezione del mercurio, a temperatura ambiente; sono una eterogenea categoria di elementi duttili e malleabili, buoni conduttori di elettricità e di calore. Dei 103 elementi che compongono la tavola periodica ben 79 possono essere fatti rientrare nel gruppo dei metalli. Si definiscono pesanti quei metalli che hanno un numero atomico superiore a 20, come il mercurio, il piombo, il cromo, il cadmio, il cobalto, il nichel, ecc. Hanno la tendenza ad accumularsi nel suolo e quindi nella catena alimentare e possono avere effetti nocivi sugli esseri viventi anche a concentrazioni non elevate.
(Fonte : ARPAV)
METANO
E' un gas incolore, inodore, non tossico, che brucia all'aria con fiamma bluastra; è costituito da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno con formula chimica (CH4).
(Fonte : GLOSS. ENI)
MFA
Analisi dei Flussi di Materia. Strumento di analisi che contabilizza in unità fisiche (tonnellate) tutti i flussi di sostanze, materie vergini, prodotti di base, rifiuti, emissioni atmosferiche o idriche relative ad un processo produttivo, in un dato territorio o in una data impresa. L'analisi si concentra sui flussi diretti e non su quelli "importati" che riguardano il contenuto materiale dei prodotti intermedi utilizzati.
(Fonte : ARPAV)
MICROCLIMA
E' il clima locale, quasi uniforme, di uno specifico sito o di un habitat, comparato con il clima dell'intera area di cui è parte Andamento medio degli elementi climatici negli strati dell'aria immediatamente a contatto con il suolo. Il microclima ha una importanza applicativa per lo studio e la soluzione di problemi quali la formazione delle nebbie, la diffusione degli inquinamenti atmosferici, lo sviluppo delle colture, l'insediamento dei complessi industriali e dei centri urbani. Il termine microclima viene usato talvolta con altri significati: si intende così per microclima il clima di una zona geografica, ristretta e ben delimitata (fondovalle, lago, territorio urbano) o di un ambiente ancora più ristretto, per esempio un tratto di spiaggia, una piazza, l'interno di una stanza e altro. Microclima viene definito anche il clima corrispondente allo strato d'aria un cui sviluppa una determinata associazione vegetale.
(Fonte : GLOSS. ENI; ENEA)
MIGRATRICE (specie)
Tra gli Uccelli, specie che periodicamente si sposta tra un'area riproduttiva ed una di svernamento, tra loro più o meno lontane.
(Fonte : GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA")
MIGRAZIONE
Periodici spostamenti di specie animali che si trasferiscono da un’area ad un’altra, alla ricerca di migliori pascoli o al seguito di altre specie migratrici.
(Fonte : GLOSS. ENI)
MIGRAZIONE PARZIALE
Tra gli Uccelli, specie nidificante in una data area geografica con popolazioni formate da individui in parte sedentari ed in parte migratori.
(Fonte : GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA")
MIMETISMO
Capacità di un organismo animale o vegetale, di confondersi con il substrato sul quale vive, assumendone caratteristiche cromatiche e forme, che ne rendano difficile l’identificazione. È un mezzo di difesa dai nemici, oppure ha funzione aggressiva, permettendo al predatore di non essere scorto dalla vittima.
(Fonte : GLOSS. ENI)
MINAMATA
Baia dell'isola giapponese di Kyushu. Ha dato il nome ad un'intossicazione da mercurio organico (metil-mercurio). Negli anni ‘50 e ’60, il mercurio, proveniente dagli scarichi industriali di una fabbrica che utilizzava cloruro e solfato di mercurio come catalizzatori, entrò nella catena alimentare concentrandosi nei pesci e nei molluschi, alimenti abbondantemente consumati dai giapponesi. I primi casi furono osservati nei pescatori che consumavano il pesce contaminato e nei loro familiari. L’intossicazione colpisce il sistema nervoso centrale e si manifesta con alterazioni della sensibilità, la percezione di crampi e formicolii (parestesie), difficoltà di parola, riduzione del campo visivo, sordità, disturbi dell’equilibrio e della coordinazione motoria, tremori e disturbi mentali. L’intossicazione colpisce il feto con gravi danni cerebrali. L’intossicazione è stata diagnosticata ufficialmente in oltre 2000 persone, di cui oltre 1.000 sono decedute.
(Fonte : ARPAV)
MODELLI DI SIMULAZIONE
Formulazione di modelli di simulazione per definire gli interventi per situazioni critiche con riferimento a rischi industriali.
(Fonte : ARPAV)
MODELLI PREVISIONALI DI QUALITÀ DELL’ARIA
Sistemi di calcolo in grado di stimare i valori futuri di qualità dell’aria (confronta Aria, livelli di qualità dell’), in base a vari parametri, come lo stato del traffico e le condizioni meteorologiche previsti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
MODELLO
Strumento di indagine e di interpretazione della realtà volto a rendere più intuitivo il decorso dei fenomeni e a farceli comprendere con maggiore chiarezza.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
MODELLO ADATTIVO
Modello manageriale delle imprese che si conformano alle norme, reagiscono agli stimoli della società e mettono in opera comportamenti innovativi a seconda delle necessità. Si tratta di un modello che allarga l’obiettivo di compatibilità ambientale alla modifica dei processi produttivi o, in una fase più avanzata, al ridisegno dei prodotti; ciò richiede da un lato un’estensione della responsabilità degli obiettivi ambientali ad un numero più ampio di funzioni manageriali e, dall’altro, l’adozione di soluzioni tecnologiche non semplicemente incrementali. L’obiettivo strategico è quello di ottimizzare l’intero sistema dell’azienda e quello di compiere salti qualitativi in funzione dell’eco-efficienza e dell’eco-compatibilità.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
MODELLO PASSIVO
Modello manageriale che contraddistingue le imprese che percepiscono la problematica ambientale solo come un costo, senza cogliere l'aspetto delle opportunità: le imprese che corrispondono a questa categoria si limitano ad intervenire a valle del processo
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
MODELLO PROATTIVO
Modello manageriale delle imprese che hanno compreso l'opportunità della funzione ambientale in termini di eco-efficienza e di mercato. L'impresa ha interiorizzato l'obiettivo ambientale a tutti i livelli della gerarchia con le conseguenti implicazioni in
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
MODELLO STATO-PRESSIONE-RISPOSTA
Rappresentazione semplificata della realtà che mette in relazione la qualità dell’ambiente (stato), gli impatti ambientali derivanti dalle attività umane (pressione) e le attività di tutela attuate per la difesa dell’ambiente (risposta) per ogni tema ambientale (rifiuti, inquinamento delle acque, clima, etc.)
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
MONITORAGGIO
Combinazione di osservazione e misurazione delle prestazioni di un piano, programma o misura, e della conformità delle medesime con la politica e la legislazione in campo ambientale rispetto ad una serie di indicatori, criteri ed obiettivi programmatici predeterminati, ad esempio la conformità con la politica in campo ambientale.
(Fonte : ARPAV)
MONITORAGGIO AMBIENTALE
Controllo svolto attraverso la rilevazione e misurazione nel tempo di determinati parametri bio-fisici che caratterizzano l'ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENEL)
MONITORAGGIO BIOLOGICO
L’esposizione a tossici industriali può essere monitorata, oltre che con misurazioni ambientali, anche con test biologici sui lavoratori esposti. Si distinguono due principali categorie di test biologici: a)test di esposizione o di dose: vengono utilizzati per determinare la concentrazione di un tossico o di un suo metabolita nel sangue, nelle urine, nell’aria espirata o in altri campioni biologici. I test di esposizione consentono di valutare il grado di esposizione al tossico; b)test di risposta o di effetto: si tratta di test biochimici specifici che permettono di svelare un’azione lesiva sui sistemi biologici bersaglio del tossico. Se sufficientemente sensibili, possono svelare alterazioni biologiche in una fase che precede la comparsa di sintomi clinici. I test di esposizione e i test di effetto possono essere utilizzati anche per la valutazione di singoli o gruppi di soggetti nella popolazione generale, in particolare in situazioni di emergenza (catastrofi ecologiche, esposizioni particolari, ecc.). Sono stati messi a punto dei valori di riferimento detti indici biologici di esposizione (BEI) da utilizzare nel monitoraggio dei lavoratori esposti per valutare se l’esposizione individuale è superiore ai limiti di sicurezza.
(Fonte : ARPAV)
MONOSSIDO DI CARBONIO
Il monossido di carbonio (CO), noto anche come ossido di carbonio, è uno degli inquinanti atmosferici più diffusi. E’ un gas tossico, incolore, inodore e insapore, che viene prodotto ogni volta che una sostanza contenente carbonio brucia in maniera incompleta. E’ più leggero dell’aria e diffonde rapidamente negli ambienti.
(Fonte : ARPAV)
MONTREAL (Protocollo di)
Adottato nel 1987 da un gruppo di venticinque paesi e divenuto effettivo il 1° gennaio 1989, il "Montreal Protocol on Substances that Deplete the Ozone Layer" aveva come obiettivo, per i paesi sviluppati, la riduzione della produzione e del consumo di clorofluorocarburi al 50% dei livelli del 1986 entro il 1988 e la stabilizzazione della produzione e del consumo di "halon" ai livelli del 1986, onde contenere il danno che possono arrecare allo scudo d'ozono. Ai paesi in via di sviluppo, invece, il Protocollo di Montreal concedeva un periodo di adattamento di dieci anni. I vincoli stabiliti dal Protocollo sono stati in seguito irrigiditi dal "London Meetings of the Protocol Parties", del giugno 1990, che stabiliva l'eliminazione dei clorofluorocarburi e dell'halon entro il 2000. Circa settanta paesi, tra quelli che producono il 90% del volume mondiale dei clorofluorocarburi, aderirono al Protocollo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
MUCILLAGINI
Materiale mucoso definito “essudato” prodotto da microalghe, batteri, virus che abitualmente vivono nel mare, costituito prevalentemente da zuccheri. In alcuni periodi e con il verificarsi di condizioni meteoclimatiche particolarmente favorevoli la produzione di muco risulta incrementata a tal punto da assumere proporzioni talvolta abnormi. Il metabolismo di tali cellule, inoltre, continua a produrre gas che, rimanendo intrappolati nella matrice mucosa, formano una serie di bollicine in grado di sollevare e far fluttuare la massa gelatinosa; inizialmente essa, in virtù di tali bollicine, risale verso la superficie e dopo un po’, quando la produzione di gas diminuisce, torna in profondità adagiandosi sul fondo.
(Fonte : ARPAV)
MUD
Modello Unico di Dichiarazione Ambientale(L. 70/1994) Modulo di dichiarazione riguardante gli obblighi di comunicazione annuale dei dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti e i dati relativi all'immissione nel territorio nazionale ed al riutilizzo degli imballaggi. Il modello deve essere presentato ala camera di Commercio territorialmente competente, che provvede ad informatizzarlo e, a sua volta, a trasmettere i dati alle Amministrazioni competenti (Unioncamere, ANPA, Regioni e Province).
(Fonte : ANPA; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI;)
NAS
Nucleo Anti Sofisticazioni istituiti dal Ministero della Sanità, svolgono con l'ausilio dell'Arma dei Carabinieri attività di controllo e vigilanza su eventuali illeciti nella produzione e nel commercio dei prodotti di origine animale e vegetale destinati all'alimentazione. (D.M. 5.11.1963)
(Fonte : ANPA)
NATURA
È l’insieme dei mondo esterno all'uomo ma che lo comprende per la sua dimensione biologica. L’idea di natura viene generata socialmente in contrapposizione all'uomo. Risorsa naturale è la natura vista attraverso il paradigma dello sviluppo. Con essa si intendono le materie prime che si trovano sulla Terra e che sono utili all'uomo o possono diventarlo a secondo delle circostanze economiche, sociali o tecnologiche. Attraverso la lente ecologica la lettura fa riferimento a valori diversi come il patrimonio genetico, la naturalità, i diritti delle generazioni future, il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi, e su di essi vi fonda i principi della tutela.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
NATURA 2000
Nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una rete) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati 1 e 2 della Direttiva Habitat (92/43/CE) recepita in Italia attraverso il D.P.R. del 8 settembre 1997 n°357.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
NEPA
National Environmental Protection Agency. Ente nazionale di gestione dell’ambiente degli Stati Uniti d’America.
(Fonte : GLOSS. ENI)
NFP
National Focal Point, designato da ciascun Paese UE con la funzione di coordinare a livello nazionale la raccolta dei dati ambientali d'interesse della rete europea. L'ANPA ha la funzione di NFP (decreto del Ministro dell'Ambiente del 29/10/98).
(Fonte : ANPA)
NICCHIA ECOLOGICA
Concetto astratto che riunisce tutte le esigenze di un organismo o, in senso lato, di una specie, ovvero tutte le condizioni ambientali (temperatura, umidità, pH, salinità, ecc.) e le quantità delle risorse necessarie alla sua sopravvivenza. In breve, è l’insieme multidimensionale dello spazio fisico e del ruolo funzionale occupato da un organismo in un sistema ecologico. cioè il suo "mestiere" e la sua posizione nei gradienti dei fattori abiotici che caratterizzano l'ecosistema. Si possono quindi distinguere tre tipi di nicchie ecologiche, la nicchia spaziale o habitat, la nicchia trofica e la nicchia multidimensionale o di ipervolume.
(Fonte : GLOSS. ENI; MINISTERO DELL'AMBIENTE)
NICHEL
E’ un metallo (Ni) presente nella crosta terrestre con una concentrazione di fondo di 200 ppm ed è contenuto in alcuni minerali. Il nichel e le sue leghe sono usati in un’ampia varietà di applicazioni industriali: nell’industria automobilistica, nella cantieristica, nell’industria elettrica, petrolifera, alimentare e chimica. L’aumento naturale del livello di nichel è determinato principalmente dalla ricaduta di quello particolato presente nell’atmosfera: le ceneri del carbone lo possono contenere e così pure il petrolio greggio e il gasolio. Altre fonti sono naturali come la polvere dal suolo, il sale marino, i vulcani, gli incendi delle foreste. Contributi possono venire anche dai processi industriali di purificazione per fusione o elettrolisi e a quelli di produzione di leghe con ferro, rame, cromo, zinco. Un elevato impiego di nichel si ha anche nelle officine galvaniche. Tuttavia la fonte principale di esposizione al nichel per l’uomo è il cibo. Ma le persone che vivono in vicinanza di fonderie o di altre fonti di contaminazione, possono essere esposte a concentrazioni di nichel significativamente più elevate di quelle a cui è esposta la popolazione in generale. E’ stato accertato che alcuni composti del nichel sono carcinogeni per l’uomo. Data la sua vastissima diffusione negli ambienti di vita, il nichel è una delle principali cause di eczema da contatto.
(Fonte : ARPAV)
NIDIFICANTE (specie)
Specie che porta a termine la riproduzione in una data area geografica.
(Fonte : GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA")
NITRATI
I nitrati sono sali dell'acido nitrico e costituiscono un essenziale nutriente vegetale assorbito dalle piante del terreno. Sono composti largamente presenti in natura e dotati di elevatissima solubilità in acqua. Sioriginano dalla materia vivente in seguito di processi di degradazione, ad opera prevalentemente di microrganismi, che portano alla formazione di composti semplici. I nitrati rappresentano la forma azotata più facilmente assorbibile da parte dell'apparato radicale dei vegetali; una volta assorbiti i nitrati vengono utilizzati per la sintesi di sostanze complesse indispensabili per la struttura e la funzione delle piante (proteine, acidi nucleici). I nitrati sono quindi un componente naturale nella frutta, verdura e cereali.
(Fonte : ARPAV)
NITRITI
Composti dell’azoto che si formano in natura per riduzione dei nitrati o per ossidazione dell’ammoniaca ad opera di microrganismi.
(Fonte : ARPAV)
NOE
Nucleo Operativo Ecologico
(Fonte : ANPA)
NON CONFORMITÀ
Alla voce campioni non conformi, non conformità riscontrate (e simili) si dovranno riportare i risultati irregolari che, per questa ragione, hanno dato luogo a rapporto all’autorità giudiziaria o a proposte di provvedimenti amministrativi (es. ordinanze, sequestri, diffide, sanzioni amministrative, ecc.) o a specifiche relazioni all'organo prelevatore.
(Fonte : GLOSS. SCHEDA 2000)
NON CONFORMITÀ (del sistema qualità)
Non soddisfacimento da parte del sistema qualità di un requisito richiesto. Viene rilevata dai valutatori nel corso delle visite ispettive e a seconda della sua rilevanza può comportare il mancato rilascio della certificazione oppure il suo ritiro.
(Fonte : UNI EN ISO 9000:2000)
NORMA
Documento, prodotto mediante consenso ed approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche, relative a determinate attività o ai loro risultati, al fine di ottenere il miglior ordine in un determinato contesto.
(Fonte : EN 45020:1998)
NORMATIVA TECNICA EUROPEA
L'insieme delle norme tecniche emesse dall'apposito organo (CEN) della Comunità europea. Più di 2000 gruppi di lavoro stanno lavorando per armonizzare le norme dei singoli Stati e definire norme comuni per ogni categoria di prodotti o servizi. Per ognuno di questi quando è operativo un gruppo di lavoro CEN non è ammessa l'attività normativa dei singoli Stati (stand still).
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
NORMATIVA TECNICA INTERNAZIONALE
Sono le norme tecniche volontarie elaborate ed emesse dall'ISO - Istituto per la normativa Internazionale - Esso è costituito da rappresentanti degli enti membri di oltre 180 Paesi.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
NORMATIVA TECNICA ITALIANA
Normativa elaborata ed emessa dall'ente normatore italiano è l'UNI (CEI per il settore elettrico). Esso ha emanato numerose norme in quasi ogni settore e partecipa in CEN all'attività di normazione europea.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
NORMAZIONE
Attività svolta per stabilire, relativamente a problemi effettivi o potenziali, disposizioni per gli usi comuni ripetitivi, miranti ad ottenere l'ordine migliore in un determinato contesto. La normazione "internazionale" vede impegnati gli organismi di tutte le nazioni, mentre quella "regionale" gli organismi di nazioni appartenenti ad una sola determinata area geografica, politica o economica. Si distingue la normativa "nazionale" da quella "territoriale" a seconda che abbia luogo nell'ambito di una determinata nazione o di una divisione territoriale.
(Fonte : EN 45020:1998)
NORME E PRESCRIZIONI
funzione di controllo sul rispetto delle norme vigenti e delle prescrizioni contenute nei provvedimenti emanati dalle autorità competenti in campo ambientale.
(Fonte : AGENDA 21)
NORME TECNICHE
Disposizioni per gli usi comuni e ripetitivi di prodotti o servizi, relativamente a problemi effettivi e potenziali, miranti ad ottenere l'ordine migliore in un determinato contesto. Sono di applicazione consigliata ma no n obbligatoria. Esse devono essere: accessibili al pubblico; messe a punto con la cooperazione e il consenso di tutte le parti interessate (produttori, utenti, Autorità ); fondate sui risultati di scienza, tecnologia, esperienza; rappresentative dello "stato dell'arte", definito come stadio di sviluppo raggiunto in un determinato momento; tendenti al vantaggio della comunità e al progresso civile; approvate da un organismo riconosciuto sul piano nazionale o internazionale. Divengono obbligatorie solo se espressamente richiamati in Atti legali e/o amministrativi.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
OBBLIGHI LEGISLATIVI
Regole e limiti legislativi su:·consumi e approvvigionamento acqua;· consumi energetici; ·emissioni in atmosfera;·scarichi idrici;·rifiuti;·trasporto merci;·prodotti chimici;·amianto;·policlorobifenili-policlorotrifenili;·sostanze lesive allo strato di ozono; rumore; impatto visivo.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
OCSE (OECD)
L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - con sede a Parigi - conta 29 paesi membri, prevalentemente del mondo industrializzato, ma non solo. L'OCSE fornisce sostanzialmente un luogo di confronto delle esperienze e di discussione sulle principali problematiche dello sviluppo, collaborando alla definizione e al coordinamento di politiche nazionali e internazionali attraverso una attività di analisi e di ricerca.
(Fonte : ARPAV)
OGM
Organismi geneticamente modificati. Un organismo si definisce “geneticamente modificato” quando una parte del materiale genetico di cui è composto viene modificata stabilmente mediante l’inserimento di porzioni di DNA provenienti da altri organismi. Tali modificazioni avvengono in modo diverso da quanto si verifica in natura mediante incrocio e/o mediante ricombinazione genetica naturale.
(Fonte : ARPAV)
OLIO COMBUSTIBILE
Frazione pesante ottenuta dalla raffinazione del petrolio e utilizzata come combustibile per l’industria, le centrali termoelettriche e la propulsione delle navi. è commercializzato nella qualità ATZ (Alto Tenore di Zolfo: 3-4% di zolfo in peso) il cui utilizzo viene progressivamente ridotto a favore della qualità BTZ (Basso Tenore di Zolfo: 0,3-1% di zolfo in peso) che limita l’impatto ambientale del prodotto, dovuto alle emissioni di anidride solforosa, ossidi di azoto e particolato.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ORGANISMI COMPETENTI
Gli organismi designati dagli Stati membri in conformità dell'articolo 18 per svolgere i compiti indicati nel presente regolamento (Reg. 1836/93).
(Fonte : ARPAC)
ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE
Organismo che effettua la certificazione di conformità (EN 45020:1998) Enti pubblici o privati accreditati dal Sincert che rispondono ai requisiti previsti dalle norme UNI CEI. Tali organismi verificano che il sistema di qualità o di gestione ambientale che un azienda ha messo in atto siano conformi a determinati standard rilasciando una "certificazione". Esso può svolgere direttamente od affidare, sotto la propria responsabilità, le attività di ispezione e prova.
(Fonte : ARPAC)
ORGANISMO
Ente Pubblico o Privato che ha compiti e strutture specifici. Esempi di organismi sono: organizzazioni, autorità, aziende, associazioni ed istituzioni.
(Fonte : EN 45020:1998)
ORGANISMO ACCREDITATO
Organismo al quale è stato rilasciato l'accreditamento
(Fonte : EN 45020:1998)
ORGANISMO DI NORMAZIONE
Organismo con attività normativa, riconosciuto a livello nazionale, regionale o internazionale, la cui principale funzione, in applicazione del proprio statuto, è la preparazione, l'approvazione o il recepimento di norme accessibili al pubblico.
(Fonte : EN 45020:1998)
ORGANIZZAZIONE
Organismo costituito da altri organismi o persone che ha un proprio statuto e una sua amministrazione. Insieme di persone e di mezzi con definite responsabilità, autorità ed interrelazioni. (VISION 2000). Ad esempio, società, associazione, impresa, istituzione.
(Fonte : EN 45020:1998)
ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA, SCIENTIFICA E CULTURALE DELLE NAZIONI UNITE
Vedi UNESCO.
(Fonte : ARPAV)
ORGANIZZAZIONE MARITTIMA INTERNAZIONALE(IMO)
Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, creata nel 1959. I suoi principali obiettivi sono lo sviluppo di misure internazionalmente accettate per migliorare la sicurezza in mare, la prevenzione dell'inquinamento marino da parte delle petroliere, il miglioramento del traffico marittimo. L’IMO facilita, a livello internazionale, la stesura e l'adozione di convenzioni, protocolli, codici di comportamento e raccomandazioni.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO
Vedi WTO.
(Fonte : ARPAV)
OSSERVATORIO NAZIONALE DEI RIFIUTI
Istituito presso il Ministero dell'Ambiente in attuazione all'Art. 26 del D.Lgs 22/1997 (Decreto Ronchi) allo scopo di garantire, in conformità alla normativa vigente, la prevenzione della produzione della quantità, e della pericolosità dei rifiuti e la corretta gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio.
(Fonte : CONAI)
OSSERVATORIO REGIONALE DEI RIFIUTI
Osservatorio, istituito presso l'ARPAV con Legge n. 93 del 23/03/2001, svolge funzione di raccolta, bonifica ed elaborazione dei dati sui Rifiuti Urbani, in collaborazione della Regione Veneto.
(Fonte : ARPAV)
OSSIDANTI
Composti chimici che, nelle reazioni, acquistano elettroni (Ossidoriduzione). Fra gli elementi, i più ossidanti sono l’ossigeno e il fluoro; fra i composti, i perossidi, i nitrati, i clorati, i perclorati, i permanganati, ecc..
(Fonte : GLOSS. ENI)
OSSIDANTI FOTOCHIMICI
Composti chimici che, per azione della luce, sono in grado di promuovere una reazione di ossidazione (confronta Ossidoriduzione).
(Fonte : GLOSS. ENI)
OSSIDAZIONE
(Ossidoriduzione)
(Fonte : GLOSS. ENI)
OSSIDI
Composti binari, ovvero formati da due elementi, dei quali uno è sempre l’ossigeno. Alcuni ossidi sono le principali sostanze inquinanti dell’atmosfera. o. di azoto – (NOx) Prodotto dagli scarichi degli autoveicoli e dagli impianti di riscaldamento domestico. È in buona parte responsabile della formazione dello smog ed è considerato uno dei principali inquinanti emessi durante i processi di combustione. Forma alcuni composti che si considerano responsabili delle piogge acide. o. di carbonio – (COx) Il monossido di carbonio (CO) è un gas prodotto dalla combustione dei composti organici quando è presente colo una piccola quantità di ossigeno. È un inquinante che proviene dai gas di scarico e dagli impianti di combustione domestica ed industriale. o. di zolfo – (SOx) Composto gassoso ad elevato potere inquinante, specialmente diffuso nelle aree urbane e industrializzate come prodotto di combustione. La quantità di biossido di zolfo (SO2) nell’aria è un importante indice del grado generale dell’inquinamento atmosferico.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
OSSIDORIDUZIONE
In chimica viene così definita la reazione (detta redox) nella quale, mediante il trasferimento di elettroni da un atomo all’altro, quello che li acquista (agente ossidante) acquisisce cariche negative e viene ridotto, mentre quello che li perde (agente riducente) acquisisce cariche positive e viene ossidato. In biochimica, la teoria dell’ossidoriduzione spiega il processo di respirazione interna, ossia il meccanismo di ossidazione intracellulare dei prodotti di scissione degli alimenti, quale fonte di energia per gli organismi viventi.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PAC
Politica Agricola Comune. Insieme delle Politiche attuate per il sostegno e lo sviluppo delle attività agricole nella UE.
(Fonte : ARPAV)
PARTICOLATO
Si distingue in: - particelle solide molto piccole presenti nei fumi degli impianti di combustione alimentati a carbone o ad olio combustibile; - particelle carboniose presenti nei gas di scarico dei motori a combustione interna, specialmente diesel, dovute alla combustione incompleta del carburante.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PASSIVITÀ AMBIENTALI
Saldo negativo che tutte le attività potenzialmente a rischio per l’ambiente dovrebbero mettere in bilancio. L’esistenza di una passività ambientale può avere ripercussioni - non solo economiche - molto ampie, nel senso che essa non coinvolge soltanto il responsabile diretto (in termini materiali e/o giuridici) dell’attività dannosa o pericolosa, ma anche tutti coloro che subentrano nella predetta attività (vedi bonifica e danno ambientale).
(Fonte : ARPAC)
PATTI TERRITORIALI
Il patto territoriale è basato sull'accordo che si costruisce tra differenti soggetti locali imprese, enti locali, associazioni industriali e del lavoro, ecc, e che è volto ad individuare obiettivi di sviluppo condivisi, da realizzare attuando programmi di interventi produttivi ed infrastrutturali tra loro integrati. Più in particolare, lo strumento è definito dall'art. 2, comma 203 legge 662/1996 .
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
PCB
Policlobifenili. I policlorobifenili (PCB) sono misture di sostanze chimiche organiche che possiedono una struttura chimica di base e proprietà fisiche molto simili tra loro. Dal 1977 negli Stati Uniti la produzione, l’utilizzazione e la commercializzazione dei PCB è stata proibita a causa dell’accertata tossicità e della persistenza nell’ambiente, nel quale sono ancora diffusamente rintracciabili. Prima che la produzione venisse sospesa si calcola che sia stato prodotto quasi un miliardo di tonnellate di PCB. L'Environmental Protection Agency (EPA) americana ha identificato la presenza di PCB in almeno 500 dei 1598 siti monitorati. Per le loro caratteristiche chimiche, infatti, i PCB si accumulano nel suolo, nei vegetali, negli organismi animali in modo proporzionale al livello occupato nella catena alimentare e sono pertanto reperibili in gruppi molto ampi di popolazione anche nelle aree più remote del pianeta. I PCB sono stati utilizzati in un grandissimo numero di applicazioni industriali e commerciali, dai conduttori elettrici e termici alle attrezzature idrauliche. Sono stati usati nelle vernici come plastificanti, nei pigmenti, nei coloranti, nei manufatti in plastica e gomma e in molte altre applicazioni. L'esposizione a PCB è stata associata a manifestazioni cutanee simili all'acne nell'adulto e a modificazioni del sistema immunitario e comportamentali nel bambino. E' stata dimostrata una capacità cancerogena nell'animale da esperimento. Lo IARC ha classificato i PCB come 2A (cancerogeno probabile).
(Fonte : ARPAV)
PERCOLATO
Liquido inquinante originato per la maggior parte da acque piovane che s'infiltrano all'interno dell'ammasso dei rifiuti delle discariche.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
PERCOLATO DA DISCARICA RIFIUTI
Materiale liquido che cola alla base delle discariche dei rifiuti. Dopo aver subìto numerose trasformazioni biologiche, il materiale organico iniziale è in gran parte trasformato in acidi organici (Acido). La componente inorganica contiene in genere metalli pesanti (vedi).
(Fonte : GLOSS. ENI)
PETROLIO
Olio di pietra, dal latino petra e oleum, è un liquido denso, vischioso, dall’odore caratteristico e di colore variante da giallo-bruno a nerastro. Il petrolio è costituito da una miscela di idrocarburi naturali liquidi (olio) e, in proporzione molto minore, gassosi (gas naturale) e solidi (bitumi e asfalti). Il petrolio si concentra in rocce serbatoio, ossia in volumi circoscritti del sottosuolo dove particolari conformazioni delle rocce porose e delle sovrastanti rocce impermeabili, definite trappole, ne impediscono la dispersione verso la superficie. La composizione dell’olio ha caratteristiche chimico-fisiche molto diverse, a seconda della provincia petrolifera di provenienza, che variano da quelle degli oli pregiati leggeri (>30°API), con basso contenuto di zolfo, a quelli degli oli pesanti (<20°API) con alto tenore di zolfo e diminuito valore commerciale. La formazione del petrolio deriva principalmente dall’alterazione termica nei tempi geologici della materia organica contenuta nelle rocce madri durante il loro seppellimento nei bacini sedimentari. La stragrande maggioranza delle riserve originarie di olio (oltre il 90%) sono contenute in 1.330 grandi giacimenti che rappresentano solo il 3,2% degli oltre 41.000 giacimenti finora scoperti. La produzione è aumentata di otto volte negli ultimi 50 anni. Il petrolio contribuisce con il 40% al fabbisogno mondiale di energia collocandosi al primo posto tra le fonti primarie di energia, seguito dal carbone (27%), dal gas naturale (23%) e dall'energia elettrica (10%). Le sue riserve attuali, stimate attorno a 140 miliardi di tonnellate, 2/3 delle quali localizzate nel Medio Oriente, hanno una durata di circa 40 anni e si sono notevolmente accresciute rispetto al 1970, quando la durata delle stesse era prevista attorno ai 30 anni. La genesi del petrolio era dibattuta fin dall'inizio del 1800 fra i sostenitori di un'origine inorganica (il petrolio sarebbe un prodotto dell'attività di rocce fuse o magmi) e gli assertori di un’origine organica (il petrolio sarebbe derivato dalla decomposizione di organismi fossilizzati nelle rocce). Negli anni Settanta i risultati di moderne e approfondite ricerche geochimiche, di esperimenti di laboratorio e di studi e osservazioni geologiche, hanno dimostrato in modo inconfutabile che i depositi di olio e gas del mondo si sono originati, principalmente, per un lento processo di alterazione termica della materia organica dispersa nelle rocce sedimentarie. In pratica, durante lo sprofondamento delle rocce madri nei bacini sedimentari, si genera gas batterico nella prima fase di seppellimento a basse temperature (<50°C) e successivamente, per progressivo aumento della temperatura, olio e gas umidi ed infine, nella fase finale dell'alterazione termica della materia organica, solo gas secco. Le moderne conoscenze sull'origine del petrolio hanno avuto importanti risvolti pratici sull'esplorazione petrolifera che è stata indirizzata, in modo più selettivo, verso le aree in cui si sono verificate le condizioni più favorevoli alla formazione e all'accumulo del petrolio.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PFR
Punti Focali Regionali. Sono responsabili del coordinamento delle attività operative di ciascuna Regione o Provincia nell'ambito del Sistema Informativo Ambientale Nazione.
(Fonte : ANPA)
PIANIFICAZIONE AMBIENTALE
è un potente strumento di ottimizzazione del rapporto uomo - ambiente nella prospettiva di una più lunga gestione del territorio (sostenibilità). Ed è correlata alla salvaguardia ed alla produzione di valori territoriali.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PIEZOMETRO
Strumento che, inserito all’interno di un foro di sondaggio (Pozzo piezometrico) dei terreni investigati, misura il livello di falda. Viene utilizzato per applicazioni geotecniche, ambientali e idrogeologiche.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PIOGGE ACIDE
Alcuni prodotti della combustione che si sviluppano dagli impianti industriali, dal riscaldamento domestico o dal traffico urbano come gli ossidi di zolfo o di azoto vengono assorbiti nella pioggia, nella neve o nella nebbia, trasformandosi in potenti acidi: l’acido solforico e l’acido nitrico. Ricadendo al suolo possono provocare danni all’uomo e all’ambiente. Quando il tempo è asciutto, le sostanze acide possono venire incorporate nelle polveri o nei fumi.
(Fonte : ARPAV)
PIOMBO
E’ un metallo pesante (simbolo chimico Pb) particolarmente duttile e malleabile che trova vasto impiego nel settore industriale.
(Fonte : ARPAV)
PIOMBO (inquinamento da)
Inquinamento da composti del metallo, soprattutto riferibile all’ampio uso di un suo derivato organico, il piombo tetraetile, come additivo antidetonante nelle benzine. Nel motore a scoppio, durante la combustione, il piombo tetraetile si decompone originando una miscela dell’elemento e dei suoi ossidi, altamente tossica per l’uomo, che viene emessa come fumo nello scarico.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PIRAMIDE ECOLOGICA
Struttura grafica di rappresentazione del ruolo ecologico proprio degli organismi di un certo ecosistema, secondo una stratificazione sovrapposta, che va dai produttori (base) ai superpredatori (vertice).
(Fonte : ARPAV)
PIROLISI
Processo di trattamento che utilizza il calore in un sistema con aria povera di ossigeno, a temperature sufficienti a volatilizzare i contaminanti organici. Il calore può ricavarsi da radiazioni infrarosse.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PLASTICHE
Macromolecole, o molecole giganti, che si ottengono in laboratorio per sintesi attraverso un processo di polimerizzazione (unione di più molecole semplici) a partire da un idrocarburo della famiglia degli alcheni. L’alchene di partenza si chiama monomero e la macromolecola si chiama polimero. Le plastiche sono polimeri solidi. Ricordiamo il polimero dell’etilene che si chiama polietilene e viene utilizzato per fabbricare bottiglie di plastica, giocattoli, sacchetti e fogli. Il teflon è una materia plastica inerte che viene impiegata in rivestimenti antiaderenti su macchine utensili e attrezzi da cucina. L’elenco delle materie plastiche è lunghissimo, date le infinite possibilità d’impiego. Rimane, però, il grave problema della loro non biodegradabilità. I danni provocati dall’accumulo di materiale non biodegradabile non sono solo di carattere estetico. Le plastiche , con altri rifiuti, possono infatti sconvolgere interi ecosistemi. Per prevenire l’inquinamento ambientale bisognerebbe provvedere a riciclarla.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
POLVERI ATMOSFERICHE
Con il termine di polveri atmosferiche, o di materiale particellare, si intende una miscela di particelle solide e liquide, sospese in aria, che varia per caratteristiche dimensionali, composizione e provenienza. Parte delle particelle che costituiscono le polveri atmosferiche sono emesse come tali da diverse sorgenti naturali ed antropiche (cd. "particelle primarie"); parte invece derivano da una serie di reazioni chimiche e fisiche che avvengono nell’atmosfera (cd. "particelle secondarie"). A seconda del processo di formazione, le particelle che compongono le polveri atmosferiche possono variare sia in termini dimensionali sia di composizione chimica. Diversi sono anche i meccanismi di rimozione cui le polveri vanno incontro: meccanismi che le "allontanano" dall’ambiente atmosferico facendole ricadere al suolo o verso l’ambiente idrico (fiumi, laghi, mari, …).Le polveri atmosferiche sono definite con i nomi più diversi, tra i quali i più usati sono: PTS (polveri totali sospese) e PM (dall’inglese "particulate matter"). Le polveri totali sospese (PTS) sono un insieme molto eterogeneo di particelle solide e liquide che, a causa delle ridotte dimensioni, restano in sospensione nell’aria. Esistono diversi sistemi di classificazione del materiale particellare. I regolatori hanno scelto di distinguere le diverse classi di polveri a seconda della dimensione del diametro delle particelle (misurato in micrometri o mm) e di quantificarne la presenza in aria in termini di concentrazione (espressa in mg/m3, ovvero microgrammi di particelle in sospensione per metro cubo di aria ambiente). Il diametro delle particelle può variare da un valore minimo di 0,005 mm fino ad un massimo di 100 mm. All’interno di quest’intervallo si definiscono: - grossolane le particelle con diametro compreso tra 2,5 e 30 mm (paragonabile a quello di un capello umano, che è compreso tra 50-100 mm) - fini le particelle con diametro inferiore a 2,5 mm. Le polveri grossolane si originano a seguito di combustioni incontrollate e per processi meccanici di erosione e disgregazione dei suoli. Pollini e spore fanno parte di questa classe dimensionale. Le polveri fini derivano dalle emissioni prodotte dal traffico veicolare, dalle attività industriali, dagli impianti di produzione di energia elettrica nonché a seguito di combustioni di residui agricoli. Oltre alle PTS, la legislazione italiana in materia di inquinamento atmosferico regolamenta la presenza in aria delle polveri PM10, aventi diametro inferiore a 10 mm e comprendenti un sottogruppo di polveri più sottili denominate PM2,5, aventi diametro inferiore a 2,5 mm. Nonostante tra PM10 e PM2,5 vi sia una certa sovrapposizione dimensionale, le due classi sono generalmente ben distinte sia in termini di sorgenti di emissione e di processi di formazione, sia per quanto riguarda la composizione chimica ed il comportamento nell’atmosfera. Le polveri PM10 sono comunque costituite per circa il 60% dalla frazione più sottile denominata PM2,5. Tanto inferiore è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre effetti dannosi sulla salute umana. Per questo motivo le polveri PM10 e PM2,5 presentano un interesse sanitario sicuramente superiore rispetto alle PTS. Le polveri PM10 sono denominate anche polveri inalabili, in quanto sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe). Le polveri PM2,5 sono invece denominate polveri respirabili in quanto sono in grado di penetrare nel tratto inferiore dell’apparato respiratorio (dalla trachea sino agli alveoli polmonari).
(Fonte : ARPAV)
POPs
Sono composti chimici (dal termine anglosassone Persistent Organic Pollutants POPS) dotati di alcune proprietà tossiche che, contrariamente ad altri inquinanti, resistono alla degradazione. Sono quindi particolarmente nocivi per la salute umana e per l'ambiente accumulandosi negli organismi viventi attraverso la catena alimentare. Rientrano in questo gruppo sia sostanze chimiche di produzione industriale (es. solventi, insetticidi tra cui il noto DDT e i PCB ancora utilizzati nei paesi in via di sviluppo) sia gruppi di prodotti della combustione e sottoprodotti industriali non emessi intenzionalmente (es. diossine).
(Fonte : ARPAV)
PORTATA IDRICA
volume d’acqua che attraversa una sezione di un corso d’acqua nell’unità di tempo. Fino all’800 questo è un concetto ignoto; l’idea di associare il volume d’acqua al tempo è dell’economista J.B.Say, e risale circa al 1812. Il termine sarà adottato da Girard, direttore del Canal de L’Ourq a Parigi nel 1818. Si esprime con la lettera Q, dal termine "quantitas", utilizzato da Castelli, nel suo "Della misura delle acque correnti" (1628), e da Torricelli, nel suo "Trattato..." (1644).
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
POTABILITÀ
concetto relativamente moderno (risalente al secolo scorso), in quanto nell’antichità era considerata "potabile" l’acqua pura, mai utilizzata prima. Esso deriva dalle ricerche sull’origine del colera e delle altre malattie contagiose che portarono Pasteur a dimostrare, nel 1864, che l’acqua è potabile se non contiene organismi viventi o sali tossici. Da quel momento sono stati elaborati tantissimi diversi criteri di potabilità che oggi, secondo la normativa europea, sono oltre 150.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
PREVENZIONE
L’insieme di disposizioni e misure previste e adottate in tutte le fasi dell’attività produttiva, per evitare o diminuire i rischi per la salute dei lavoratori e della popolazione e per l’ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PREVENZIONE DELL'INQUINAMENTO
Uso di processi (procedimenti), prassi, materiali o prodotti per evitare, ridurre o tenere sotto controllo l'inquinamento, compresi il riciclaggio, il trattamento, i cambiamenti di processo, i sistemi di controllo, l'utilizzazione efficiente delle risorse e la sostituzione di materiali (definizione UNI ISO 14001)I benefici potenziali della prevenzione dell'inquinamento comprendono la riduzione degli impatti ambientali negativi, l'incremento dell'efficienza e la riduzione dei costi.
(Fonte : ARPAV)
PRODOTTO VERDE
Prodotto per la realizzazione del quale sono stati messi in atto accorgimenti che tengano conto degli aspetti ambientali (ad es. materie prime biologiche, imballaggio a peso ridotto, ecc.). Esso è caratterizzato dalla possibilità di riutilizzo, dal fatto di non essere tossico, di essere realizzato con materiale riciclato e di venire commercializzato in una confezione o in un imballaggio di dimensioni contenute. Non esistono tuttavia prodotti ecologici in assoluto perché in ogni caso durante i cicli di produzione, distribuzione e trasporto ai magazzini di deposito o ai dettaglianti e smaltimento, vengono utilizzate energia e risorse con la conseguente creazione di rifiuti e inquinamento. In questo senso il concetto di "verde" è piuttosto relativo e sta ad indicare quei prodotti che, rispetto ad altri, generano un impatto minore sull'ambiente.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
PROGETTAZIONE AMBIENTALE
definizione di un nuovo ordine, attraverso un assetto funzionale, voluto e controllato di un dato spazio. Si vogliono indicare tutte le operazioni, dagli studi di base di tipo naturalistico al progetto esecutivo, con cui si realizza l’inserimento nell’ambiente delle opere, siano esse infrastrutture, insediamenti produttivi, abitazioni. La progettazione ambientale cerca di recuperare gli equilibri ecologici esistenti intorno all’opera, riconducendo i territori interessati alle forme proprie senza l’uso di tecnologie estranee all’ambiente. Essa ha come obiettivo principale la ricomposizione dell’unità paesaggistica, percettiva, strutturale e funzionale che dovrà ospitare l’opera.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL; AGENDA 21; ARPAV)
PROGRAMMA AMBIENTALE
Descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa, concernenti una migliore protezione dell’ambiente in un determinato sito, ivi compresa una descrizione delle misure adottate o previste per raggiungere questi obiettivi e, se del caso, le scadenze stabilite per l’applicazione di tali misure (Regolamento CEE 1836/93).
(Fonte : ARPAC)
PROTOCOLLO DI KYOTO
Il protocollo di Kyoto, approvato dalla "Conferenza delle Parti" nella sua terza sessione plenaria tenuta a Kyoto dal 1 al 10 dicembre 1997, è un atto esecutivo contenente le prime decisioni sull'attuazione operativa di alcuni degli impegni della convenzione UN-FCCC e, precisamente, degli impegni più urgenti e prioritari relativamente ad alcuni settori delle economie nazionali.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
PST
Il PST é costituito da particelle di materia di dimensioni talmente ridotte (molto meno di un millesimo di millimetro) da rimanere, anche per molto tempo, in sospensione in aria, prima di depositarsi al suolo. La composizione del particolato è molto varia (ad esempio, idrocarburi incombusti da motori diesel, idrocarburi pesanti parzialmente ossidati, metalli pesanti da impianti di combustione, ceneri vulcaniche, polveri, ecc.). La pericolosità del particolato è in funzione della sua composizione (sostanze dannose eventualmente presenti) e delle dimensioni medie delle particelle che, se inferiori a 10 micron (1 micron=10-3 mm), possono superare le vie aeree superiori arrivando agli alveoli polmonari. Per la loro specificità chimica, il gas naturale e il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) non producono, in pratica, particolato in combustione, con un significativo vantaggio per quanto riguarda l’impatto ambientale.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PULPER
E' un grande spappolatore (di diversa capacità) nel quale vengono introdotti acqua e balle di materiale fibroso. Grazie ad una girante che si muove ad alta velocità il pulper idrata e separa le fibre, producendo una sospensione. COMIECO
(Fonte : ARPAC)
PULPER DI CARTIERA
Spappolatore in cui viene preparata la polpa di carta da macero, a partire dagli scarti della carta. La parte semisolida dei suoi residui è riutilizzabile in processi termici.
(Fonte : GLOSS. ENI)
PUMP AND TREAT
Tecnologia di bonifica di un suolo, che consiste nel far attraversare il terreno da acqua pompata in un punto di iniezione ed aspirata in un punto diverso. In questa fase, l'acqua contenente gli inquinanti estratti dal suolo, viene trattata in un impianto di abbattimento e ripompata al punto iniziale.
(Fonte : GLOSS. ENI)
QSC
Quadro Comunitario di Sostegno. Documento approvato dalla Commissione a seguito della valutazione del piano di sviluppo presentato da uno Stato membro e contenente le strategie e le priorità d'azione, gli obiettivi specifici delle stesse, il contributo dei Fondi e di altre risorse finanziarie. Il documento deve essere suddiviso in varie priorità e attuato per mezzo di uno o più Programmi Operativi.
(Fonte : ANPA)
QUINTO PROGRAMMA D'AZIONE AMBIENTALE
Programma di protezione ambientale dell'Unione Europea per il periodo 1992-96, definito anche Towards Sustainability. I princìpi più importanti riguardano la prevenzione, da preferire all'intervento a posteriori, la modifica dei modelli di comportamento di tutti gli agenti, attraverso il coinvolgimento del settore pubblico, delle imprese e dei cittadini, la diffusione degli strumenti di protezione ambientale basati sul mercato (ad esempio, tasse ambientali ed ecolabelling, vedi le voci corrispondenti). Il programma mira, rispetto al passato, ad applicare tali princìpi più attraverso l'interazione tra i diversi agenti e i diversi settori dell'economia, che attraverso restrizioni sull'uso di specifici media (ad esempio, acqua, aria).
(Fonte : GLOSS. ENI)
RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI
Raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclaggio ed al recupero di materia prima.
(Fonte : D. lgs. 22/1997)
RAPPORTO AMBIENTALE
La richiesta del rapporto ambientale ha ormai raggiunto dimensioni ragguardevoli, soprattutto in Nord America ed Europa, a causa della crescente richiesta di informazioni da parte dei soggetti esterni all’impresa, sulle relazioni esistenti tra essa e il suo territorio di insediamento. Rapporto (report) o bilancio ambientale sono termini spesso utilizzati indistintamente. Nei paesi anglosassoni (i primi a instaurare questa pratica aziendale) con il termine environmental reporting si intende l’attività di informazione sul rapporto tra impresa e territorio fisico. Il rapporto ambientale è pertanto quel documento diffuso al pubblico e redatto periodicamente all’interno, per mezzo del quale l’impresa descrive le sue principali problematiche ambientali, il suo approccio strategico, la sua organizzazione per la gestione ambientale, le azioni messe in atto per la protezione ambientale e documenta, con dati statistici e indicatori, il proprio impatto (il bilancio ambientale) e gli aspetti finanziari connessi con l’ambiente (spese correnti e di investimento). Oltre che strumento di comunicazione con i vari interlocutori dell’impresa (azionisti, finanziatori, assicuratori, opinione pubblica, gruppi ambientalisti, autorità nazionali e locali, clienti e consumatori), il rapporto ambientale (e il bilancio che esso contiene) rappresenta un elemento fondamentale per la gestione strategica della variabile ambiente, all’interno del processo di pianificazione dell’impresa.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE
Raccolta, organizzazione e interpretazione di dati già rilevati dalle autorità locali e/o dalle loro agenzie. Il quadro diagnostico che ne emerge rappresenta la qualità dell'ambiente nell'ambito territoriale considerato, i fattori di pressione che concorrono ad influenzarla, le politiche di risposta attivate a fronte di determinati obiettivi e priorità di intervento. Il rapporto deve anche mettere in luce le eventuali carenze o incompletezze informative a cui rispondere attivando nuove campagne di misura e rilievo.
(Fonte : ARPAV)
RAU
Rifiuti assimilabili a quelli urbani.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
REAZIONE AEROBICA
Processo con il quale un organismo aerobico utilizza l’ossigeno gassoso (gli animali) o disciolto (i pesci ed i batteri) per ossidare le sostanze di cui si alimenta e per produrre energia.
(Fonte : ARPAC)
RECUPERO (AMBIENTALE), RENOVATION:
Riguarda tutti quegli interventi che tendono a favorire la ripresa spontanea della serie di vegetazione autoctona. Si limita alla ripresa naturale della vegetazione autoctona riproponendo artificialmente cenosi non molto evolute ma capaci di raggiungere autonomamente sia una complessità strutturale, tipica delle cenosi naturali, sia una maggiore diversità biologica. All’interno del recupero ambientale si hanno almeno due casi particolari: il "restauro" (restoration) e il "ripristino" (renewal). Il restauro si riferisce in genere a un ambito arealmente definito in cui, più che una trasformazione globale, si è avuta una progressiva alterazione puntuale. Si parla invece di ripristino ambientale quando l’obiettivo dell’intervento è quello di riproporre le forme e i tipi di vegetazione presenti in un determinato ambiente prima della sua occupazione.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
RECUPERO DEI RIFIUTI
L'insieme di operazioni per la raccolta, lo stoccaggio, la selezione e la destinazione, in seguito al riciclaggio, dei residui o dei materiali di scarto di un processo produttivo nel modo più efficace ed economico. Nel D. lgs. n. 22 del 5.2.97 viene data la seguente definizione delle operazioni di recupero: "Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia; rigenerazione/recupero di solventi; riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi, comprese le operazioni di compostaggio e altre operazioni biologiche; riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici; riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche; rigenerazione degli acidi o delle basi; recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti; recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori; rigenerazione o altri reimpieghi degli oli; spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia; utilizzazione dei prodotti ottenuti da una delle suddette operazioni; scambio di rifiuti per sottoporli a una delle suddette operazioni; messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle suddette operazioni (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono stati prodotti)."
(Fonte : GLOSS. ENI; ARPAT)
RECUPERO ENERGETICO
Utilizzazione dell’energia termica liberata in un processo di combustione di rifiuti, per la produzione di vapore da cedere a terzi o da sfruttare in un ciclo termico, per la produzione di energia elettrica.
(Fonte : GLOSS. ENI)
REFLUO
Scarico di acque provenienti da attività civili o industriali.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
REGOLA, REGOLAMENTO
Documento emanato da un'autorità che contiene requisiti obbligatori.
(Fonte : EN 45020:1998)
REGOLAMENTO CEE
Documento emesso dalla Comunità europea, di applicazione generale ed obbligatoria in tutti gli Stati membri, dei quali entra nella legislazione nazionale e le Autorità nazionali e gli strumenti nazionali non possono impedirne l' implementazione. Un Regolamento crea diritti individuali che i tribunali nazionali devono applicare. I Regolamenti sono usati, per esempio, per stabilire annualmente i prezzi in agricoltura dal Consiglio dei Ministri della CEE. Se non diversamente stabilito, i Regolamenti entrano in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della CEE serie "L". A differenza delle Direttive, i Regolamenti comprendono anche le modalità applicative della legge.
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
REGOLAMENTO TECNICO
Regolamento che riporta requisiti tecnici o direttamente o tramite riferimenti, oppure, incorporando il contenuto di una norma, una specificazione tecnica o un codice di pratica.
(Fonte : EN 45020:1998)
REGOLE TECNICHE
Hanno valore di legge e sono quindi obbligatorie diversamente dalle norme tecniche che hanno carattere volontario. Emesse dalle competenti autorità nazionali o sovranazionali (esempio, UE) prescrivono quali sono requisiti essenziali che devono presentare certi prodotti per la tutela della salute e della sicurezza di consumatori o utilizzatori e anche per il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente.
(Fonte : ARPAV)
RELAZIONE CAUSA-EFFETTO
In questo meccanismo vi è l'essenza della gestione: a tutti i livelli l'eccellenza può essere raggiunta soltanto se si ha il massimo controllo di queste relazioni. Poiché l'ente deve perseguire obiettivi incrementali per la soddisfazione dei cittadini e l'obiettivo non è altro che un effetto, è necessario che le persone acquisiscano un meccanismo mentale che le renda sensibili a queste relazioni. Esse devono essere analizzate con metodo ed acume. Solamente così l'ente acquisisce una potenza enorme per raggiungere obiettivi ambiziosi. Possedere il controllo di queste relazioni richiede la capacità di ricercare e di identificare le cause che portano ad un effetto. Questa capacità è l'essenza del metodo scientifico. La ricerca delle cause si attua attraverso due steps fondamentali: - elencazione di tutte le possibili cause con il supporto di strumenti specifici (per esempio, il diagramma causa-effetto e il diagramma delle relazioni); - identificazioni delle cause reali attraverso l'osservazione dei fatti, l'applicazione di tecniche statistiche e l'esecuzione di prove.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
RESIDUI
Rifiuti derivanti da processi produttivi, o da raccolte finalizzate, che siano suscettibili, previo idoneo trattamento, di essere riutilizzati come materie prime in un processo produttivo della stessa o di altra natura.
(Fonte : ARPAC)
RESIDUI BITUMINOSI
Residui pesanti di raffineria, specificamente quelli assai ricchi di peci carboniose, che si ottengono dalla lavorazione del greggio. Il tar ha un notevole potere calorifico (9.200 ÷ 9.400 kcal/kg), ma è commercialmente scadente e sempre meno ecocompatibile (alta viscosità, peciosità, elevati contenuti di zolfo e metalli, come nichel, sodio, vanadio). Con l’emanazione del D. Lgs. 5.2.97, n. 22 il tar viene considerato un combustibile non convenzionale e rientra nella categoria dei rifiuti destinati al riutilizzo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RESILIENZA
Capacità di recuperazione di un sistema ecologico (paesaggio) una volta passati gli elementi perturbatori.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
RESINE NATURALI
Sostanze secrete dalle cellule di alcune specie di piante. Hanno consistenza da molle a pastosa; la composizione chimica è variabile e complessa e vi abbondano sostanze volatili. Le resine si ottengono normalmente per incisione delle cortecce degli alberi che le producono, ma molte sono note e utilizzate allo stato fossile come l’ambra. Le resine molli prendono il nome di balsami. Questi essudati vegetali trovano largo impiego nella preparazione di vernici, di farmaci e, nel caso dell’incenso, anche nelle funzioni religiose. Oggi per taluni impieghi (per esempio, nelle vernici e nelle colle) si utilizzano le resine sintetiche, comunemente note come materie plastiche.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORE
Si tratta di una approccio, fatto proprio dall'Unione Europea, che prevede che il produttore sia responsabile non solo delle fasi di trasformazione legate al suo processo di produzione, ma anche delle fasi a monte e delle fasi a valle.
(Fonte : ARPAT)
RESPONSIBLE CARE
Il concetto di Responsible Care fu sviluppato dall’associazione delle aziende chimiche canadesi verso la metà degli anni Ottanta e, in circa un decennio, è diventato un programma di rilevanza mondiale. è finalizzato ad ottenere miglioramenti delle prestazioni dell’industria chimica nel settore della salute, della sicurezza e dell’ambiente e a mettere le aziende di tutto il mondo in grado di comunicare i risultati raggiunti, favorendo la trasparenza con il pubblico. Lanciato in Italia da Federchimica nel 1992, il programma Responsible Care prevede l’adesione volontaria da parte dell’impresa che si impegna ad applicare i suoi princìpi-guida, tra i quali risulta fondamentale il processo di autovalutazione. Dall’avvio del Programma in Italia, le adesioni sono in continua crescita e contano gruppi e società di piccole, medie e grandi dimensioni, nazionali ed estere. Ogni anno la Federchimica pubblica un rapporto ambientale: Responsible Care.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RICICLAGGIO
Riciclare significa "rimettere in circolazione come materie prime" materiali e sostanze ricavati da un adeguato trattamento dei rifiuti, compreso il riciclaggio organico (Compostaggio) con esclusione, però, del recupero di energia. Il riciclaggio è, per legge, tra le forme di smaltimento da privilegiare e i vantaggi indubbi vanno individuati sia nella diversa volumetria assunta dai rifiuti raccolti, sia nel fondamentale risparmio di materie prime utilizzate nell'attuale sistema produttivo.
(Fonte : GLOSS. ENI; ARPAT)
RICICLO
Ritornare allo stadio precedente di un processo ciclico, in particolare per trasformare i rifiuti in materiali e prodotti riutilizzabili.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
RIFIUTI
Comunemente chiamiamo rifiuti i materiali e gli oggetti che nella vita di tutti i giorni eliminiamo. Consideriamo rifiuti ad esempio i vecchi giornali, gli imballaggi degli oggetti che acquistiamo, le bottiglie e tutti i contenitori “usa e getta” degli alimenti, gli sfalci d’erba del nostro giardino e gli avanzi dei nostri pranzi. Anche nelle attività lavorative produciamo rifiuti: sono rifiuti gli imballaggi eliminati dai negozi, i materiali di demolizione dei cantieri edili, gli scarti dei macelli, la spazzatura delle strade raccolta dal servizio pubblico, l’olio esausto dei motori sostituito nelle officine e nei distributori, i residui di pittura, i solventi, i collanti e i prodotti chimici in genere utilizzati in tante attività industriali e artigianali. Non è facile pertanto dare una definizione di rifiuto in quanto il modo di produrre e di consumare, di concepire l’igiene e utilizzare le risorse è cambiato nel corso dei secoli. Ciò che per noi costituisce un materiale inutile, solo pochi anni fa poteva rappresentare un bene da riutilizzare più volte e non certo da eliminare. Secondo il D.Lgs. n.22 del 5.2.97, che rappresenta la normativa quadro sui rifiuti, è “rifiuto” qualsiasi sostanza od oggetto che rientri nelle categorie riportate in un elenco allegato al decreto stesso e “di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”. L’allegato non è comunque esaustivo e inoltre la definizione di rifiuto è stata oggetto di approfondimenti ed interpretazioni con l’ emanazione di successive norme e circolari esplicative (L.178/2002).
(Fonte : ARPAV)
RIFIUTI NON PERICOLOSI
Secondo il D. Lgs. n. 22 del 5.2.97, sono rifiuti non pericolosi quelli che non rientrano nell’apposita lista allegata al decreto stesso.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RIFIUTI PERICOLOSI
Secondo il D. Lgs. n. 22 del 5.2.97, sono pericolosi i rifiuti individuati in un’apposita lista allegata al decreto stesso (allegato D). Viene, pertanto, superata la classificazione dei rifiuti tossici e nocivi prevista dalla previgente normativa (DPR n. 915/88), che era basata sul contenuto nei rifiuti di determinate sostanze nocive, individuate da disposizioni tecniche. Con il nuovo criterio, conforme alle norme comunitarie, i rifiuti rientranti nella citata lista vengono qualificati come pericolosi, a prescindere dalle effettive caratteristiche di rispettiva pericolosità. Per classificare un rifiuto come pericoloso si dovrà ricorrere al C.E.R., il catalogo europeo dei rifiuti. Tale codice si compone di sei cifre: le prime due si riferiscono al settore produttivo, le seconde individuano il ciclo produttivo all'interno del settore produttivo, le ultime due individuano il rifiuto. In base al codice riportato nell'Allegato D), un rifiuto che ha quel determinato codice è un rifiuto pericoloso a priori.
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
RIFIUTI RADIOATTIVI
Materiali prodotti o utilizzati nell’impiego pacifico dell’energia nucleare (e per i quali non è previsto il riutilizzo), elementi di combustibile esclusi, che contengono, dall’origine o in seguito ad attivazione o contaminazione, sostanze radioattive. Non essendo stato trovato un processo pratico per l’eliminazione di tale radioattività, queste scorie vengono chiuse in recipienti ermetici e raccolte in aree riservate a questo scopo da accordi internazionali, che prevedono anche le condizioni di sicurezza per la deposizione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RIFIUTI SOLIDI E LIQUIDI
Attività tecnico scientifiche di prevenzione e controllo.
(Fonte : AGENDA 21)
RIFIUTI SOLIDI URBANI (RSU)
Vedi Rifiuti Urbani.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RIFIUTI SPECIALI
Secondo il D. Lgs. n. 22. del 5.2.1997 sono rifiuti speciali: a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano da attività di scarico; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; l) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti.
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
RIFIUTI SPECIALI (impianti di trattamento dei)
I sistemi di smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi e/o pericolosi, utilizzano per il trattamento le seguenti tecnologie: - tecnologie per il recupero dei materiali; - tecnologie per il pretrattamento dei rifiuti; - tecnologie per lo smaltimento definitivo dei rifiuti. Il trattamento, il recupero o la valorizzazione dei rifiuti speciali possono essere effettuati mediante processi chimici, fisici, biologici e/o termochimici. Per il recupero vengono impiegate tecnologie di rigenerazione degli oli usati (Olio lubrificante usato), di distillazione dei solventi esausti e di recupero di materiali riutilizzabili nei cicli produttivi. Oltre alla rigenerazione e al riciclaggio di materiali, è possibile anche il recupero di energia, mediante l’adozione di cicli termici, associati a forni di incenerimento dei rifiuti, in grado di produrre energia elettrica e/o termica. Il trattamento dei rifiuti speciali viene effettuato utilizzando appropriati impianti di detossificazione, inertizzazione, depurazione chimico-fisica e/o biologica, incenerimento e stoccaggio definitivo (discariche controllate).
(Fonte : GLOSS. ENI)
RIFIUTI SPECIALI ASSIMILABILI AGLI URBANI
Vedi RSA.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RIFIUTI TOSSICO-NOCIVI
Questa tipologia di rifiuti non ha più valenza giuridica a seguito dell’abrogazione del D.P.R. n. 915/82 che l’aveva istituita. La qualificazione introdotta con il D. Lgs. n. 22/97 per tali rifiuti è quella di rifiuto pericoloso.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RIFIUTI URBANI
Secondo il D. Lgs. n. 22/97 sono rifiuti urbani:1. rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; 2. rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui al punto precedente; 3. assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'art.21, comma 2, lett.g; 4. rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; 5. rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; 6. rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali; 7. rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli indicati nei punti 2,3,4. 1. rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; 2. rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui al punto precedente; 3. assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'art.21, comma 2, lett.g; 4. rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; 5. rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; 6. rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali; 7. rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli indicati nei punti 2,3,4.
(Fonte : ARPAV)
RIFIUTO
Qualsiasi sostanza od oggetto rientrante nelle categorie riportate nell'allegato A di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi (D.Lgs. n.22/97) I rifiuti, in base all'origine, si distinguono in urbani e speciali: queste categorie a loro volta in base al grado di pericolosità si differenziano in pericolosi e non pericolosi (ex art. 7 D.Lgs. 22/97).
(Fonte : D.Lgs. n.22/97)
RILEGNO
Consorzio Nazionale per il recupero ed il Riciclaggio degli Imballaggi in Legno. Consorzio costituito dalle imprese produttrici di imballaggi in legno che ne abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38 commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi); risponde in generale all'esigenza di garantire, in conformità alla normativa vigente, la prevenzione della produzione della quantità, e della pericolosità dei rifiuti e la corretta gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio.
(Fonte : CONAI)
RIPRISTINO AMBIENTALE
Ultima fase della realizzazione di un’opera, hanno l'obiettivo di riportare le aree interessate alle condizioni e destinazioni d'uso originarie, nel più breve tempo possibile. Fin dall'avvio del progetto, infatti, viene definita la strategia di ripristino finale. Vengono realizzati studi sulle caratteristiche dei terreni interessati e di quelli circostanti e sulla climatologia della zona. Vengono definite le modalità di rimboschimento e inerbimento secondo avanzate tecniche forestali. In molti casi il lavoro di ripristino consente non solo di riportare il territorio alle sue condizioni originarie, ma anche a migliorare e rendere più sicuro il suo assetto. Nel caso di forte pendenza ciò significa minimizzare le erosioni pluviali ed eoliche e aumentare la coesione superficiale; nel caso di terreni grossolani, aumentarne la fertilità e migliorarne la capacità di ritenzione idrica. La posa dei gasdotti, ad esempio, richiede interventi specifici di ripristino nelle diverse fasi del lavoro, dalla scelta del tracciato alla progettazione e alla costruzione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RIQUALIFICAZIONE (upgrading/riabilitation)
Emerge in tutta la sua complessità in ambito urbano, periurbano o comunque fortemente antropizzato, specialmente quando diviene necessario destinare ad altra funzione aree industriali o vasti complessi infrastrutturali. Nelle aree cittadine si tratta di interventi ad alta valenza urbanistica e progettuale necessari per sostituire ad aree con funzioni produttive aree di servizi alla cittadinanza anche di tipo ecologico. Ad esempio con il contributo delle fitocenosi si può ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico. In campo agricolo un intervento esemplare è quello di eliminare i concimi chimici, pesticidi e fitofarmaci.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
RIRAFFINAZIONE
Processo di recupero, come materia prima, dell’olio usato, mediante trattamenti fisici e chimici, volti ad ottenere basi lubrificanti di qualità comparabile con quella di oli di primo impiego.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RISANAMENTO (rehabilitation)
A differenza delle bonifiche del passato (volte a conquistare porzioni di spazio naturale per renderlo produttivo), il risanamento e la bonifica attuale intendono restituire alla natura porzioni di spazio contaminato dalla presenza umana per poter avviare nuovi cicli di territorializzazione sostenibili.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
RISCHIO AMBIENTALE
Per rischio ambientale si intende uno stato in cui sono presenti condizioni di pericolosità o di minaccia ipotetica verso l'ambiente e l'uomo. Nella stragrande maggioranza dei casi l'analisi dei rischio tende ad estromettere la dimensione percettiva dell'individuo che spesso è fondamentale. La maggior parte degli studi sul rischio adotta come principio base la formula per cui il rischio sarebbe uguale alla probabilità che un evento indesiderato avvenga in un certo arco temporale, definendo il rischio attraverso una funzione di tipo statistico. Probabilità del verificarsi di un danno ambientale moltiplicata per la grandezza del danno stesso. Nelle procedure di VIA esprime la possibilità che gli interventi dell'uomo superino un livello tale da provocare sensibili e spesso irreversibili fenomeni di inquinamento e di dissesto con alterazione degli equilibri preesistenti.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
RISORSE NON RINNOVABILI
Risorse del patrimonio naturale il cui utilizzo ed impiego è limitato nel tempo a causa della loro irriproducibilità (es. le risorse minerarie). Vengono dette anche risorse esauribili.
(Fonte : ARPAT)
RISORSE RINNOVABILI
Risorse del patrimonio naturale che hanno la capacità di riprodursi e rinnovarsi.
(Fonte : ARPAT)
RISPARMIO ENERGETICO
Uno dei sistemi, insieme alla razionalizzazione e all'utilizzo di fonti alternative, per stabilizzare il costo energetico. Risparmiare è una soluzione che, non richiede alcuno sforzo attivo, ma solo un adeguamento passivo ad una situazione di scarsità ovvero una modifica dei comportamento dei, consumatori in modo da ottenere lo stesso servizio con un minore uso di energia. La razionalizzazione energetica, invece, richiede innovazione e proiezione nel futuro verso tecnologie energetiche più efficienti. Anche l'utilizzo di fonti alternative non fossili può far parte di una razionalizzazione del sistema energetico. I tre sistemi rispondono sia a motivazioni economiche sia ambientali. Da questo secondo punto di vista lo scopo è ridurre gli impatti relativi alla produzione, trasporto e utilizzo dell'energia. L'obiettivo resta quello di coniugare sviluppo e ambiente.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
RSA
Tipologia di rifiuti di origine commerciale e/o industriale, assimilabili ai rifiuti urbani, per qualità e quantità, ai sensi dell’art. 21, comma 2, lettera g) del D. Lgs. 5.2.97, n. 22. In pratica sono rifiuti speciali assimilabili (RSA) agli urbani quei rifiuti provenienti da mercati ortofrutticoli, da mense aziendali, da strutture sanitarie (mense e reparti non infettivi), da supermercati e grande distribuzione (residui da imballaggi e scarti vari) e da alcune lavorazioni industriali, quali cascami e residui tessili, scarti di pulper di cartiera, plastiche e teli d’imballaggio, ecc.. Inoltre con l'acronimo RSA si indica anche la Relazione sullo Stato dell'Ambiente.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RSU
Rifiuti Solidi Urbani.
(Fonte : GLOSS. ENI)
RU
Rifiuti urbani.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
RUP
Rifiuti urbani pericolosi.
(Fonte : GLOSS. META S.p.A. Modena)
RUR
Rifiuto Urbano Residuo. Rifiuto urbano indifferenziato a basso tasso di umidità, che rimane dopo aver attivato la raccolta separata del rifiuto organico e dei materiali riciclabili.
(Fonte : ARPAV)
SIA
Studio d’Impatto Ambientale. Documento realizzato da un gruppo di studio interdisciplinare ed allegato, dal proponente, al progetto presentato per l'autorizzazione, contenente gli elementi necessari alla VIA. La struttura del SIA è legata spesso alla normativa dei diversi paesi ma, in generale, include: l'inquadramento del progetto all'interno degli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti; la descrizione del progetto e dei relativi criteri e standard di progetto adottati; la descrizione dello stato dell'ambiente prima della realizzazione del progetto; la valutazione delle variazioni e delle interferenze previste per le diverse componenti ambientali e per il sistema ambiente in generale, a seguito della realizzazione del progetto; le misure di mitigazione adottate e i sistemi di monitoraggio previsti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
SINA
Il programma per la realizzazione del SINA è nato con l'obiettivo di consentire la razionalizzazione e il coordinamento delle iniziative di gestione delle informazioni ambientali. Il gestore del sistema è l'ANPA. L'alimentazione della base informativa, in analogia con l'equivalente sistema europeo, è attuata attraverso il contributo di una rete di soggetti articolati in tre categorie principali: I Centri Tematici Nazionali (CTN): compagini consortili di strutture tecnico-scientifiche composte dalle Agenzie regionali (ARPA) integrate con Istituzioni Principali di Riferimento; I Punti Focali Regionali: sono i responsabili delle attività operative di raccolta dati programmate in ciascuna regione o provincia autonoma. Le regioni devono designare le strutture a cui affidare questa funzione che costituiranno il SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale); Le istituzioni principali di riferimento: sono soggetti che contribuiscono alla formazione della base conoscitiva come entità operative avente già uno specifico ruolo. Tipicamente sono: ISTAT, ISS, ENEA, CNR. La rete del sistema (SINAnet) è completata con il Ministero dell'Ambiente e le Regioni come principali soggetti di indirizzo e utenti. La rete è collegata all'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) attraverso l'ANPA. Tale programma viene formalizzato e avviato con la Legge finanziaria 1988 (Legge n.67/88,art.18, comma 1,lettera e).
(Fonte : ARPAV)
SISTEMA DI ACCREDITAMENTO
Sistema con proprie regole procedurali e gestionali per condurre l'accreditamento. L'accreditamento dell'organismo di valutazione della conformità è di regola rilasciato a seguito di una valutazione con esito positivo con successiva adeguata attività di sorveglianza. Sistema per l'accreditamento e il controllo dei verificatori ambientali, gestito da una istituzione o organizzazione imparziale designata o creata dallo Stato membro, dotato di competenze e risorse sufficienti e con procedura appropriate per svolgere le funzioni definite dal presente regolamento per tale sistema (Reg. 1836/93).
(Fonte : EN 45020:1998)
SITO
L'intera area in cui sono svolte, in una determinata localizzazione, le attività industriali sotto il controllo di una impresa, nonché qualsiasi magazzino contiguo o collegato di materie prime, sottoprodotti, prodotti intermedi, prodotti finali e materie di rifiuto, e qualsiasi infrastruttura e qualsiasi impianto, fissi o meno, utilizzati nell'esercizio di queste attività (Reg. 1836/93).
(Fonte : ARPAV; ARPAC; ARPAT)
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
Secondo la definizione del D. Lgs. n. 22 del 5.2.97, tale operazione costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti e deve essere effettuato in condizioni di sicurezza. In questo decreto viene sancita la differenza tra il modello tradizionale di smaltimento, inteso come attività che "libera" dai rifiuti, e un nuovo modello in cui il rifiuto diviene elemento costitutivo della risorsa e quindi riduce ad una fase residuale il momento dell'eliminazione d finale. Tale operazione consiste in: deposito sul o nel suolo; trattamento in ambiente terrestre (ad esempio, biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli); iniezioni in profondità; lagunaggio; messa in discarica allestita; scarico dei rifiuti solidi nell’ambiente idrico, eccetto l’immersione; immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino; incenerimento a terra o a mare; deposito permanente (ad esempio, in una miniera); altri trattamenti biologici; altri trattamenti fisico-chimici (ad esempio, evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.); raggruppamento, deposito o ricondizionamento preliminare prima di una delle suddette operazioni.
(Fonte : GLOSS. ENI; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
SMOG
È una parola coniata per descrivere una miscela di fumo (smoke) e nebbia (fog), costituita da alcuni inquinanti atmosferici primari, intrappolata vicino al terreno da una inversione termica, cioè da un fenomeno meteorologico che consiste nell’aumento della temperatura dell’aria all’aumentare della quota, al contrario di ciò che avviene normalmente. Il termine è utilizzato per descrivere due situazioni distinte: 1smog di Londra (London smog), causato da elevate concentrazioni di particolato e anidride solforosa, in presenza di alta umidità (>80%) e temperature da -3° a 5°C; 2.smog fotochimico (Los Angeles smog), causato da elevate concentrazioni di ozono e ossidanti fotochimici, in condizioni di temperatura sui 25-35°C, bassa umidità, velocità del vento inferiore a 2 m/s e in presenza di inversione termica. Emissioni di ossidi di azoto e VOCs, come alcheni, aromatici o alcani a catena più lunga, dovuti ai gas di scarico automobilistico, sono la principale causa di formazione dei precursori dello smog fotochimico, degli ossidanti fotochimici e dell'ozono
(Fonte : ARPAV)
SMOTTAMENTO
Scivolamento verso il basso di masse superficiali di terreno, per lo più incoerente, dovuto in genere a infiltrazioni di acqua o a erosioni di torrenti o a scavi.
(Fonte : ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI)
SNCR
Tecnologia per il controllo degli ossidi di azoto nelle emissioni gassose, che prevede l’iniezione di additivi (NH3) nella camera di combustione. La reazione avviene solo in una determinata finestra di temperatura (900-1000°C).
(Fonte : GLOSS. ENI)
SOIL TAXONOMY
Sistema di classificazione statunitense che prevede sei livelli: ordini, sottordini, grandi gruppi, sottogruppi, famiglie e serie di suoli. Si basa sull'individuazione di orizzonti diagnostici e proprietà del suolo rilevate principalmente in campagna.
(Fonte : ARPAV)
SOIL VAPOR EXTRACTION
Sistema di bonifica dei terreni inquinati da contaminanti volatili, mediante la realizzazione di piani in cui si crea una depressione che estrae i componenti volatili presenti nel terreno. Il sistema include anche il trattamento dei volatili estratti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
SOIL VENTING
Trattamento di bonifica, che consiste nel fornire, ad un suolo contaminato, nutrienti ed ossigeno necessari per facilitare l'ossidazione degli inquinanti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
SOIL WASHING
Trattamento di bonifica di un suolo inquinato che consiste nell'effettuare un vero e proprio lavaggio (washing) con acqua, soluzioni acquose di tensioattivi, biosurfattanti, oppure con solventi organici veri e propri.
(Fonte : GLOSS. ENI)
SOSTANZA ORGANICA
Composto esistente in natura o creato per sintesi, nel quale è presente il carbonio. Nei suoli questo termine raggruppa l'insieme dei residui animali e vegetali a vari stadi di decomposizione e le sostanze derivanti dall'attività biologica della popolazione vivente nel terreno.
(Fonte : GLOSS. ENI; ARPAV)
SPECIFICAZIONE TECNICA
Specificazione contenuta in un documento che definisce le caratteristiche richieste di un prodotto, quali i livelli di qualità o di proprietà di utilizzazione, la sicurezza, le dimensioni, comprese le prescrizioni applicabili a un prodotto per quanto concerne la terminologia, i simboli, le prove e i metodi di prova, l'imballaggio, la marchiatura e l'etichettatura" (art.1.1 Dir. 83/189 CEE).
(Fonte : GLOSS. FEDERLEGNO)
SST
Solidi Sospesi Totali. Materiale, di qualsiasi natura, in sospensione. La presenza di solidi sospesi oltre determinati limiti, altera la normale trasparenza dell’acqua. Rappresentano, in pratica, la totalità delle varie sostanze presenti nella miscela liquida, che rimangono in un contenitore, dopo che tutta l’acqua è stata fatta evaporare.
(Fonte : GLOSS. ENI)
STAKEHOLDERS
Individui e gruppi che hanno titolo, in virtù della loro residenza, competenza, storia, o per qualsiasi altro motivo, a partecipare ai processi o alle decisioni i cui risultati possono avere effetti sulla salute o sul benessere proprio o della comunità che rappresentano.
(Fonte : ARPAV)
STOCCAGGIO DEI RIFIUTI
Deposito provvisorio o definitivo di rifiuti, effettuato previa autorizzazione degli organi statali competenti.
(Fonte : GLOSS. ENI)
SUBSIDENZA
Abbassamento della superficie terrestre che si può manifestare in modo gradualmente lento o accelerato, determinato da processi geologici naturali o da attività umane. è un fenomeno che può essere eventualmente generato da sfruttamento di un giacimento di idrocarburi. Dato che dipende principalmente dalle caratteristiche geologiche del giacimento, l’approccio usato dalle Compagnie petrolifere nei confronti di tale eventualità è studiato caso per caso, comprendendo, al fine di poter scongiurare qualsiasi manifestazione dannosa del fenomeno, la fase previsionale (anticipata individuazione e calcolo dell’entità del fenomeno), la fase di prevenzione (studio anticipato degli interventi per contrastare la subsidenza, qualora risultasse una previsione di entità critica), la fase di monitoraggio (campagne di misura dei vari parametri associati al fenomeno e verifiche strumentali ripetute nel tempo).
(Fonte : GLOSS. ENI)
SUBSURFACE FLOW WETLAND
Tipologia di biofitodepurazione con scorrimento del refluo in maniera sub - superficiale attraverso uno strato di materiale inerte (vassoio assorbente, setto filtrante e filtro biofitodepurativo per l’acqua piovana). In spagnolo si dice "recipiente con sub - supercicial de fitoabsorciòn".
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
SUOLO
La parte più superficiale della crosta terrestre in cui le radici delle piante penetrano e trovano nutrimento e sostegno. Il suolo si forma grazie all'azione disgregatrice degli agenti meteorici, degli sbalzi di temperatura, di reazioni chimiche e contiene, oltre agli elementi minerali, anche una componente vivente costituita principalmente da batteri, funghi, attinomicheti, piccoli artropodi, acari ecc. La Terra ha un raggio di circa 6.400 km e la crosta terrestre uno spessore di circa 100 km; il suolo ha uno spessore massimo di non più di 2 m e uno minimo talvolta di pochi centimetri. Li suolo agrario, o terreno agrario, non supera generalmente il mezzo metro. Il suolo, oltre a costituire il supporto materiale per le specie vegetali, fornisce anche tutte le sostanze che rendono possibile la vita sulla Terra. Lo spessore, il tipo di rocce che lo hanno generato e le condizioni climatiche a cui è esposto, determinano la qualità dei suolo in rapporto alle coltivazioni.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
SVILUPPO SOSTENIBILE
Termine utilizzato nella Conferenza dell’O.N.U. sull’Ambiente, svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992. Indica la possibilità di garantire lo sviluppo industriale, infrastrutturale, economico, ecc., di un territorio, rispettandone le caratteristiche ambientali, cioè sfruttandone le risorse naturali in funzione della sua capacità di sopportare tale sfruttamento. Crescita complessiva (socioeconomica, demografica, dell'uso delle risorse naturali, dell'uso dei territorio) che sia compatibile con le capacità ricettive dell'ambiente globale. Lo sviluppo sostenibile presuppone una crescita nella quale lo sfruttamento delle risorse, l'andamento degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo economico e i mutamenti istituzionali siano in reciproca armonia e capaci di incrementare il potenziale attuale e futuro di soddisfazione dei bisogni e delle aspirazioni umane. Lo sviluppo sostenibile richiede una rimodellazione dei processi produttivi in modo più rispettoso dell'ambiente e contemporaneamente significa assicurare che le generazioni future possano godere degli stessi beni, opportunità e opzioni dei quali godiamo noi oggi. Per fare questo occorre preservare l'ambiente fisico e fornire servizi di base di sostegno alla vita come aria pulita, acqua potabile, terra fertile, sistemi ecologici diversificati e stabilità climatica. Esistono due principi base della sostenibilità, definiti da Hermann Deli, per la gestione delle risorse rinnovabili: la velocità del prelievo dovrebbe essere pari alla velocità di rigenerazione. Questo principio si chiama "principio del rendimento sostenibile" e significa che in qualsiasi tipo di scelta, un'impresa, un'attività agricola o industriale deve utilizzare risorse che, nell'arco almeno di una vita umana, possano essere rinnovate; la velocità di produzione dei rifiuti delle attività produttive deve essere uguale alle capacità naturali di assorbimento da parte degli ecosistemi in cui i rifiuti vengono immessi. Lo sviluppo sostenibile è un concetto strettamente connesso a quello della qualità, perché sviluppo sostenibile sostanzialmente significa qualità della vita, nelle scelte energetiche, nei trasporti e nella produzione, ma più che altro vuol dire garantire alle generazioni future una possibilità di sopravvivenza su questo pianeta.
(Fonte : MINAMBIENTE; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; ARPAT)
TELERISCALDAMENTO
Sistema di riscaldamento che utilizza a distanza il calore prodotto da una centrale termica, da un impianto a cogenerazione, da una sorgente geotermica. In un sistema di teleriscaldamento il calore viene distribuito agli edifici tramite una rete in cui l'acqua calda o il vapore viene convogliata.
(Fonte : ENEA)
TOSSICITA'
Per tossicità di una sostanza si intende la sua capacità di provocare effetti dannosi sugli organismi viventi, alterandone il corretto funzionamento cellulare. Ogni sostanza è virtualmente tossica in funzione della dose; diviene tossica quando raggiunge una certa concentrazione nell’organismo e nel suo sito di azione. La tossicità di una sostanza è strettamente legata alla sua possibilità di assorbimento, trasporto, metabolismo ed escrezione nell’organismo vivente. Si parla di tossicità acuta quando la dose è elevata e l’effetto si manifesta in tempi brevi (minuti, ore o giorni); la quantità che causa l’effetto tossico dipende dal tipo di sostanza. La tossicità cronica è causata da una esposizione a piccole dosi prolungata nel tempo. La dose tossica, in questo caso, viene raggiunta perché la sostanza si accumula nell’organismo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
TRANSGENICO
E' l'organismo, vegetale o animale, nel cui genoma sono stati apportati cambiamenti mediante la modificazione o l'introduzione di geni con la tecnica del DNA ricombinante.
(Fonte : FEDERCHIMICA-ASSOBIOTEC ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LO SVILUPPO DI BIOTECNOLOGIE)
TRATTAMENTO
Processo di trasformazione delle caratteristiche dell'acqua per renderla idonea agli usi successivi.
(Fonte : ARPAV)
TRATTAMENTO FONOASSORBENTE
E' un particolare tipo di operazione (rivestimento, coibentazione,...) con lo scopo di abbattere l'onda sonora, facendola ''assorbire'' dal materiale stesso.
(Fonte : ARPAV)
TRATTAMENTO PRIMARIO
Trattamento delle acque reflue urbane che permette la rimozione di buona parte dei solidi sospesi sedimentabili per decantazione meccanica nei bacini di sedimentazione, con o senza l'uso di sostanze chimiche (flocculanti).
(Fonte : ISTAT)
TRATTAMENTO SECONDARIO
Trattamento delle acque reflue urbane mediante processi di ossidazione biologica della sostanza organica biodegradabile sospesa e disciolta nelle acque di scarico, utilizzando batteri aerobi. Il trattamento si distingue in processo a biomassa sospesa o a biomassa adesa. È necessaria la presenza di biodischi, letti percolatori e vasche di aerazione nelle unità che costituiscono la linea acque dell'impianto.
(Fonte : ISTAT)
TRATTAMENTO TERZIARIO
Si impiega a valle dei trattamenti primari e secondari quando, in considerazione del corpo idrico recettore, si deve procedere alla rimozione dei nutrienti (nitrati e fosfati).
(Fonte : ISTAT)
TUTELA AMBIENTALE
Insieme di misure di diritto penale e amministrativo tendenti a proteggere l’ambiente naturale (aria, terra, acque, bellezze naturali e lo stesso spazio interplanetario) da ogni inquinamento o supersfruttamento. A partire dalla seconda metà degli anni settanta si sono espressi crescenti timori per il futuro dell'ambiente, minacciato dalle attività umane, sempre invadenti e distruttive, a livello sia locale che globale. Le preoccupazioni per la salvaguardia dell'ambiente locale (urbano e rurale) hanno condotto all'elaborazione di apposite leggi: agricoltura, industria, produzione di energia, trasporti, costruzione di nuovi insediamenti sono attività soggette a valutazione e a normative di contenimento di impatto ambientale.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
UASB
Particolare tipo di reattore biologico che utilizza microrganismi anaerobici, costituito da un recipiente cilindrico all’interno del quale si sviluppa una particolare flora metanigena, che consente la produzione di biogas.
(Fonte : GLOSS. ENI)
UMIDITA' ASSOLUTA
Contenuto d’acqua, allo stato liquido o di vapore, di una data sostanza o ambiente (ad esempio, terreno, atmosfera, ecc.). L’umidità del terreno costituisce un fattore di grande importanza per la vita delle piante; così come l’umidità dell’aria condiziona l’azione termoregolatrice degli organismi viventi, che scambiano calore con l’ambiente per evaporazione d’acqua attraverso la respirazione e la traspirazione cutanea.
(Fonte : GLOSS. ENI)
UMIDITA' RELATIVA
E' definita dal rapporto tra la massa di vapor acqueo contenuta in un dato volume di aria e la massa di vapor acqueo sufficiente a portare l’aria alla saturazione, ossia alla condizione in cui un ulteriore aumento di vapore, in quelle condizioni di pressione e di temperatura, provoca una condensazione d’acqua (nebbia, pioggia, neve).
(Fonte : GLOSS. ENI)
UMIDITA' SPECIFICA
E' il rapporto tra la massa di vapore e quella di aria secca presenti in un dato volume.
(Fonte : GLOSS. ENI)
UMIFICAZIONE
E' l'insieme delle trasformazioni biochimiche a carico della sostanza organica del suolo che portano alla formazione delle sostanze umiche (humus).
(Fonte : HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO)
UNCED
United Nations Conference on Environment and Development. Conferenza tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 1992. La più complessa ed estesa organizzata dalle Nazioni Unite (due anni e mezzo di lavori preparatori, 120 capi di Stato e 178 paesi partecipanti). Essa ha originato cinque documenti formali: cambiamenti climatici, biodiversità, foreste, Rio Declaration on Environment and Development e Agenda 21. Nella Dichiarazione, che comprende un preambolo e 27 princìpi, vengono date indicazioni volte a promuovere un più sano ed efficiente rapporto tra uomo e ambiente. In particolare, si richiama l'attenzione su un numero di argomenti rilevanti per l'ambiente, tra i quali l'equità intergenerazionale, i bisogni del mondo povero, la cooperazione tra Stati, la responsabilità civile e la compensazione dei danni ambientali, il principio inquinatore-pagatore, la valutazione d'impatto ambientale.
(Fonte : GLOSS. ENI)
UNECE
United Nations Economic Commission for Europe ( Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'Europa).
(Fonte : ANPA)
UNEP
United Nations Environment Programme. Organismo delle Nazioni Unite, nato nel1984 con l'obiettivo di elaborare piani di risanamento ambientale a livello mondiale e di appoggiare quelli di organismi interstatali minori.
(Fonte : ARPAV)
UNESCO
Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite. Lo scopo fondamentale di tale organizzazione è quello di promuovere la cooperazione internazionale nel campo dell'educazione, della scienza e della cultura. In campo ecologico l'UNESCO appoggia l'inserimento dell'educazione ambientale nella scuola di tutti i Paesi e fornisce indicazioni di carattere metodologico.
(Fonte : ARPAV)
UNFCCC
United Nations Framework Convention on Climate Change. Convenzione stipulata tra una serie di Paesi firmatari (Parti), con l’obiettivo di ottenere una stabilizzazione delle concentrazioni di gas-serra nell’atmosfera ad un livello tale da prevenire dannose interferenze antropogeniche nel sistema climatico.
(Fonte : MINISTERO DELL'AMBIENTE)
UNI
Ente Nazionale di unificazione con sede a Milano in via Battistotti Sassi, 11. L'associazione riconosciuta con DPR 20 settembre 1955 n. 1522 ha il compito di elaborare le norme tecniche volontarie in tutti i settori industriali, commerciali e agricoli, con esclusione di quello elettrotecnico ed elettronico. Accanto alle attività normative, svolge anche attività di certificazione di prodotto in conformità alle proprie norme. Gode del riconoscimento della Direttiva CEE 83/189 quale organo nazionale per l'emanazione di norme tecniche volontarie valide per tutti i settori merceologici; con esclusione di quelli elettrotecnico ed elettronico.
(Fonte : MECCANICAUTILE s.r.l.; ARPAC)
UNI EN
Norma europea recepita in Italia come norma UNI. UNI EN ISO 9000. Famiglia di norme relative ai sistemi di qualità aziendale. Sono in pratica il recepimento e la traduzione delle ISO 9000 per l’Italia.
(Fonte : ARPAC)
UNITA’ TASSONOMICA
Unità di campionamento (pedon) classificata secondo la tassonomia adottata.
(Fonte : ARPAV)
URBANIZZAZIONE
Fenomeno di concentrazione di popolazioni rurali in centri o aree urbane.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
VALUTAZIONE AMBIENTALE
L’individuazione delle relazioni o corrispondenze in atto fra i diversi fenomeni sul territorio e l’interpretazione del loro significato rispetto a parametri o classi di giudizio (naturalità, fragilità, dissesto, degrado, potenzialità e trasformabilità) predeterminati.
(Fonte : STREAMS - TREVISIOL)
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
In materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, è il procedimento di valutazione del rischio di accadimento di un evento pericoloso per la sicurezza e la salute dei lavoratori durante l’espletamento delle loro mansioni sul luogo di lavoro. In materia di tutela dell’ambiente, è il complesso di attività finalizzate ad accertare e quantizzare le possibili conseguenze dell’inquinamento, presente in un comparto ambientale, sugli altri comparti e, in particolare, gli effetti che possono determinarsi sulla salute umana.
(Fonte : GLOSS. ENI)
VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA'
Ogni attività relativa alla determinazione, diretta o indiretta, che i requisiti applicabili siano pienamente rispettati. Esempi di attività di valutazione sono: il campionamento, le prove, i controlli ed i collaudi o ispezioni, l'assicurazione della conformità, la registrazione , l'accreditamento, l'approvazione e le loro combinazioni.
(Fonte : EN 45020:1998)
VARIABILE AMBIENTALE
Elemento che caratterizza lo stato e/o la dinamica di componenti e fattori ambientali, la cui distribuzione può variare nello spazio e nel tempo (ad esempio, la distribuzione di ossigeno disciolto nell'acqua, le onde sonore, il passaggio di autoveicoli, ecc.).
(Fonte : REGIONE UMBRIA)
VARIABILITA’
In biologia, diversificazione di caratteri di individui o specie simili, sia animali che vegetali, che abitano in ambienti diversi. Numerosissimi sono gli esempi di variabilità. Tra gli altri: orso bruno e orso bianco, pino cembro e pino marittimo, elefante indiano ed elefante africano.
(Fonte : A COME AMBIENTE - TOURING CLUB ITALIANO)
VAS
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) viene definito, nel Manuale per la Valutazione Ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell'UE, come:" il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte-politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalla prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale".
(Fonte : ARPAV)
VIA
Valutazione d’Impatto Ambientale. La VIA costituisce una procedura tecnico-amministrativa volta alla formulazione di un giudizio, da parte delle Autorità competenti, sulla compatibilità che una determinata azione avrà nei confronti dell’ambiente, inteso come l’insieme delle risorse naturali, delle attività umane e del patrimonio storico culturale. Tale procedura prevede l’esame, da parte dell’Autorità competente, di uno studio di impatto ambientale predisposto da colui (pubblico o privato) che propone l’opera in progetto. La VIA richiede la raccolta di informazioni che consentano di effettuare previsioni sulle possibili interazioni tra progetto e singole componenti dell'ambiente in cui il progetto viene realizzato. La VIA quindi tende ad evitare fin dall'inizio i danni ambientali valutando le eventuali ripercussioni di un'opera in progetto sull'ambiente. La VIA dovrebbe tendenzialmente sostituirsi ai molteplici regimi di concessione, autorizzazione, licenza, ecc.. imposti dalle leggi di settore. Un aspetto molto importante di questa procedura è la consultazione del pubblico, attraverso un’inchiesta, che vede la partecipazione delle comunità interessate a un determinato progetto pubblico o privato. Questo tipo di valutazione preventiva ha avuto origine negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta (environmental impact assestement: VIA), e si è in seguito diffuso in altri paesi industrializzati. In ambito comunitario la materia è stata regolamentata con la direttiva 85/337/CEE (modificata dalla Dir. n. 97/11/CE). Tuttavia, ad oltre 13 anni di distanza, tale direttiva non è stata compiutamente recepita in ambito nazionale in quanto, in materia, vige ancora una disciplina transitoria (dettata con i D.P.C.M. del 10.8.88 e del 27.12.88) cui si è aggiunta una moltitudine di provvedimenti, volti ad estendere la procedura a diversi settori (ad esempio, la VIA concernente la ricerca e coltivazione di idrocarburi, è regolamentata dal DPR n. 526/94). Attualmente è all’esame del Parlamento un disegno di legge di recepimento organico della normativa comunitaria cui si è fatto cenno.
(Fonte : GLOSS. ENI; ARPAV)
VINCOLO AMBIENTALE
Il vincolo ambientale consiste in una situazione giuridica di sostanziale non modificabilità dei luoghi, che si traduce in una serie di limitazioni sulle facoltà dei proprietari, possessori e/o detentori di tali beni. In concreto si realizza tramite una preminente attività di controllo da parte degli organi competenti e nella necessità di un'autorizzazione per i lavori di modificazione consentiti dei beni inclusi in queste categorie. Le Regioni possono anche individuare aree in cui è vietata, sino all'adozione dei Piani paesistici, ogni modificazione dell’assetto del territorio, nonché qualsiasi opera edilizia (art. 1 L. 431/85). Poiché - come si è detto - gli interventi tendenti alla modificazione dei beni sottoposti a specifica tutela 'ope Legis' (L. 431/85) o per atto amministrativo di dichiarazione di notevole interesse pubblico (L. 1497/1939), richiedono una specifica valutazione preventiva consistente nell’autorizzazione dei lavori, occorre uno studio in chiave naturalistica, storica, culturale ed estetica dei tratti connotativi del bene e dei suoi pregi. A livello istruttorio verrà conseguentemente analizzato se e come l’intervento richiesto si armonizzi con il preesistente e con l’ambiente. In caso di incidenza negativa ed alterazione delle caratteristiche di pregio del bene tutelato, verrà negato il provvedimento autorizzato oppure verrà concesso con una 'correzione' o 'condizionamento' dell’intervento ad una serie di limitazioni o accorgimenti atti a garantire che la realizzazione si armonizzi con i valori intrinseci della zona.
(Fonte : PROVINCIA TORINO)
VOCs
Composti Organici Volatili. Sono composti organici che evaporano con facilità a temperatura ambiente. Comprendono un gran numero di sostanze eterogenee come idrocarburi alifatici (dal n-esano, al n-esadecano e i metilesani), i terpeni, gli idrocarburi aromatici, (benzene e derivati, toluene, o-xilene, stirene), gli idrocarburi clorinati (cloroformio, diclorometano, clorobenzeni), gli alcoli (etanolo, propanolo, butanolo e derivati), gli esteri, i chetoni, e le aldeidi (formaldeide). Nell'aria degli ambienti confinati sono stati identificati più di 900 differenti VOCs; in ambienti confinati non industriali si possono trovare più di 50 composti organici.
(Fonte : ARPAV)
WTO
Organizzazione Mondiale del Commercio. Ha sede a Ginevra ed è nata nel 1995, come organismo preposto alla liberalizzazione del commercio e all'abbassamento delle barriere tariffarie.
(Fonte : ARPAV)
WWF
Il Fondo mondiale per la Natura ha come simbolo il panda, primo animale che il WWF salvò dall’estinzione. Dal 1966 in Italia, con sede a Roma, opera in collegamento con il WWF internazionale, ma in totale autonomia. Partecipa a numerose commissioni presso vari Ministeri (Ambiente, Marina Mercantile, Agricoltura e Foreste, Pubblica Istruzione, Sanità, Esteri). Promuove la conservazione della natura e dei processi ecologici tramite la preservazione della diversità biologica a livello di geni, specie ed ecosistemi. Si batte per l’uso sostenibile delle risorse naturali e contro l’inquinamento e l’uso irrazionale dell’energia e delle risorse. Promuove la conoscenza dei problemi ambientali nell’opinione pubblica e nei giovani, diffondendo attraverso 5.000 classi associate (Panda Club) i programmi di educazione ambientale. Attraverso 300 sedi periferiche fornisce strumenti a tutti i cittadini che vogliano adoperarsi per la salvaguardia dell’ambiente stimolando attività di volontariato. Oasi di protezione naturale sono state affidate in gestione al WWF Italia dalle regioni. Si tratta di ambienti naturali minacciati, pari a 28.000 ettari di territorio in cui si svolgono attività didattiche, di ricerca e di conservazione.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ZERO EMISSIONI
Obiettivo raggiungibile accoppiando e legando fra loro industrie, spesso di settori non contigui fra loro, in una sequenza tale per cui i rifiuti di una divengono l'input di produzione dell'altra. Ciò che è prodotto come rifiuto da un singolo comparto produttivo e non ha modo di essere valorizzato all'interno dello stesso, può essere utilizzato come input da un diverso settore produttivo. Per ottenere questo utilizzo completo delle materie prime è necessario uscire dal singolo comparto produttivo e iniziare a ragionare in termini di sistema industriale in modo da cogliere le interazioni tra le diverse parti.
(Fonte : GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI)
ZOLFO
Elemento chimico che si trova in natura sotto forma di cristalli gialli. E' quasi sempre presente nel petrolio greggio sotto forma di composti (mercaptani, acido solfidrico) che vengono eliminati o ridotti mediante appositi processi di raffineria. Minore è il contenuto di zolfo, maggiore è la qualità del greggio che presenta meno problemi nella raffinazione. Lo zolfo viene prodotto puro nelle raffinerie, come sottoprodotto dei processi di desolforazione e venduto per gli usi tipici dell’industria dello zolfo.
(Fonte : GLOSS. ENI)
ZONE PROTETTE
Zone a particolare valenza naturalistica sottoposte a specifiche normative volte alla loro tutela e valorizzazione.
(Fonte : ARPAV)
ZONIZZAZIONE
In generale, per zonizzazione si intende la suddivisione del territorio in aree omogenee, in funzione della sua destinazione d’uso (presenza di attività economiche, densità di popolazione, tipologia di traffico). In particolare, la zonizzazione acustica consiste nell’associare i limiti ammissibili per la rumorosità nell’ambiente esterno, alle aree omogenee definite.
(Fonte : GLOSS. ENI)